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domenica 10 aprile 2016

Lucernario (Jose Saramago) edito da Feltrinelli. Intervento di Chiara Evangelista



Sei famiglie, un palazzo come comun denominatore e una Lisbona che sgomita e stringe i pugni nel secondo dopoguerra. Questi sono gli elementi di quello che Saramago avrebbe definito il "romanzo perduto e ritrovato". Un puro esercizio di psicologia, sociologia e filosofia per scandagliare l' animo umano e ridere dei suoi tabù. "La felicità non è qualcosa che si conquista. Ti diranno di sì. Non crederci. La felicità è o non è...". I personaggi vagano in cerca di ricerche, annusano speranze nell' aria ma, alla fine, si annullano cadendo nella passività. "Essere spettatori non serve. Presenziare equivale a essere morti...". E voi, voi che state leggendo attraverso uno schermo, siete attori o spettatori?

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