Il processo penale può essere analizzato e descritto secondo modalità diverse: quelle proprie del discorso giuridico-penale, quelle mutuate da una teoria della figurazione, quelle drammaturgiche che concepiscono il processo penale come rappresentazione di un dramma teatrale. Basta seguire dal vivo la dinamica sequenziale di un processo per avere contezza della molteplicità delle similitudini nei ruoli prefissati e nelle parti assegnate, quali l’accusa svolta dal pubblico ministero e la difesa svolta dall’avvocato, in uno spazio definito, separato dal pubblico, che assiste in silenzio rispetto agli attori a cui spetta la parola. Questo studio si propone una descrizione paradigmatica del processo nel tentativo di delineare, sul piano teorico e metodologico, una sorta di drammaturgia del processo penale, concentrandosi sulle pratiche discorsive attraverso cui il diritto vivente opera nella società rispetto a quello vigente, consegnato a codici, leggi, editti. Ogni testo citato, da Dostoevskij a Musil, da Camus a Bulgakov, da Dürrenmatt a Cechov costituisce il tassello di tale mosaico.
Marcello Strazzeri insegna Sociologia del diritto e Sociologia del Crimine presso la Facoltà di Scienze Sociali, Politiche e del Territorio dell’Università del Salento. Tra le sue pubblicazioni: L’eclissi del cittadino. Attore e sistema sociale nella modernità (Pensa, 1997), Figurazioni letterarie del mutamento sociale (Manni, 2003), Il Giano bifronte. Giuridicità e socialità della norma (Palomar, 2004) e Il teatro della legge. L’enunciabile e il visibile (Palomar, 2007).
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