sabato 29 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Uomini color cielo di Anaïs Llobet (Playground)
Nei primi giorni dell’estate del 2017, un liceo dell’Aia è il bersaglio
di un attentato terroristico. Due bombe, collocate sotto i tavoli della
mensa del liceo, provocano la morte di ventidue studenti e di due
professori. I sospetti si concentrano subito su uno studente ceceno,
Kirem (ombroso, asociale, profondamente religioso) e sul fratello Omar
(aperto, integrato, occidentale nello stile di vita e segretamente
omosessuale), entrambi nei Paesi Bassi con lo status di rifugiati,
insieme a Taissa, la madre, e al cugino Makhmud, violento, collerico e
fondamentalista islamico. Nell’attentato è coinvolta, suo malgrado,
anche la loro professoressa di russo, Alissa, cecena come loro, da
sempre attenta a nascondere la propria identità, così come la propria
fede religiosa musulmana, perché desiderosa di integrarsi nella società
olandese, rimuovendo il doloroso passato legato alla guerra in Cecenia e
all’odio di cui è stata vittima in Russia. Ora, però, gli antichi
incubi si ripresentano, anche perché accusata di non essersi accorta
della radicalizzazione dei suoi studenti. In realtà, colpevoli, dinamica
e moventi dell’attentato restano a lungo misteriosi, in un susseguirsi
di colpi di scena, omissioni e testimonianze. Come se fosse un vero e
proprio racconto poliziesco, i pezzi della storia si incastrano
gradualmente, seguendo l’alternarsi delle voci dei suoi protagonisti, da
Omar ad Alissa, da Kirem ad Alex, capaci di raccontare una vicenda
tragica nella quale emerge la sofferenza per l’esilio, l’angoscia
costante dei rifugiati e anche la maledizione di essere omosessuale in
Cecenia.
La città senza cielo di Jean Malaquais (Cliquot)
Rientrato a casa alla sera, Pierre Javelin scopre che la chiave del
portone non gira nella toppa. Gli apre una coppia di sconosciuti, che
sostengono di vivere lì da anni. Sua moglie è scomparsa assieme alla
casa. Cosa è successo? È forse impazzito? No, la realtà è davvero
quella, e l'errore non è nient'altro che lui, piccola rotella impazzita
dell'ingranaggio inarrestabile che è la Città: la Città dei casermoni di
cemento tanto alti da non lasciar vedere il cielo, la Città che teme le
ribellioni dell'anima e inghiotte gli individui privandoli di coscienza
e identità. E comincia così per Pierre una discesa all'inferno fatta di
incontri bizzarri, burocrazia assurda, archivi irraggiungibili, uffici
amministrativi dove si sta in fila come barattoli su un nastro di
scorrimento; un viaggio irrazionale e distopico (il romanzo, del 1953, è
stato più volte paragonato a 1984 di Orwell e a Il processo di Kafka)
dove ogni passo in avanti per riallacciare i fili della propria vita è
respinto dalla forza oscura della Città che tenta con ogni mezzo di
ricacciare la testa dei suoi cittadini nell'inchiostro nero
dell'impersonalità. Con la storica prefazione di Norman Mailer.
Voglio vedere Dio in faccia. FramMenti della prima controcultura di Gianni De Martino (Agenzia X)
Una profonda immersione nella spiritualità della prima controcultura
beat/ hippie mette in luce la sua influenza sul presente. Un cut-up di
scritti di Gianni De Martino dagli anni sessanta a oggi svela uno stato
d'animo simile a una febbre i cui i germi provengono da lontano: dal
Dioniso di Nietzsche che prometteva di trasformare la vita in un'ebbra
vacanza, da Rimbaud che sognava il Natale sulla terra, forse dal giovane
Siddharta o da chissà quale altro demone di passaggio. Lo sguardo
acuto, poetico e implacabile dell'autore ci accompagna in una narrazione
senza tempo tra una serie di problematiche sociali, antropologiche e
politiche, ancora "non riconciliate", lasciando emergere un'originale
chiave di lettura del contemporaneo e una visione estatica del mondo
simile a quella dei "nuovi dionisiaci" delle culture giovanili attuali.
Con interviste a Michael Crichton, Dalai Lama, William Gibson, Albert
Hofmann, Georges Lapassade, Michel Maffesoli, Fernanda Pivano.
Taccuini romani. I dipinti di Diego Angeli della Collezione del Museo di Roma in Trastevere. Ediz. a colori (Gangemi)
La serie dei dipinti, che si caratterizza, tra l'altro, per il
particolare formato non più grande di una cartolina, costituisce un
corpus di grande interesse delle collezioni permanenti del Museo di Roma
in Trastevere. Unica testimonianza nota della produzione pittorica di
Angeli, il prezioso nucleo dei dipinti si compone di piccole vedute
riprese, per la maggior parte, a Roma, con alcune eccezioni nella
Sabina, nella città di Firenze e di Parigi. Insoliti scorci della città
storica e della campagna laziale, testimonianze del fascino esercitato
sullo scrittore dei luoghi storici e più conosciuti e del paesaggio
delle campagne alle porte di Roma, una suggestione destinata a
influenzare anche la sua attività giornalistica e letteraria. Una
produzione che, sebbene rimasta durante tutta la sua vita quasi
sconosciuta, evidenzia una particolare propensione e un vero e proprio
talento nei confronti della pittura. Il presente volume è stato
realizzato in occasione della mostra: "Taccuini romani. Vedute di Diego
Angeli. Visioni di Simona Filippini".
venerdì 28 febbraio 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
Dalla parte del torto. Per la sinistra che non c'è di Tomaso Montanari (Chiarelettere)
Il piccolo libro che state per leggere è l’invito a una ribellione
intellettuale ed emotiva: un invito a liberare la parte di noi che è
rimasta fedele alle aspirazioni, alle convinzioni, all’etica di quando
eravamo bambini.
«Non possiamo continuare a vivere così.»
È il paradosso della nostra epoca: non si può non essere contro se si
ama davvero la vita. Quanto più grande è il nostro amore per gli uomini e
per le cose belle di questo mondo, tanto più grande è il desiderio di
cambiarlo, il mondo. Perché questo «sistema sociale ed economico» non è
più compatibile con i diritti umani. Con l’esistenza stessa dell’uomo su
questo pianeta. Ci vuole il coraggio di vederlo, e di dirlo. Un
coraggio che avevamo, e che abbiamo perduto quando ci siamo fatti
convincere che diventare adulti significa accettare il mondo così com’è.
Il piccolo libro che state per leggere è l’invito a una ribellione
intellettuale ed emotiva: un invito a liberare la parte di noi che è
rimasta fedele alle aspirazioni, alle convinzioni, all’etica di quando
eravamo bambini. L’obiettivo di una sinistra che voglia cambiare il
mondo non è il potere sulla società, ma il potere nella società: il
potere, dato a tutte e tutti, di salvare la propria vita dal do-minio
del mercato. Il potere nei luoghi di lavoro, nelle lotte per le donne,
per la difesa dell’ambiente, il potere della conoscenza e del pensiero
critico aperto a tutti.
