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sabato 27 novembre 2010

Orgogliosa Morte di Thomas Clayton Wolfe (Mattioli 1885). Intervento di Stefano Donno



















Lontani dal glamour dei salotti letterari dell’editoria italiana, lontani dalle convenzioni e dagli stereotipi del mercato del libro nostrano, da tempo seguo una splendida casa editrice Mattioli 1885, che con il suo rigore e il suo buon gusto, mi ha fatto innamorare dei suoi libri. Sarà per il ‘minimalismo’ nel suo design, sarà perché nulla di stucchevole o di inautentico compare sulle sue pubblicazioni, tra tutti questi pregi per me ne ha uno su tutti, ovvero quello di avermi fatto conoscere un autore immenso come Thomas Clayton Wolfe. Qualcuno potrebbe obiettarmi “CHI????”. Thomas Clayton Wolfe altri non è che il guru, il maestro ispiratore e penso anche spirituale non solo di Jack Kerouac, ma di tutta la Beat Generation. Ho avuto modo, non più di qualche giorno fa, di finire la lettura di “Orgogliosa Morte”, sempre di Wolfe e sempre editato da Mattioli 1885. Libro che definire una piccola e rara perla preziosa, sarebbe come sminuirlo profondamente e maldestramente. "Già in città avevo già visto la morte in faccia tre volte, e quella primavera stavo per incontrarla di nuovo. Una notte - in una delle mie caleidoscopiche e rabbiose notti di follia di quell'anno, quando vagavo ubriaco per le strade buie da mezzanotte all'alba del giorno dopo - mi capitò di vedere un uomo morire in metropolitana." Si parla dell’eterna lotta tra la Vita e la Morte, tra le periferie dell’esistenza ed un agognato benessere che sembra sempre più lontano e irraggiungibile - quasi si parlasse di un’utopia - attraverso un linguaggio che non solo è rapsodico, ma tende a fondere in maniera impressionistica tracciati autobiografici con piani più macroscopici che descrivono fondamentalmente tutta quella cultura popular e metropolitana americana a cavallo tra 1920 e il 1936 circa. Per chi dunque volesse saperne di più sulla società americana, soprattutto nel periodo compreso tra i due conflitti mondiali, in particolar modo su quella porzione di società americana fatta da rarefatte e malinconiche atmosfere dove l’incomunicabilità dell’uomo moderno emerge con atroce realismo, questo libro fa al caso suo. Imperdibile

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