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lunedì 9 agosto 2010

Uccio Bandello: la tradizione musicale del Salento all’ombra delle tarante! Di Stefano Donno



















Il Salento è una terra di attraversamenti, di ulivi secolari, di meraviglie barocche, di morsi di ragni che vivono nelle pieghe della tradizione popolare di queste latitudini. Il Salento è una porzione di territorio che sta sviluppando una serie di riflessioni editoriali molto interessanti non solo sulle modalità di produzione, distribuzione e creazione dell’oggetto libro, ma anche su alcuni aspetti culturali come certe sonorità, che giustamente non si vuole più solo considerare su piani foklorici, anzi … li si vuole prendere di petto e farne materia di studio puntuale e scientifica sotto qualsivoglia punto di vista. E dunque, per comprendere la storia di un popolo in generale bisogna fare una serie di passi assolutamente fondamentali: occorre conoscerne il ritmo, la musica, la poesia ovvero tutti quegli aspetti che di solito non sono contemplati nei libri che istituzionalmente parlano di storia, ma che possono considerarsi contenuti integranti dell’essere uomini e sono perciò fondamentali per costruire dialogo, senso, per conoscere e farsi conoscere, per capirsi e aprirsi all’accoglienza e alla diversità dell’altro, contenitore semantico a sua volta di altri ritmi, altre musiche, di altra poesia.

E il Salento ha delle sue sonorità, che fanno parte della sua costituzione genetica, e antropologica. Il primo nome che mi viene in mente è Luigi Stifani. Il secondo Uccio Aloisi. Nella storia della musica di tradizione del Salento si leva ora grazie alla casa editrice Kurumuny, la voce forte, roboante e straordinaria di Uccio Bandello, raffinatissimo cantore e depositario della memoria di tutto un popolo.

I più lo ricordano come una persona schiva e riservata, ma nella sua riservatezza emanava un’incredibile autorevolezza e maestosità che esplodevano quando cantava. Antonio aveva un dono prezioso e con la sua voce riusciva a trasformare la realtà quasi in una dimensione onirica. In una parola incantava tutti intorno a sé. Si dice che durante la prigionia in Africa Bandello ottenne dagli inglesi cibo per lui e per tutti gli altri prigionieri grazie alle sue esibizioni canore che riservava a tutti i militari.

Si racconta anche che cantasse anche quando tornava a casa in bicicletta da Collepasso (Le) e la gente lo aspettava sull’uscio per complimentarsi.

La pubblicazione di questo libro con CD musicale, che contiene diciannove brani tra stornelli, canti di lavoro e di questua, ci restituisce quella malia di voci che fa di Bandello e degli Ucci alberi di canto e della cultura della tradizione salentina.



TITOLO: Uccio Bandello

SOTTOTITOLO: la voce della tradizione

COLLANA: voci, suoni e ritmi della tradizione;

ANNO: 2010;

ISBN: 978-88-95161-43-3;

PAGINE: 64;

PREZZO: 15,00 €;

FORMATO: 13.5x13.5 cm.

NOTE: libro cartonato con allegato

cd musicale contenente 19 tracce

Kurumuny: http://www.kurumuny.it/

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