L' ultima canzone di Bobby March di Alan Parks (Bompiani)
Glasgow, luglio 1973. Bobby March, rockstar in declino dopo un lampo di
gloria con i Rolling Stones, viene trovato morto in una camera
d'albergo, la siringa nel braccio. Alice Kelly, tredici anni, è
scomparsa. Il caso viene affidato all'ispettore Harry McCoy, incaricato
anche di ritrovare un'altra ragazzina, Laura, nipote dell'ispettore capo
Murray, in apparenza fuggita di casa. Le indagini si rivelano più
fumose del previsto. Districando un groviglio di intrighi e menzogne,
l'ispettore McCoy, affiancato dal fido Wattie, lotta contro il tempo per
trovare Alice e Laura. Ma chi è il colpevole quando i colpevoli sono
troppi? Come si può accusare qualcuno se nessuno sembra innocente? E
dove sono finiti gli appunti musicali su cui Bobby March contava per
tornare alla ribalta? In una Glasgow più nera dei suoi crimini un altro
caso per il tormentato ispettore McCoy, tra grande musica e un disperato
bisogno di umanità.
La forza della natura di Antonio Leotti (Marsilio)
Quando Anna rimane vedova di Euclide è ancora giovane, bella e,
all'indomani del funerale, incredibilmente decisa a non rimettere mai
più piede nel paesino della Toscana dove per anni il marito ha tenuto le
redini dell'azienda di famiglia. Anna vuole restare a Roma, ai Parioli,
ripensare all'uomo che ha amato, bere Martini in terrazza e dimenticare
i contadini con i quali Euclide lavorava e che lei disprezza,
considerandoli un inutile retaggio medievale. E quale modo migliore per
dimenticare di vendere tutto, castello, terre e poderi? Tuttavia, tra
Anna e la libertà si frappone la famiglia Rencinai, contadini da
duecento anni su un podere del quale, morto Euclide, reclamano la
proprietà. Comincia così, per una lite che finisce in tribunale, la
nuova vita di Anna che, costretta alla campagna, se ne innamora tanto da
prendere in mano l'azienda di famiglia e avvicinarsi ai detestati
contadini. In questo percorso di riconquista delle radici (non solo
metaforiche), Anna si troverà a essere oggetto del corteggiamento di
diversi uomini: un vecchio amico d'infanzia, il figlio ribelle della
famiglia Rencinai, un ricco aristocratico piemontese e addirittura un
piccolo malvivente romano. Chi sposerà Anna? E quanto tempo impiegherà a
lasciar andare il suo Euclide? Quello di Antonio Leotti è un romanzo
inglese ambientato in Toscana, ma più comico che tragico. Una commedia
che avanza per coincidenze ed equivoci, raccontando quanto le gioie
della campagna e quelle della città - così come i disagi dell'una e
dell'altra - non siano in fondo che luoghi comuni dei quali si può
ridere insieme.
giovedì 27 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Le gratitudini di Delphine de Vigan (Einaudi)
Michka
sta perdendo le parole. Ora che le lettere e i suoni si agitano nella
sua testa in un turbinio incontrollabile, l’anziana signora deve
arrendersi all’evidenza: ha bisogno di un nuovo inizio. Anche se questo
significa scendere a patti con un’esistenza a metà. Nella casa di riposo
in cui si trasferisce, a Michka rimangono le visite di Marie, un’ex
vicina che da bambina passava molto tempo con lei, e le sedute
settimanali con Jérôme, un giovane ortofonista che la aiuta a ritrovare
le parole. Saranno proprio loro a permetterle di realizzare un ultimo,
importante desiderio: dire «grazie» a chi, tanti anni prima, compí il
gesto piú coraggioso. Quello che le salvò la vita.
Michka sta perdendo le parole. Proprio lei, che per tutta la vita è
stata correttrice di bozze in una grande rivista, lei che al caos del
mondo ha sempre opposto una parola gentile, ora non riesce piú a
orientarsi nella nebbia di lettere e suoni che si addensa nella sua
testa. E cosí adesso Michka vive in una residenza per anziani. A dire il
vero, se non fosse stato per quelle parole birichine e qualche
trascurabile intoppo nelle attività quotidiane, sarebbe rimasta
volentieri nel suo accogliente appartamento parigino. Ma è meglio cosí:
qui riceve assistenza continua, e poi non voleva che Marie, l’ex vicina a
cui ha fatto da seconda madre, si preoccupasse tanto per lei. E allora
biscottini, sonnellini, uscitine, passettini: Michka si piega, con una
certa riluttanza, al ritmo fiacco delle giornate «da vecchia», alle
stravaganze degli altri «resistenti», ai sogni infestati dalla temibile
direttrice. Confinata nella sua stanzetta asettica, sempre piú fragile e
indifesa, a Michka non resta che consolarsi con le visite di Marie e le
chiacchierate con Jérôme, il giovane ortofonista che lavora nella casa
di riposo. Il ragazzo, infatti, ha ceduto presto alla tenera civetteria
della sua paziente discola – gli esercizi per il linguaggio «la
sfioriscono» -, che vuole solo raccontare e farsi raccontare. A poco a
poco, però, le parole si fanno piú rare, barcollanti, e, anche se non ha
perso il senso dell’umorismo, Michka è consapevole di non poter deviare
l’inesorabile corso degli eventi. Ed è proprio per questo che vorrebbe
realizzare un ultimo, importante desiderio: ringraziare la famiglia che
l’accolse durante la guerra e che di fatto le salvò la vita. Saranno
Marie e Jérôme ad aiutarla, perché anche loro conoscono il valore
inestimabile di un semplice «gratis», come direbbe Michka. Dopo Le fedeltà invisibili,
Delphine de Vigan prosegue il suo viaggio al cuore dei sentimenti,
regalandoci un intenso romanzo a piú voci, scritto con quella grazia e
quella delicatezza capaci di toccare le corde piú profonde del cuore.
Fronte di scavo di Sara Loffredi (Einaudi)
Nell’agosto
del 1962, nel centro esatto del Monte Bianco, viene abbattuto l’ultimo
diaframma di granito che separa l’Italia dalla Francia. Gli operai hanno
sopportato crolli, ritardi e imprevisti, procedendo palmo a palmo per
5800 metri, immersi nel fango, esposti alle emorragie d’acqua che
frantumano la roccia. Nel ventre della montagna tutti gli uomini
sembrano piccoli. Ma Ettore sente che quell’impresa visionaria lo
riguarda, perché c’è un fronte di scavo anche dentro di lui, e quella
meravigliosa cosa da pazzi vale una vita intera.
All’inizio degli anni Sessanta, centinaia di uomini sono impegnati
nella piú grande operazione di «chirurgia geografica» del secondo
dopoguerra: il traforo del Monte Bianco. Devono procedere spediti, e
soprattutto dritti, altrimenti la galleria italiana e quella francese
non s’incontreranno. Ettore è un uomo di città, chiamato in valle per
partecipare al progetto. I calcoli e le misurazioni sono il suo pane
quotidiano, l’ingegneria il suo mestiere; di colpo viene precipitato in
uno scenario che gli allarga la mente e il respiro. Insieme a lui ci
sono Hervé, capocantiere di poche parole che di quei sentieri conosce
ogni segreto, e Nina, indomita, che lavora alla mensa ed è sola con un
figlio piccolo. Il fronte di scavo avanza, mentre Ettore impara a
conoscere loro e sé stesso, accordando pian piano il suo ritmo a quello
della montagna. La Regina Bianca è volubile e capricciosa, dorme per
giorni, ma nella strana partita di conquista e seduzione che gioca con
gli operai può trasformare il tunnel in un campo di battaglia. Con una
scrittura limpidissima, Sara Loffredi ci guida nelle profondità della
montagna e degli uomini, e ci mostra una pagina epica della nostra
storia, scritta da un’Europa appena uscita dalla guerra ma capace di
guardare con fiducia al futuro.
