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domenica 22 maggio 2011

Quando parla Gaber - Pensieri e provocazioni per l’Italia di oggi, Guido Harari, Chiarelettere


Oggi non c’è nessuno che dica che in un terzo dell’Italia non c’è lo Stato: da Frosinone in giù lo Stato non esiste. Mi hanno raccontato che, per portare via i rifiuti dal Napoletano con
destinazione Germania, un treno è stato fatto partire di notte, per non farsi vedere dalla camorra. Lo Stato è dunque clandestino, mentre la camorra è ufficialità. Poi si parla dei
grandi progetti per il Mezzogiorno, dei grandi risultati ottenuti grazie ai pentiti, della mafia che è stata sconfitta. Intanto lo Stato non c’è, o è allo sfascio e si fa finta che basti un attimo a rimettere tutto a posto. In realtà non è così, grazie a un’inamovibile burocrazia. In tutto questo io mi sento un perdente comunque. Ma chi ha vinto, mi chiedo? (2001)

Quando metà degli italiani non va a votare, quelli fingono di preoccuparsi per tre giorni, poi ricominciano con il loro gioco, che è il gioco dei partiti. Un gioco che non mi
piace, in cui tutti sono democratici e rappresentano il popolo. Anche Prodi ha fatto il suo bel Partito democratico. Quando tutti, proprio tutti, usano la stessa parola mi vien
da pensare che il suo senso si sia completamente perso, annacquato in un mare di finzioni.
(1999)

“ERO E RIMANGO UN CANE SCIOLTO, UNO DEI TANTI. ORMAI SIAMO IL TERZO PARTITO.”

“LA NOSTRA VITA? DA QUALE PARTE L’ABBIAMO CERCATA UNA VITA CHE SIA NOSTRA?”

“LA NOSTRA DEMOCRAZIA NON È NEMICA DELLA QUALITÀ. È LA QUALITÀ, CHE È NEMICA DELLA NOSTRA DEMOCRAZIA.”

“ABBIAMO BISOGNO DI GENTE COSCIENTE, NON DI VITTIME O DI EROI.”

“LA LOTTA PER LA LIBERTÀ FA BENE, LA LIBERTÀ FA MALISSIMO.”

Giorgio Gaber

“NEL TEMPO DELL’INGANNO UNIVERSALE, DIRE LA VERITÀ È UN ATTO RIVOLUZIONARIO!”

Pier Paolo Pasolini

SCHEDA DEL LIBRO

Leggilo. Gaber graffia ancora. Al pari delle sue canzoni, anche le sue battute, le sue domande urticanti fotografano l’Italia di ieri e anticipano quella di oggi: la politica, lo Stato, la Chiesa, la famiglia, il dilemma della coppia, il sesso, la televisione, il mercato, l’omologazione culturale, la stupidità dilagante, il berlusconismo che è in noi. Dopo l’autobiografia GABER. L’ILLOGICA UTOPIA, Guido Harari propone qui una selezione di pensieri e provocazioni, affilati come bisturi, di una delle maggiori coscienze civili che questo paese abbia avuto.

LINK PER LEGGERE I PRIMI 3 CAPITOLI

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