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martedì 9 giugno 2015

Storia delle Crociate di Francesco Cognasso dal 2 luglio in libreria per Odoya



All’appello che nel 1095 Urbano II rivolse da Piacenza agli italiani e da Clermont ai francesi, risposero entusiasti principi, vassalli, scudieri e ribaldi. Salvare la cristianità dalla più barbara e fanatica ondata musulmana, riportare i cristiani d’Oriente alla fratellanza con i cristiani d’Occidente, ricreare un unico ovile sotto un unico pastore: questo era il programma bandito da Gregorio VII e in seguito dal suo successore Urbano II. La società europea si stava organizzando attorno a Roma papale, erede e continuatrice di Roma imperiale; un nome, Gerusalemme, rappresentava per tutti il simbolo del grande programma.
La liberazione del Santo Sepolcro significava la sintesi di tutta una fede, di una vita di dedizione e abnegazione. Nel corso dei decenni, con le loro passioni, gli egoismi e le cupidigie, papi e principi corruppero questi ideali di rinnovamento ma crearono la storia dell’Europa medievale e moderna. Le crociate, quindi, non furono soltanto un episodio di fanatismo sterile e di avidità grossolana, ma rappresentarono anche la realizzazione, spesso distorta, di alti pensieri, di nobili sentimenti vissuti non solo da aristocrazie feudali o sacerdotali, ma da popoli interi. Francesco Cognasso, uno dei maggiori storici italiani e dei massimi esperti del periodo, ha scritto su questo vasto argomento un’opera definitiva e insuperata, sulla base di una rigorosa documentazione e di una complessa indagine analitica, ricca di notazioni di estremo interesse per il lettore che osserva svolgersi sotto i propri occhi un grandioso, splendente affresco storico. Letteratura, arte ed economia in Europa portarono e portano l’impronta dei sacrifici fatti in nome di Gerusalemme, del Sepolcro di Cristo.

Francesco Cognasso (1886-1986) è stato uno dei maggiori storici italiani. Professore di Storia medievale presso l’Università di Torino, preside della facoltà di Magistero di Torino dove insegnava Storia moderna. Dichiarato professore emerito. Tra il 1930 e il 1934 direttore della Rivista storica italiana, presidente della Deputazione Subalpina di Storia Patria, direttore del Bollettino storico-bibliografico subalpino e consigliere del Centro italiano di studi sull’Alto Medioevo. Socio dell’Accademia delle Scienze di Torino, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, presidente della Mostra storica organizzata in occasione del Centenario dell’Unità d’Italia, nel 1961. La città di Torino gli ha intitolato una biblioteca civica.

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