Il regno delle ombre - Le indagini del commissario Armand Gamache di Louise Penny (Einaudi)
Convocato all’improvviso in una fattoria nei pressi di Three Pines,
Armand Gamache, capo della Sûreté du Québec, scopre di essere stato
nominato esecutore testamentario da una sconosciuta baronessa. Il
documento contiene clausole tanto bizzarre da far sospettare al
commissario che si tratti di uno scherzo, ma di lí a qualche giorno,
quando nella fattoria viene rinvenuto il cadavere di un uomo, la realtà
dei fatti emerge in tutta la sua gravità. Nel frattempo un enorme carico
di droga sta per inondare le strade di Montréal, e Gamache, sospeso dal
servizio sei mesi prima proprio per non averlo fermato, deve decidere
al piú presto come agire.
mercoledì 26 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
ZeroZeroZero di Roberto Saviano (Feltrinelli)
Scrivere di cocaina è come farne uso. Vuoi sempre più notizie, più
informazioni, e quelle che trovi sono succulente, non ne puoi più fare a
meno. Sei addicted. Anche quando sono riconducibili a uno
schema generale che hai già capito, queste storie affascinano per i loro
particolari. E ti si ficcano in testa, finché un’altra – incredibile,
ma vera – prende il posto della precedente. Davanti vedi l’asticella
dell’assuefazione che non fa che alzarsi e preghi di non andare mai in
crisi di astinenza. Per questo continuo a raccoglierne fino alla nausea,
più di quanto sarebbe necessario, senza riuscire a fermarmi. Sono
fiammate che divampano accecanti. Assordanti pugni nello stomaco. Ma
perché questo rumore lo sento solo io? Più scendo nei gironi imbiancati
dalla coca, e più mi accorgo che la gente non sa. C’è un fiume che
scorre sotto le grandi città, un fiume che nasce in Sudamerica, passa
dall’Africa e si dirama ovunque. Uomini e donne passeggiano per via del
Corso e per i boulevard parigini, si ritrovano a Times Square e
camminano a testa bassa lungo i viali londinesi. Non sentono niente?
Come fanno a sopportare tutto questo rumore?
R.S.
R.S.
Guarda la cocaina, vedrai polvere. Guarda attraverso la cocaina, vedrai il mondo.
L'educazione di un fascista di Paolo Berizzi (Feltrinelli)
Tutti, su un libro di storia, riconoscerebbero la fotografia di un
balilla. Ma davvero i giovani fascisti, le loro divise e i loro simboli
appartengono soltanto al passato? Esiste una trasmissione sempre più
manifesta di valori, un passaggio tra le generazioni che conserva il
culto dell’autoritarismo, della violenza e della morte, l’ossessione
razzista e xenofoba, la disciplina militaresca e la pulsione identitaria
che già una volta hanno formato un’intera generazione di ragazzi. Paolo
Berizzi, che da anni indaga sulla rinascita delle organizzazioni di
estrema destra nel nostro paese, si mette sulle tracce di un fenomeno
tanto diffuso quanto sottovalutato: il ritorno dell’educazione fascista.
Da nord a sud l’Italia è percorsa da una tendenza ormai visibile e capillare, capace di modellare i costumi e la mentalità attraverso potenti suggestioni. C’è una rete di palestre in cui gli sport da combattimento si usano per allevare picchiatori, militanti, “uomini nuovi”. Sono tornate le colonie estive per insegnare l’ordine e l’obbedienza ai bambini. Inquietanti formazioni neofasciste indottrinano i giovani soldati politici per presidiare le curve degli stadi e le scuole, le associazioni e le piazze.
Nell’epoca sovranista l’estrema destra è sempre più minacciosa. Sulla nuova educazione fascista che dilaga in Italia non si può più tacere.
Da nord a sud l’Italia è percorsa da una tendenza ormai visibile e capillare, capace di modellare i costumi e la mentalità attraverso potenti suggestioni. C’è una rete di palestre in cui gli sport da combattimento si usano per allevare picchiatori, militanti, “uomini nuovi”. Sono tornate le colonie estive per insegnare l’ordine e l’obbedienza ai bambini. Inquietanti formazioni neofasciste indottrinano i giovani soldati politici per presidiare le curve degli stadi e le scuole, le associazioni e le piazze.
Nell’epoca sovranista l’estrema destra è sempre più minacciosa. Sulla nuova educazione fascista che dilaga in Italia non si può più tacere.
Orgoglio italiano. Onore. Patria. Lealtà. Sacrificio. Sono le parole
d’ordine dei nuovi balilla. Un’inchiesta coraggiosa e allarmante fra
raduni, palestre e colonie, dove l’estrema destra italiana forma la
nuova gioventù nera.
Buonisti un cazzo di Luca Bottura (Feltrinelli)
“Me ne batto alla grandissima se dico o scrivo cose buone per lo
zerovirgola elettorale. Perché non sono un politico, e per questo ho la
presunzione infantile del contagio del buono. O almeno del migliore. Che
due o tre cose di civiltà le dirà e proverà a farle sempre, e comunque.
Perché ritiene di avere molti fratelli in sonno, sparsi per questo
sfortunato Paese che non ha bisogno di eroi e nel caso se li sceglie di
merda. O ci sputa sopra. Perché sono quella roba lì. Buonista un cazzo.”
A sentire le urla sovraniste, il pezzo di Paese che ne rifiuta il fascino è un esercito di ricchi, comunisti col Rolex, privilegiati. I famigerati buonisti. Che però, coi loro difetti, saranno sempre meglio dei cattivisti. Non è vero che c’è da vergognarsi per aver studiato. Pagare le tasse non è da sfigati. L’Europa non è una prigione. Non dobbiamo aiutarli a casa loro: dobbiamo accogliere chi abbiamo contribuito ad affamare. Imitare i populisti non farà vincere le elezioni a nessuno. E non siamo Gretini, siete cretini voi.
Luca Bottura ha scritto una biografia collettiva di quel pezzo di Paese, un racconto autoironico, demoralizzato ma non vinto, pronto a ridere dei propri nemici e dei propri amici. Sperando che restino tali.
A sentire le urla sovraniste, il pezzo di Paese che ne rifiuta il fascino è un esercito di ricchi, comunisti col Rolex, privilegiati. I famigerati buonisti. Che però, coi loro difetti, saranno sempre meglio dei cattivisti. Non è vero che c’è da vergognarsi per aver studiato. Pagare le tasse non è da sfigati. L’Europa non è una prigione. Non dobbiamo aiutarli a casa loro: dobbiamo accogliere chi abbiamo contribuito ad affamare. Imitare i populisti non farà vincere le elezioni a nessuno. E non siamo Gretini, siete cretini voi.
