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giovedì 2 novembre 2017

Fuoco e carne di Prometeo. Incubi, galvanisti e Paradisi Perduti nel Frankenstein di Mary Shelley di Franco Pezzini (Per Odoya in libreria dal 2 novembre 2017 )























Nel 2018 Frankenstein compie duecento anni. Portati benissimo. Il romanzo è zeppo di tematiche attualissime ed è giunto fino a noi grazie alla sua caratteristica di classico non solo horror. Franco Pezzini, esperto di romanzi gotici, “decostruisce” e ricostruisce l’opera secondo due direttrici: la prima è quella di approfondire gli infiniti rimandi alla cultura dell’epoca (la Shelley era coltissima) e ai testi antichi (Dante, il mito di Prometeo, la Bibbia, il Paradiso Perduto di John Milton), mentre l’altra è quella di raccontare l’opera completamente, senza tralasciare nessuno dei  momenti dell’intenso plot o delle atmosfere che il libro contiene. Tutto nacque a Villa Diodati: nel 1816 (l’anno senza estate) una serie di amici tra cui Lord Byron, il poeta Percy Bysshe Shelley, la sua futura moglie Mary Godwin e il medico John Polidori, annoiati dalla pioggia, decidono di leggere alcune storie di fantasmi tratte dalla collettanea Fantasmagoriana. La lettura di queste storie truculente (descritte dal Pezzini nei dettagli) “funge da motore per quello che sarà l’evento di svolta per la nascita del fantastico moderno”. «Ognuno di noi scriverà una storia di fantasmi» dichiarò Lord Byron, o almeno questo è quello che ricostruisce la stessa Mary Shelley. Leggiamo della genesi della storia di Victor Frankenstein e del primo vampiro della storia, (protagonista della storia di Polidori) nella prefazione del 1831 alla nuova edizione di quello che già dal 1818 è un romanzo di successo. Anche se, ci spiega il Pezzini, anche questa è una geniale ricostruzione romanzesca voluta dall’autrice. Nel “come lo feci” l’autrice racconta che Percy e Lord Byron avessero parlato dell’esperimento di Erasmus Darwin, padre del più celebre Charles, sui lombrichi e come questo avesse scatenato in lei una visione, la notte stessa, in cui al posto del lombrico ad essere rianimato dall'elettricità fosse un essere dalle fattezze umane! Il valore aggiunto di questo volume sta proprio nel rendere funzionale al racconto dell’opera protagonista i rimandi letterari, autobiografici, geografici, scientifici e filosofici. Capiamo grazie al Pezzini la collocazione dell’opera nella letteratura globale, anche grazie a dei completissimi box che evidenziano l’importanza delle sue filiazioni: dalle serie TV (ultima, ma non meno importante, Penny Dreadful) ai cult movies (uno tra tutti il Frankenstein di James Whale, con Boris Karloff), dalle canzoni a tema, ai numerosi giochi (dai Lego ai videogames per Nintendo e Pc), oppure agli innumerevoli apocrifi e molto altro. Completo di un variegato corredo iconografico per solleticare ancora di più l’immaginario degli appassionati del mostro, Fuoco e carne di Prometeo si candida ad aprire i festeggiamenti per il bicentenario di uno dei mostri più terribili, profondi e amati di tutti i tempi.

Franco Pezzini è studioso dei rapporti tra letteratura, cinema e antropologia, con particolare attenzione agli aspetti mitico-religiosi e al fantastico. Tra i fondatori della rivista L’Opera al Rosso, è membro del Coordinamento di Redazione de L’Indice dei libri e della redazione di Carmillaonline. Collabora alle pagine culturali di Avvenire e alla rivista online LN.librinuovi.net. Tra i numerosi saggi pubblicati: con Arianna Conti, Le vampire. Crimini e misfatti delle succhiasangue da Carmilla a Van Helsing (Castelvecchi 2005); con Angelica Tintori, The Dark Screen. Il mito di Dracula sul grande e piccolo schermo (Gargoyle Books 2008) e Peter & Chris. I Dioscuri della notte (Gargoyle Books 2010); oltre a saggi e articoli in antologie e riviste di vario genere. È animatore della Libera Università dell’Immaginario, con cui tiene da anni corsi monografici. Per Odoya ha già pubblicato: Victoriana. Maschere e miti, demoni e dèi del mondo vittoriano (2016) e, per la stessa collana, L'importanza di essere Lucio. Eros, magia & mistero ne L'asino d'oro di Apuleio e L’odissea di Encolpio. Sesso, licantropi & labirinti nel Satyricon di Petronio (2017).

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