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mercoledì 30 marzo 2011

Fragments” a cura di Stanley Buchthal e Bernard Comment (Feltrinelli)








Da qualche tempo, e possibilmente in differita (il notturno lo riservo alla lettura!), rimango sempre più affascinato da tutto un mondo che è a metà strada tra sport e spettacolo, o meglio che trasforma lo sport in una massiccia porzione di "mercato spettacolare" come direbbe Guy Ernest Debord. E per essere più preciso al mondo dei motori (MotoGp, SuperBike, Formula 1) con tutti nessi e connessi e dunque includendo fenomeni pop come le “Umbrella Girls”, le ragazze “inventate” da Alessio Sundas che anche per quest’anno hanno un loro calendario con i dodici scatti d’autore firmati dal bolognese Piergiorgio Raffaelli, per i tipi di Edizioni Europee Guttemberg. (http://www.umbrellagirls.it/portale/). E di donne che hanno sposato il lato fashion dello sport ce ne sono eccome, e lo sa una rivista storica come “Sport Illustrated” che sceglie la nostra Melissa Satta sul suo numero più cool dedicato ai costumi da mare. Il connubio tra donne e spettacolo, soprattutto per alcuni ambiti dell’editoria del nostro paese, sembra voler lanciare messaggi svilenti circa la donna e attorno a tutto l’universo femminile, tanto che mai come in questi anni “le quote rosa” della pagine di molti periodici e quotidiani vengono trasformate in mero feticcio e bene di consumo. E allora non posso non pensare, giusto per riprendermi da qualche nuvola grigia di malumore, allo splendido lavoro edito dalla casa editrice Feltrinelli “Fragments” a cura di Stanley Buchthal e Bernard Comment con prefazione di Antonio Tabucchi . Libro dedicato alla donna delle donne dello spettacolo, a un mito in ogni senso come Marilyn Monroe. Parliamo di una raccolta di testi inediti della star americana, scritti tra il 1943 e il 1962, dove l’attrice, la donna, si confessa lasciando intravedere innumerevoli contraddizioni, disperazioni, fragilità. E vediamo allora Marilyn mentre legge l'Ulisse di James Joyce o che contempla una scultura della Ballerina di Degas. Un libro diverso da tutto quello a cui siamo stati abituati su Marilyn, dove a parlare è lei, solo lei nient’altro che lei! Impedibile. La traduzione dall’inglese è di Grazia Gatti. (Stefano Donno)

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