Luca Bottura ha scritto una biografia collettiva di quel pezzo di Paese, un racconto autoironico, demoralizzato ma non vinto, pronto a ridere dei propri nemici e dei propri amici. Sperando che restino tali.
“Buonista è il più rotondo e sgraziato degli aggettivi. Be’, buonisti un cazzo.”
Un racconto divertente, spietato, ma anche pieno di affetto, di quel disorientato pezzo dell’Italia che non si sente sovranista.
Un racconto divertente, spietato, ma anche pieno di affetto, di quel disorientato pezzo dell’Italia che non si sente sovranista.
Il sogno della crisalide di Vanessa Montfort (Feltrinelli)
Un incontro casuale durante un volo intercontinentale. Due donne
ribelli a un punto cruciale della loro vita. Un’emozionante storia di
amicizia femminile. Un inno alla capacità di sognare e di cambiare.
“Tutti abbiamo almeno un’opportunità per realizzare un grande
cambiamento di vita, uscire dalla nostra crisalide e rinascere in una
forma più autentica, più forte, più libera.”
Durante un volo intercontinentale tra New York e Madrid, due donne si
conoscono. Sono sedute vicine e sono entrambe a un punto di svolta,
tradite da quella che credevano fosse la loro ragione di vita. Patricia è
una ex giornalista in crisi, Greta invece non vedeva un tramonto da
quattordici anni. Ha vissuto in un convento, isolata da tutto, finché è
successo qualcosa che l’ha costretta ad andarsene, e ora si scopre
fragile e impreparata davanti a tanta libertà. Racchiuse nel bozzolo
protettivo dell’aereo che scivola silenzioso sopra l’oceano, le due
donne si raccontano: le passioni, le sfide, la spinta alla ribellione,
la sofferenza e la fatica di ricostruirsi. E poi la difficoltà di essere
donna, figlia, madre, amante, amica, di conciliare lavoro e vita
privata, obblighi e pulsioni. Ha inizio così un processo di cambiamento
che le aiuterà a rimettere a fuoco ciò che davvero vogliono e a spiccare
il volo. Perché anche la crisalide, per trasformarsi in farfalla, deve
prima sognare le sue ali.
martedì 25 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Fake - Come la politica mondiale ha divorato sé stessa di Christian Salmon (Laterza)
La retorica seducente dello storytelling è stata scalzata dalla battaglia politica in forma di scambi violenti e brutali sui social networks:
la conquista del potere passa per lo scontro, la rottura, le ‘verità’
fatte a pezzi. Ormai viralità e rivalità vanno di pari passo, come
virulenza e violenza. Attraverso i protagonisti della politica
internazionale, questo libro racconta come la logica della trasgressione
ha distrutto la credibilità e la coerenza del discorso politico.
«Un singolare disprezzo della parola, quasi un ribrezzo di fronte alla parola si è impossessato dell’umanità. La nobile fiducia che gli uomini possano l’un l’altro, attraverso la parola e la lingua, convincersi è andata radicalmente persa». Sono parole che Hermann Broch scriveva nel 1934 e sembrano sintetizzare il quadro politico internazionale ricostruito da Christian Salmon. Siamo passati in pochissimi anni dalle ideologie e dalle grandi narrazioni epocali al trionfo dello storytelling con Obama, Macron e Renzi: una vera e propria arte del racconto della realtà che fa perno sull’emozione. Poi, all’improvviso e fuori di ogni previsione, è esploso un fenomeno nuovo che trova in Trump la sua espressione più piena, ma ha analoghi in tutto il mondo – da Bolsonaro a Salvini, da Orbán a Erdoğan. È il passaggio dalla story allo scontro, dall’intreccio alla trasgressione, dalla suspense al panico. Finiti i racconti capaci di ordinare gli avvenimenti, senza più eroi che fanno la storia, né storie in senso proprio, eccoci catapultati in un tempo in cui la vita politica è ritmata dallo shock.
«Un singolare disprezzo della parola, quasi un ribrezzo di fronte alla parola si è impossessato dell’umanità. La nobile fiducia che gli uomini possano l’un l’altro, attraverso la parola e la lingua, convincersi è andata radicalmente persa». Sono parole che Hermann Broch scriveva nel 1934 e sembrano sintetizzare il quadro politico internazionale ricostruito da Christian Salmon. Siamo passati in pochissimi anni dalle ideologie e dalle grandi narrazioni epocali al trionfo dello storytelling con Obama, Macron e Renzi: una vera e propria arte del racconto della realtà che fa perno sull’emozione. Poi, all’improvviso e fuori di ogni previsione, è esploso un fenomeno nuovo che trova in Trump la sua espressione più piena, ma ha analoghi in tutto il mondo – da Bolsonaro a Salvini, da Orbán a Erdoğan. È il passaggio dalla story allo scontro, dall’intreccio alla trasgressione, dalla suspense al panico. Finiti i racconti capaci di ordinare gli avvenimenti, senza più eroi che fanno la storia, né storie in senso proprio, eccoci catapultati in un tempo in cui la vita politica è ritmata dallo shock.
Quando i fatti (ci) cambiano di Tony Judt (Laterza)
In un’era di crescente anti-intellettualismo, i saggi di Judt ci
ricordano che cosa guadagniamo quando manteniamo standard etici e
intellettuali alti, e che cosa perdiamo quando li lasciamo scivolare
via.
Mark Mazower, “Financial Times”
Mark Mazower, “Financial Times”
«Quando i fatti cambiano, io cambio opinione. Lei cosa fa?»: questa
frase, attribuita a John Maynard Keynes, è posta in esergo a questo
libro. Scelta emblematica. In un’epoca che ha visto la progressiva
erosione del giornalismo basato sui fatti e ha risentito della mancanza
di intellettuali pubblici indipendenti, Judt decise di svolgere un ruolo
raro e prezioso, mettendo insieme storia e attualità, Europa e America,
e raccontando il mondo com’era un tempo e com’è oggi. La storica
Jennifer Homans, vedova di Tony Judt, in questo libro ha raccolto i suoi
articoli più importanti scritti negli ultimi quindici anni della sua
vita. La voce di Judt nella sfera pubblica amplifica le sue ricerche
storiche: l’idea e la realtà dell’Europa; Israele, l’Olocausto e gli
ebrei; la superpotenza americana e il mondo dopo l’11 settembre;
l’inclusione e la giustizia sociale nel nostro tempo di crescenti
disuguaglianze. Tony Judt era convinto che il suo vero compito non fosse
dire ciò che qualcosa non è bensì ciò che è: raccontare una storia
convincente e ben scritta sulla base dei dati disponibili e farlo
tenendo presente ciò che è giusto. Per Judt questo non era solo il suo
dovere di storico, ma una responsabilità morale. Quando i fatti (ci) cambiano è una testimonianza della sua eredità.
