Nella Lecce di metà Ottocento il piccolo Carlo Di Dio,
orfano, alimenta il desiderio di diventare un direttore d'orchestra. Durante
gli anni trascorsi nell'Ospizio «San Ferdinando», poi «Garibaldi», imparerà a
suonare magistralmente il clarinetto, diventando solista nella banda
dell’orfanotrofio prima e in quella cittadina poi, conoscendo sin da fanciullo
cosa sono i palpiti del cuore. Un triste evento lo porterà ad un passo dal non
credere più nella musica e nell’amore, ma la forza d’animo e un sogno
ricorrente gli faranno capire che il suo desiderio non è poi così
irrealizzabile. Da studente al Conservatorio San Pietro a Majella a Napoli
Carlo si ritroverà così a dirigere la banda cittadina di Boscoreale, prima di
diventare maestro sostituto al Teatro San Carlo di Napoli. Ma l’amore perduto
gli darà sempre un enorme vuoto nel cuore. Almeno finché, un giorno, non
riceverà una visita inattesa.
Il libro trae spunto dal precedente saggio dell’autore, “Gli
Spiziotti. Storia della banda dell’Ospizio Garibaldi di Lecce”, istituto nel
quale la vicenda è ambientata. Il protagonista del romanzo e la sua storia
personale sono di pura fantasia, realmente esistiti sono invece i direttori
dell’orfanotrofio menzionati, i maestri della banda dell’ospizio e i direttori
della scuola di musica, gli intendenti presidenti, i sindaci della città. Veri
sono alcuni episodi, come il viaggio a Napoli del maestro Carlo Cesi per
acquistare lo strumentale o l’insurrezione dei fanciulli perché non gradivano
la cena.
«L’ispirazione per questo romanzo è venuta durante la
scrittura del libro sulla banda dell’ospizio Garibaldi – spiega l’autore -
leggendo gli antichi documenti d’archivio, come lettere toccanti di figli alle
madri, ai direttori per impedire di essere spostati di campata per non perdere
il conforto del compagno di branda, storie di degrado sociale. Ho creato una
storia che raccontasse questo dolore ma che parlasse anche di quella scuola di
musica e di quella banda dell’istituto, sullo sfondo di una magica Lecce di
metà Ottocento».
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