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martedì 10 aprile 2012

Dal concorso al libro la Puglia si tinge di Noir. Intervento di Vander Tumiatti (Fondatore di Sea Marconi Technologies) su Nero di Puglia (Ed. Gelso Rosso)


Tutto nasce da un concorso nazionale dal titolo “Nero di Puglia, il noir in tutte le sue gradazioni” dedicato a racconti giallo-noir inediti ambientati in Puglia. Il “precipitato” di questa singolare operazione alchemica, è questa antologia fatta dai racconti selezionati che hanno colpito maggiormente la giuria per livello qualitativo e per l’originalità. Sergio Carlucci (giornalista, si occupa da tempo di comunicazione) e Valentino G. Colapinto, (giornalista freelance, scrittore e blogger) curano per la casa editrice pugliese Gelso Rosso un’intrigante antologia di racconti “in black” dal titolo “Nero di Puglia”. La prefazione è a cura del sempre più bravo Omar Di Monopoli (scrittore di fama nazionale esperto del genere). Caporalato e delitti che si intessono nella più piatta normalità (e per questo più crudi), da storie di mafia fino alla superstizione popolare, ma sempre in un contesto di devastazione civile e morale cui non sfugge nessuno. Una sorta di “verismo” a tinte forti, dove il sangue si impasta con la terra a formare una fanghiglia che sembra inglobare l’umanità. Storie decisamente crude, ma raccontate in modo avvincente e mai banale. Racconti dove gli autori, spesso e volentieri, si fanno prendere la mano dalle sperimentazioni letterarie (come ad esempio l’ampio ricorso al dialetto o, addirittura alla lingua albanese), ma senza risultare mai stucchevoli o eccessivi. A detta degli organizzatori del concorso, Nero di Puglia rappresenta un valido strumento di elevazione culturale e marketing territoriale il cui obiettivo è di abbinare la passione per la buona letteratura noir alla degustazione e valorizzazione dei prodotti enogastronomici e delle risorse turistiche locali. Ma Nero di Puglia è fondamentalmente una raccolta di undici racconti (a mio avviso uno più interessante dell’altro) che cercano di offrire un’altra “versione dei fatti” sull’immagine di un territorio, come quello pugliese, che da qualche tempo a questa parte si offre al pubblico dei turisti, e non solo, come un piccolo “paradiso terrestre”. Ovvero: il marketing sulla Puglia ha trasformato l’archetipo di una terra serbatoio solo di povertà, sole mare ed emigrazione nel fantasmagorico e spettacolare mercato di nuove e strepitose tendenze musicali, improbabili industrie cinematografiche a costo zero, prodigi letterari. Ma … c’è un ma! Dietro tutto questo sberluccichio, cova un malessere pulsante e mefitico, che sa tanto di deriva meridionale e si nutre di innumerevoli questioni irrisolte. Uno stato patologico che persino un sistema di “ecologia mediatica” non riesce, non dico a estirpare, ma nemmeno a nascondere o “ripulire”. Ed ecco che tra il calore di un sole generoso, tra il ritmo ipnotico e sciamanico dei tamburelli pizzicati del Salento, si affacciano prorompenti voci che esprimono il bisogno di denunciare, di accusare, di far emergere quella parte di Sud che ha ancora all’interno del suo DNA innumerevoli zone d’ombra: dalla mafia, alla corruzione, dagli appalti truccati, all’abusivismo, al clientelismo. Un pezzo di Sud che non ha il sapore dei taralli o del buon vino, ma che pulsa ancora di alcune ferite forse irredimibili, come l’inquinamento ambientale, la deriva dei rifiuti, l’eolico selvaggio. Un libro sicuramente degno di lettura e di approfondimento, ma che suscita non pochi interrogativi tra cui quello di ri-pensare, ri-modulare, o meglio ancora ri-calibrare un sistema dell’informazione che talvolta, su alcune questioni calde (come l’ambiente o i rifiuti o l’energie alternativa), risulta essere superficiale e pressappochista, tanto da creare falsi allarmismi e inutili preoccupazioni. Una dis-informazione che preme continuamente e pesantemente sulla pubblica opinione, a favore di scelte compiute in altre stanze, oppure di non-scelte, che è indifferente ai problemi reali della gente reale, contribuendo a tenerla in uno stato di perenne minorità e facendo il gioco di quel mondo inter-castale che ha interesse a impedirne l’emancipazione culturale e lo sviluppo.
Nero di Puglia – Gelsorosso, a cura di Sergio Carlucci, Valentino G. Colapinto, prefazione Omar Di Monopoli, isbn 9788889735848, 14€, Collana: Cardi, Pagine: 144


 

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