Le grandi dinastie dell'antica Roma di Andrea Frediani e Sara Prossomariti (Newton Compton Editori)
Dagli Scipioni ai Giulio Claudi, da Fabio Massimo a Costantino, i personaggi che hanno cambiato la storia della Città Eterna
Se Roma ha costruito un impero durato oltre due millenni, gran parte del merito va agli uomini che l’hanno fatta crescere e ne hanno consolidato il potere, e quindi alle grandi famiglie e alle gentes cui appartenevano. I Giuli, i Claudi, gli Aureli, i Corneli, gli Emili, i Valeri, i Semproni e tanti altri hanno tenuto nelle loro mani le sorti dell’Urbe, muovendo le trame della sua storia attraverso vincoli di parentela, tradizioni comuni, rituali ancestrali, conflitti e tradimenti. A loro spettavano quasi tutte le massime cariche militari e religiose, nonché le principali decisioni in Senato. Alcune gentes sono riuscite a detenere il potere per secoli, lottando spietatamente per la propria sopravvivenza politica, altre si sono estinte presto, ma ciascuna ha una storia che merita di essere raccontata. In questo libro gli autori narrano l’esaltante, spesso mitica, ascesa delle dinastie più importanti e longeve, ricordando le imprese dei loro esponenti più celebri, ma anche il loro declino tra proscrizioni e guerre civili, condanne all’esilio e la costante minaccia dei parvenu. Tra aneddoti e segreti di ogni stirpe, il lettore scoprirà protagonisti famosi o personaggi più in ombra, e ne seguirà le vicende che li hanno visti condottieri, statisti, consoli, imperatori, letterati e perfino santi e papi.
La storia di Roma non è mai stata scritta così: segreti, intrighi, sesso e potere
La controstoria di Roma antica che non vi hanno mai raccontato
Tra gli argomenti:
Gens e familia: chi viene prima?
Gli Acili: discendenti di Venere?
Gli Antoni: da schiavi a sovrani ombra
I Corneli: otto secoli tra trionfatori e papi
I Claudi: dalla Sabina con onore
I Valeri: eroi del popolo
Gli Emili: natali ancestrali
I Cecili: generati da Vulcano
Se Roma ha costruito un impero durato oltre due millenni, gran parte del merito va agli uomini che l’hanno fatta crescere e ne hanno consolidato il potere, e quindi alle grandi famiglie e alle gentes cui appartenevano. I Giuli, i Claudi, gli Aureli, i Corneli, gli Emili, i Valeri, i Semproni e tanti altri hanno tenuto nelle loro mani le sorti dell’Urbe, muovendo le trame della sua storia attraverso vincoli di parentela, tradizioni comuni, rituali ancestrali, conflitti e tradimenti. A loro spettavano quasi tutte le massime cariche militari e religiose, nonché le principali decisioni in Senato. Alcune gentes sono riuscite a detenere il potere per secoli, lottando spietatamente per la propria sopravvivenza politica, altre si sono estinte presto, ma ciascuna ha una storia che merita di essere raccontata. In questo libro gli autori narrano l’esaltante, spesso mitica, ascesa delle dinastie più importanti e longeve, ricordando le imprese dei loro esponenti più celebri, ma anche il loro declino tra proscrizioni e guerre civili, condanne all’esilio e la costante minaccia dei parvenu. Tra aneddoti e segreti di ogni stirpe, il lettore scoprirà protagonisti famosi o personaggi più in ombra, e ne seguirà le vicende che li hanno visti condottieri, statisti, consoli, imperatori, letterati e perfino santi e papi.
La storia di Roma non è mai stata scritta così: segreti, intrighi, sesso e potere
La controstoria di Roma antica che non vi hanno mai raccontato
Tra gli argomenti:
Gens e familia: chi viene prima?
Gli Acili: discendenti di Venere?
Gli Antoni: da schiavi a sovrani ombra
I Corneli: otto secoli tra trionfatori e papi
I Claudi: dalla Sabina con onore
I Valeri: eroi del popolo
Gli Emili: natali ancestrali
I Cecili: generati da Vulcano
21 teoremi matematici che hanno cambiato il mondo Maria Helena Souza (Newton Compton Editori)
I teoremi matematici interessano solo gli scienziati e le aule
universitarie? La risposta di questo libro è: no! E infatti chi leggerà
queste pagine si troverà a fare un viaggio appassionante nella storia
delle teorie matematiche che hanno cambiato il mondo e che interessano
chiunque. Spesso è stata l’esigenza umana di risolvere un problema
apparentemente impossibile a dare l’impulso alla formulazione di alcuni
dei più celebri teoremi matematici. Altre volte la loro scoperta è stata
del tutto casuale o accidentale. La matematica, poi, grazie all’aiuto
di altre discipline – la filosofia per prima – è stata in grado di dare
un ordine al mondo, così come lo conosciamo, fornendo una spiegazione
teorica a tutti i fenomeni che ci circondano. Si può quindi comprendere
la bellezza con la teoria dei frattali, misurare la distanza di punti
irraggiungibili con il teorema di Talete, o, ancora, calcolare in modo
esatto il numero delle perdite riportate dopo una battaglia con il
teorema cinese dei resti. Tramite questo libro chiunque lo voglia potrà
avvicinarsi a teorie che riteneva distanti e astruse, alle curiosità che
le riguardano e alle vite di chi le ha rese note.
È possibile spiegare il mondo attraverso i teoremi matematici?
Il teorema della bisettrice
I triangoli invadono sempre la geometria Il teorema fondamentale dell’aritmetica
Numeri naturali che nascondono dei segreti Teorema cinese del resto
I generali cinesi e il conteggio delle truppe Teorema di D’Alembert
Equazioni, scontri, dispute e scoperte Teorema fondamentale del calcolo
Calcolo: infinite divisioni, parti piccole Teorema di Rice
Calcolo computazionale: guerre, spionaggio e talento
È possibile spiegare il mondo attraverso i teoremi matematici?
Il teorema della bisettrice
I triangoli invadono sempre la geometria Il teorema fondamentale dell’aritmetica
Numeri naturali che nascondono dei segreti Teorema cinese del resto
I generali cinesi e il conteggio delle truppe Teorema di D’Alembert
Equazioni, scontri, dispute e scoperte Teorema fondamentale del calcolo
Calcolo: infinite divisioni, parti piccole Teorema di Rice
Calcolo computazionale: guerre, spionaggio e talento
Sulla pista animale di Baptiste Morizot (nottetempo)
“Bisogna sperare che un diplomatico andato a inforestarsi presso gli altri esseri viventi ritorni trasformato, tranquillamente inselvatichito, lontano dalla ferocia fantasmatica attribuita agli Altri. Che colui che si lascia inforestare dagli altri esseri viventi ritorni leggermente modificato dal suo viaggio da licantropo: un mezzosangue, a cavallo tra due mondi. Né svilito né purificato, semplicemente altro e un minimo capace di viaggiare tra i mondi, e di farli comunicare, per lavorare alla realizzazione di un mondo comune”.
