Le memorie pubbliche e private di uno
dei piú grandi intellettuali a cavallo tra due millenni. Le battaglie, le
provocazioni, le cause perse, le invettive di un «bastian contrario» la cui
autobiografia è la storia di mezzo secolo di Storia. Questo libro è l'occasione
per ripercorrere, in una galoppata affascinante, alcuni dei capitoli piú
intensi e decisivi della storia contemporanea, partendo dalle proteste degli
anni Sessanta e Settanta, passando per la caduta del muro di Berlino e il
crollo delle ideologie, per approdare agli scenari successivi all'11 settembre,
quando Hitchens attaccò i terroristi islamici. Nemico giurato di ogni
fondamentalismo religioso, Hitchens ha attraversato gli ultimi quarant'anni di
storia delle idee a passo di carica, disseminando il suo percorso di critiche
feroci a tutti gli ismi sopravvissuti all'èra delle ideologie, ma anche di
saggi illuminanti sul rapporto tra potere e religione, e sull'importanza
fondamentale della critica e del dissenso. In questo monumentale memoir, che si
affianca alle piú celebri e classiche autobiografie anglosassoni, Hitchens si
scopre non solo saggista, ma anche narratore di razza. Tra aneddoti e ritratti
al vetriolo di celebri personalità del mondo politico e culturale, da Henry
Kissinger a Madre Teresa, da Martin Amis a Noam Chomsky, l'autore riversa in
questo libro una quantità di materiali, idee, storie personali e collettive che
si incontra, forse, soltanto nei grandi romanzieri dell'Ottocento.
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