E' la storia, un pezzetto
di storia, di Lupabella, un piccolo paese alla periferia della via lattea, in
cui muove i primi passi Aster, un bambino di undici anni molto diverso dai suoi
coetanei: non tortura le lucertole, non incendia le code ai gatti, non tira
sassi alla finestra di Gigi Lo Scemo. Vive con sua madre mentre suo padre,
musicista giramondo, è sempre in un posto troppo lontano. D'estate Aster trova
divertente lavorare in una piccola falegnameria in cui Lucio, il falegname più
piccolo del mondo, gli insegna i rudimenti del mestiere. Con lui trascorrerà
del tempo a parlare della vita e della fine. “Sei preparato alla fine del mondo?”
gli aveva chiesto una volta, o “Perché i grandi complicano sempre le cose?”.
Lucio restava a fissare quella specie di Piccolo Principe occhialuto e
lentigginoso senza avere ragione del suo piccolo mistero. Intanto a Lupabella
arriva Telésia, la giovane professoressa di Tecnica artistica di Aster. I due
diventeranno amici ma qualcosa di più forte dell'amicizia nascerà tra la donna
e il bambino. Il tutto mentre a Lupabella arriva...la Fine, nella forma di un
enorme e misterioso tubero galleggiante nel cielo. Sospeso sulle teste degli
abitanti di Lupabella, scatena panico, curiosità e speranza. Per alcuni
personaggi vi sarà un “personale” Giudizio Universale che mostrerà una faccia di
Lupabella orribile e segreta. Se Aster sopravviverà all'imminente apocalisse o
se si trasformerà lui stesso in un'idea lo scoprirà il lettore alle prese con
un finale che, forse, non è altro che uno splendido inizio.
Raffaele Costantini
nasce a San Pietro Vernotico nel 1974 e, alla vigilia dei “quaranta” debutta
con “Otto Minuti”, opera prima edita al pubblico. Scrive da sempre per
raccontare se stesso e gli altri
attraverso uno sguardo sensibile, quasi puro, fanciullesco, sul pianeta uomo,
superando la forma del diario e approdando alla scrittura creativa dopo alcuni
scritti inediti per il teatro. Debutta infatti in teatro come autore e regista
nel febbraio 2014 con una divertentissima commedia originale dal titolo “Tutto
in ventiquattrore”. Creativo a trecentosessanta gradi, visita con originalità
il mondo delle arti, della musica, del fumetto e della scultura lignea
completamente a suo agio, costantemente alla ricerca di modi per esprimere il
suo personalissimo, e non più domestico, fuoco sacro.
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