A ritroso di Nanni Cagnone (nottetempo)
La parabola creativa di Nanni Cagnone (1939), raccolta dal poeta per la prima volta, à rebours dall’oggi
alle origini. Cagnone, ligure di Ponente, “di quelli che tramontano”, è
stato batterista jazz, giornalista, editore, direttore creativo
d’agenzie di pubblicità, consulente per la company image, docente d’estetica e di strategie progettuali. Oltre alle opere poetiche, romanzi (Comuni smarrimenti, Pacific Time), racconti (Cammina mare), saggi e aforismi (Discorde, Dites-moi Monsieur Bovary). Ha tradotto e commentato The Wreck of the Deutschland di G.M. Hopkins, Agamemnon di Eschilo, Perì Phýseos di
Parmenide. Una vita inquieta, avventurosa e infine solitaria, segnata
da ricoveri psichiatrici e frequenti vagabondaggi. Una delle piú
importanti voci fuori scena della poesia italiana contemporanea,
affascinante, polimorfica, ritrosa, si offre in un autoritratto per
lampeggiamenti da cui la parola prova a risalire, nuda come un suono e,
sempre, controcorrente.
Le distese interiori del cosmo di Joseph Campbell (nottetempo)
Viaggio tra anima e ragione, psiche e
universo, scienza e leggenda, Le distese interiori del cosmo – l’ultimo
libro che Joseph Campbell portò a compimento prima della sua morte – è
una raccolta di saggi in cui storia, antropologia, analisi del
mito, spiritualità e psicologia analitica convergono in una
speculazione riccamente documentata e sempre attuale. Credenze, riti,
miti, pratiche ed espressioni artistiche e letterarie di popoli, figure e
culture riconducibili a epoche e aree geografiche profondamente
distanti vengono qui analizzati e interpretati come espressione
universale dell’immaginazione mitica – la facoltà, nella concezione
dell’autore, mediante la quale la mente umana supera i propri limiti e i
confini spaziali e mette la dimensione interiore in relazione diretta
con l’infinità del cosmo. Seguendo un percorso mirato a coglierne
analogie, divergenze, rimandi ed elementi di continuità, Campbell spazia
con grandissima apertura da Nietzsche a Blake, dai testi indú alla
civiltà greca classica, dai rituali navaho ai culti egizi, mostrando
come in ciascuna cultura il mito sia sempre metafora creativa che nasce
dal bisogno universale di spiegare la realtà e dimostrando, di
conseguenza, che uno studio ragionato delle mitologie consente di
superare le differenze e i contrasti tra concezioni e tradizioni lontane
e di esplorare nuovi mondi.
lunedì 24 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
La notte della civetta. Storie eretiche di mafia, di Sicilia, d'Italia di Piero Melati (Zolfo Editore)
Leonardo Sciascia pubblicò Il giorno della civetta nel 1961. Fu il
primo, vero libro sulla mafia in Sicilia. Con un epilogo amaro: alla
fine vince il boss. Da allora si è sempre tentato di cambiare quella
conclusione. Non solo in letteratura. Ci siamo riusciti? La Sicilia è
stata l'inconscio della storia italiana. Il suo incubo. Una peste
siciliana si è diffusa nel pianeta, contagiandolo. Oggi l'epidemia è di
nuovo in cammino, da Milano a Palermo, dall'Europa agli Stati Uniti. I
patrimoni dei grandi boss sono scomparsi, il narcotraffico non è mai
stato fermato, sono tornati i morti per overdose. Era già successo.
Negli anni Settanta la Sicilia fu il laboratorio di una nuova forma di
"totalitarismo". Qui fu inventato il traffico internazionale della
droga. La diffusione dell'eroina provocò un olocausto, oggi dimenticato.
Poi, nel 1985, pur di celebrare il Maxiprocesso di Palermo, Stato e
Cosa Nostra firmarono una tregua. Non trattativa ma patto faustiano. E
da allora... Una storia scomoda è stata cancellata. Al suo posto è stato
edificato il mausoleo di una nuova religione. I fatti che la
smentiscono sono considerati eretici. Per questo dobbiamo raccontarli.
Sotto il radioso dominio di Dio di Giorgio Zanchini (Marsilio)
A cavallo tra realtà e finzione, tra ossessioni private e accurate
ricostruzioni storiche, rievocando una genealogia che in più di un
secolo da Tacchi Venturi conduce al Capitano e poi a Giulia e Matteo, Sotto il radioso dominio di Dio mette in scena l’indagine su un passato scomodo e ingombrante.
Tra osservare il futuro e scandagliare il passato, alcuni scelgono di
percorrere il secondo sentiero. Così fa all’inizio degli anni Duemila
Matteo, figlio giovane e inquieto di una solida famiglia romana, tra i
cui avi di rilievo storico c’è padre Tacchi Venturi, il confessore del
duce, lo «strumento normale per i messaggi fra il papa e Mussolini».
Matteo, per appurare se il vecchio gesuita – zio di suo nonno, il
Capitano – sia stato o meno antisemita, intraprende un’avvincente
ricerca condotta tra carte, testimonianze, lettere e diari, affiancato
dalla cugina Giulia, più comprensiva e meno radicale di lui. Indagando
su parenti lontani che sono chiaroscuri di luci e ombre – Tacchi Venturi
ma anche il Capitano, impegnato sul fronte russo all’inizio degli anni
Quaranta –, Matteo vuole sapere, perché essere limpidi è sempre meglio
di non esserlo, e perché essere parte della Storia – quella grande,
quella di tutti – certe volte impone di tentare di capirla. E capendo,
forse, si può anche perdonare, soprattutto se l’opera di scavo riguarda
la propria famiglia, dove colpe e connivenze si mescolano agli affetti,
agli aneddoti dei pranzi della domenica e ai ricordi tramandati di padre
in figlio. A cavallo tra realtà e finzione, tra ossessioni private e
accurate ricostruzioni storiche, rievocando una genealogia che in più di
un secolo da Tacchi Venturi conduce al Capitano e poi a Giulia e
Matteo, Sotto il radioso dominio di Dio mette in scena l’indagine su un
passato scomodo e ingombrante. Per i due cugini, il peso dei propri
antenati è sempre lì: un’eredità di potere, fede e devozione che,
cogliendoli in una Roma abbagliante, li spinge a interrogare, tra amori,
lutti e aspettative disattese, una storia familiare sfuggente, dove non
mancano false piste e buchi neri.
Gli schifosi di Santiago Lorenzo (Blackie)
Manuel accoltella un poliziotto per autodifesa. Scappa e si nasconde in
un paesino abbandonato. Lì sopravvive grazie a romanzi tascabili,
vegetali che recupera nei dintorni e una piccola spesa fatta al Lidl,
che suo zio ogni tanto gli invia. Manuel scopre così che quanto meno
possiede, di tanto meno ha bisogno. "Gli schifosi" è un thriller
atipico, un "Robinson Crusoe" ambientato nel cuore della provincia
desolata, una nuova definizione del concetto di austerità. Una storia
che ci fa domandare se le uniche persone sane non siano quelle
consapevoli che la società è malata.
Gli incendiari di R. O. Kwon (Einaudi)
Will e Phoebe si amano come fanno i naufraghi con la terra
avvistata, bramosi e incerti, ma le acque che li circondano sono molto
insidiose. John Leal subodora il vuoto quando lo incontra, e promette di
saperlo riempire. Come in ogni forma d'amore, la battaglia che viene
ingaggiata ha per posta l'anima.
