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martedì 21 dicembre 2010

Cadenza d'inganno di Alfredo Annicchiarico (Lupo editore). Un estratto












La prima locomotiva a vapore aveva iniziato la sua corsa, alla velocità eccezionale di poco più di quindici miglia all’ora, quarantuno anni prima dell’inizio di questa storia. Ventotto anni prima, invece, Bessel aveva misurato la distanza di una stella dalla Terra. E solo sei anni prima Darwin aveva pubblicato la teoria sulla evoluzione naturale. Il fiume Usk nasceva dal Fan Foel, giusto nel territorio del parco di Brecon Beacons. Dopo una corsa che gli faceva attraversare il villaggio di Sennybridge e la cittadina di Brecon, l’Usk si spingeva sino a ovest, nel distretto di Torfaen, bagnando così la città di Caerleon. Poi sfociava trionfante a sud, nel canale di Bristol. In quel punto, l’Usk era il fiume più profondo del Galles, e questo favoriva la sua navigazione.

L’operosa Newport si affacciava sul suo lungo estuario.

E Abel, in tutta la sua vita, aveva respirato solo i venti che, portati dall’Usk, giungevano dal mare; nella continua, rarefatta esercitazione del silenzio, e nella assuefazione ai giochi che le onde organizzavano nello spazio più grande del canale. Giochi tutti finalizzati agli abbracci a volte tragici contro le scogliere. Corrompendo la linea dell’orizzonte. Le sue primavere avevano assalito ormai tutti gli spazi che, alle spalle della torre luminosa, si coloravano dei toni verde e marrone della vegetazione che si perdeva lontano. Lontano sino a farsi ingoiare dalla tristezza brulla del mondo a lui ancora poco conosciuto. Qualcuno dei suoi gli aveva detto un tempo di draghi e mostri fantastici che abitavano al di là delle ultime case dai tetti spioventi di legno.

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