Will e Phoebe si incontrano al
college e subito si amano di un amore complice e sensuale che sembra
saper colmare i loro vuoti. Will è un ragazzo serio che evita ogni
distrazione, ma la perdita della fede ha lasciato in lui «un buco a
forma di Dio». Phoebe al contrario è affascinante e disinvolta, e passa
da una festa all'altra per nascondere il senso di colpa per la morte
della madre. Nelle crepe del loro passato s'insinua John Leal, un
predicatore scalzo che avvicina «discepoli» da convertire. Come in ogni
battaglia d'amore, la posta in gioco è la loro stessa anima. «La prosa
di Kwon definisce un mondo e poi si fa da parte per lasciare che sia il
mistero ad abitarlo». «The New Yorker» Cosí si dice: da giovane
attivista John Leal aveva aiutato i dissidenti coreani a raggiungere
clandestinamente Seul dalla Corea del Nord, fino al giorno in cui era
stato rapito, gettato in un gulag e torturato. Scampato alla morte, ma
non al ricordo degli orrori, era ritornato in America, aveva avuto una
rivelazione e si era messo al servizio dell'umanità fondando il gruppo
Jejah. Questa storia, o una versione sempre un po' diversa di essa,
racconta John Leal ai «discepoli» riuniti al suo cospetto. Ma Will non
ci casca. La retorica della fede, i «giochi di magia», l'«abracadabra»,
come li definisce, gli sono ben noti, e per questo ne diffida. Lui
stesso li ha praticati nella sua vita precedente, quando viveva in
California e aveva abbracciato la religione e il proselitismo per
tentare di salvare una madre sofferente. Un giorno poi si era
inginocchiato in preghiera come d'abitudine, ma non aveva sentito
niente. La voce di Dio era sparita. Aveva abbandonato la Scuola biblica,
cambiato costa e vita e si era iscritto al prestigioso Edwards College.
È all'Edwards che Will incontra Phoebe. La sua disinvoltura, la
popolarità a scuola e con i ragazzi di quella bruna sottile dai tratti
coreani accendono immediatamente il suo desiderio, cosí poco allenato,
ma nascondono anche ferite profonde e mai rimarginate: il fantasma di un
pianoforte a cui Phoebe ha rinunciato quando ha capito di non poter
essere la piú brava, e il fantasma di una madre amorevole e protettiva,
morta forse anche per sua colpa. Will e Phoebe si amano come fanno i
naufraghi con la terra avvistata, bramosi e incerti, ma le acque che li
circondano sono molto insidiose. John Leal subodora il vuoto quando lo
incontra, e promette di saperlo riempire. Come in ogni forma d'amore, la
battaglia che viene ingaggiata ha per posta l'anima. Quando in tv vede
scorrere le immagini di un attentato ai danni della clinica Phipps, dove
si praticano aborti, Will deve chiedersi chi infine si sia aggiudicato
quella di Phoebe, e la propria.
Le viaggiatrici del Grand Tour. Storie, amori, avventure di Attilio Brilli e Simonetta Neri (Il Mulino)
«Il nome dell’Italia contiene una magia in ogni sillaba, ogni
luogo nominato soddisfa qualche desiderio e risveglia cari ricordi.» - Mary Shelley
Non solo occasione di formazione culturale e di svago, per il mondo
femminile il Grand Tour ha rappresentato quasi sempre un momento
cruciale dell’esistenza e spesso ha incarnato un drammatico gesto di
liberazione. Parlando delle loro esperienze di viaggio, dame
settecentesche e poi esponenti della borghesia, da Anne-Marie du Boccage
a Madame de Staël, a Mary Shelley, raccontano romantiche storie
d’amore, ma anche intrighi degni di un romanzo nero, sullo sfondo di
panorami naturali e artistici che risaltano nella loro luminosa
impassibilità. Come insegnano Sydney Morgan o Anna Jameson, le
viaggiatrici manifestano una sensibilità che sa insinuarsi nelle pieghe
più riposte di un paese per ascoltarne senza pregiudizi le voci,
indagarne le condizioni politiche, gli usi e i costumi e scoprirne le
insondate ricchezze.
Le ribelli di Chandler Baker (Longanesi)
Se solo ci avessi ascoltate, non sarebbe successo niente di tutto questo.
«Un romanzo emozionante e ricco di intuizioni nitidissime su cosa significhi essere una donna oggi» – Usa Today
«In parte thriller, in parte chiamata alle armi. Un romanzo combattivo» – Grazia
«Un thriller brillante ed estremamente attuale» – The New York Times
Sloane,
Ardie, Grace e Rosalita lavorano da anni alla Truviv, marchio di
abbigliamento sportivo con sede a Dallas, e con molte delle loro
colleghe hanno due cose in comune: sono madri lavoratrici e si muovono
al di qua di una linea invisibile che le separa dai collaboratori
uomini, nell'ombra del loro prepotente superiore Ames Garrett. Quando il
CEO della Truviv muore improvvisamente e loro scoprono che la persona
più vicina ad assumere il controllo del ruolo vacante è proprio Ames –
che ha appena assunto una nuova ragazza, giovane, bella e single –
capiscono che è arrivato il momento di fare qualcosa. Troppo a lungo,
infatti, ci sono stati solo sussurri, bisbigli messi ripetutamente a
tacere, ignorati o nascosti dai complici. Sloane, avvocato dell'azienda,
convince le altre a fare qualcosa. Qualcosa di apparentemente innocuo,
qualcosa che sembra un sussurro ma presto diventa un grido. La loro
decisione metterà in moto una serie di catastrofici eventi all'interno
dell'ufficio: le bugie saranno scoperte, i segreti verranno rivelati. E
non tutti sopravvivranno. Le vite delle quattro protagoniste e delle
persone a loro vicine – altre donne, colleghi, mogli, amici e persino
avversari – cambieranno drasticamente di conseguenza.
La ragazza con la macchina da scrivere di Desy Icardi (Fazi)
Dopo L’annusatrice di libri, sul senso dell’olfatto e la
lettura, un romanzo appassionante sul tatto e la scrittura, un viaggio a
ritroso nella vita di una donna sulle tracce dell’unico ricordo che
valeva la pena di essere conservato.
Cosa ricordano le dita? Se la memoria scompare, possono gli oggetti aiutare a ritrovare i ricordi?
Sin da ragazza, Dalia ha lavorato come dattilografa, attraversando il
ventesimo secolo sempre accompagnata dalla sua macchina da scrivere
portatile, una Olivetti mp1 rossa. Negli anni Novanta, ormai anziana, la
donna viene colpita da un ictus che, pur non rivelandosi letale,
offusca parte della sua memoria. I ricordi di Dalia tuttavia non si sono
dissolti, essi sopravvivono nella memoria tattile dei suoi
polpastrelli, dai quali possono essere liberati solamente nel contatto
con i tasti della Olivetti rossa. Attraverso la macchina da scrivere,
Dalia ripercorre così la propria esistenza: gli amori, i dispiaceri e i
mille espedienti attuati per sopravvivere, soprattutto durante gli anni
della guerra, riemergono dal passato restituendole un’immagine di sé
viva e sorprendente, la storia di una donna capace di superare decenni
difficili procedendo sempre a testa alta con dignità e buonumore. Un
unico, importante ricordo, però, le sfugge, ma Dalia è decisa a
ritrovarlo seguendo gli indizi che il caso, o forse il destino, ha
disseminato lungo il suo percorso. La narrazione alla ricerca del
ricordo perduto si arricchisce pagina dopo pagina di sensazioni e
immagini legate a curiosi oggetti vintage: la protagonista del libro
ritroverà la memoria anche grazie a questo tipo di indizi, che appaiono
ogni volta in luoghi inaspettati, in una specie di caccia al tesoro
immaginaria, tra realtà e fantasia.
Prima di noi di Giorgio Fontana (Sellerio Editore)
Il romanzo più importante e ambizioso di Giorgio Fontana,
vincitore del Premio Campiello 2014. La povertà e il riscatto, la fede e
la politica, l’urlo della rabbia e il silenzio delle parole. Una saga
del Novecento, raccontata con la sensibilità del XXI secolo.
«Questo
romanzo è un proiettile che entra nel Novecento italiano, passa la
storia da parte a parte e fuoriesce dal presente, trasformando il
lettore, dopo essergli entrato nella testa quanto nel cuore» - Claudia Durastanti
«Si
parla tanto del Grande Romanzo Americano. E quello italiano? Un grande
romanzo italiano l’ha scritto Giorgio Fontana. Eccolo. C’è la forza del
passato, l’avventura, ci sono gli amori che siamo stati: è il libro di
questa nostra vita. Leggerlo è sapere chi siamo oggi» - Marco Missiroli
Una famiglia del Nord Italia, tra l’inizio di un secolo e l’avvento di
un altro. La metamorfosi continua della specie, che nasce contadina,
diventa proletaria e poi borghese, e poi chissà. L’esodo e la deriva,
dalla montagna alla pianura, dal borgo alla periferia, dalla provincia
alla metropoli. Il tempo che scorre, il passato che impasta il destino,
la nebbia che sale dal futuro; in mezzo un presente che sembra durare
per sempre, l’unico orizzonte visibile, teatro delle possibilità e
gabbia dei desideri. È questo il paesaggio in cui vivono e muoiono i
Sartori da quando il primo di loro fugge dall’esercito dopo la ritirata
di Caporetto e incontra una ragazza in un casale di campagna. Fino ai
giorni nostri, quelli di una giovane donna che visita la tomba del suo
bisnonno. Quattro generazioni, dal 1917 al 2012, dal Friuli rurale alla
Milano contemporanea, dalle guerre mondiali alla ricostruzione alla
globalizzazione, dal lavoro nei campi alle scrivanie delle
multinazionali. È circa un secolo, che mai diventa breve: per i Sartori
contiene tutto, la colpa, la vergogna, la rabbia, la frenesia, la stasi.
Sempre la lotta e quasi mai la calma, o la sensazione definitiva della
felicità. Ma i Sartori non ne hanno bisogno, e forse non ci credono
neppure nella felicità. Perché se ogni posto nel mondo è una merda, è
meglio imparare a vivere, e stare lì dove la vita ci manda.
Romanzo storico e corale, vasto ritratto narrativo del Novecento italiano, forse il primo di uno scrittore sotto i quarant’anni, il racconto dei Sartori affronta il fardello di un’eredità che sembra andata in malora. Se gli errori e le sfortune dei padri ricadono sui figli, come liberarsene? Esiste una forza originaria capace di condannare una stirpe alla solitudine? La risposta a queste domande è nella voce di un secolo nuovo, e nello sguardo di chi si accinge a viverlo.
Romanzo storico e corale, vasto ritratto narrativo del Novecento italiano, forse il primo di uno scrittore sotto i quarant’anni, il racconto dei Sartori affronta il fardello di un’eredità che sembra andata in malora. Se gli errori e le sfortune dei padri ricadono sui figli, come liberarsene? Esiste una forza originaria capace di condannare una stirpe alla solitudine? La risposta a queste domande è nella voce di un secolo nuovo, e nello sguardo di chi si accinge a viverlo.
(1) Recensione "Obsidian" di Jennifer L. Armentrout - YouTube
(1) Recensione "Obsidian" di Jennifer L. Armentrout - YouTube: E' il mio canale dove recensioni, segnalazioni, interventi su paranormale, esoterismo, ufo e dimensioni altre (business, filosofia, editoria, cultura) prende...
domenica 23 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Federico Fellini. Il libro dei sogni di Federico Fellini (Rizzoli)
Un viaggio meraviglioso attraverso le stanze più segrete e intime
della creatività di Federico Fellini, una ''vera e propria cosmografia
personale in cui i tracciati emotivi, sentimentali, culturali, erotici,
affettivi, si intrecciano a quelli geografici, architettonici,
memoriali, immaginativi, fantastici".
L'opera di Federico
Fellini non può dirsi completa senza questo volume, che è anche un
"libro dei film", esattamente come i suoi film sono anche il "cinema dei
sogni". In una veste rinnovata, arricchita da inediti apparati critici,
torna un libro che è un unicum nell'universo cinematografico del
Novecento, offrendosi a tutti gli appassionati, agli studiosi e a nuovi
lettori.
Lo specchio dell'amore. Ediz. illustrata di Alan Moore e José Villarubia (Feltrinelli)
Un atto d'amore verso l'essere umano e verso la poesia,
accompagnato da illustrazioni puntuali e suggestive. Uno spettacolo per
cuore, occhi e cervello.
«Un'opera che fa pensare, di cui essere grati» - Samuel R. Delany
Che cosa succede quando uno dei più geniali autori di fumetti di ogni
tempo decide di cimentarsi con la poesia? Accade un piccolo, grande
miracolo: un poema epico e lievissimo sull'amore omosessuale, raccontato
nella sua naturalezza attraverso le epoche e le popolazioni, il piacere
e il dolore. Dai primi organismi monocellulari alla repressione di
Margaret Thatcher, da Saffo a Oscar Wilde, Alan Moore indaga in versi
sospesi e incisivi - accompagnati dalle immagini di José Villarrubia -
il mondo del desiderio e dell'amore, la ferocia del patriarcato e della
politica, la risorsa dell'arte e della letteratura, la forza delle lotte
e dei movimenti LGBT.
Gravesend di William Boyle (Minimum Fax)
Un romanzo duro e insieme profondamente
passionale, nel quale le atmosfere di Brooklyn acquistatno una
concretezza e una forza senza pari: una storia di vendetta, disperazione
e fuga che ha imposto William Boyle come una delle voci più originali e
interessanti del noir americano.
Sono trascorsi sedici anni
da quando «Ray Boy» Calabrese è stato condannato per l'omicidio di un
ragazzo, e adesso è arrivato il momento di uscire di prigione e tornare a
Gravesend, il quartiere di Brooklyn nel quale è cresciuto e di cui era
il re indiscusso. Ad aspettarlo c'è il fratello della vittima, Conway
D'Innocenzio, che non si è mai ripreso dalla tragedia e sa di doversi
vendicare se vuole salvare la propria reputazione e, forse, ricominciare
a vivere. Ma, per quanto abbia un piano perfetto per punire Ray Boy,
Conway non riesce a compiere il passo definitivo, e precipita in una
spirale di autocommiserazione, disprezzo di sé e scoperta di ciò che si
agita nel profondo della sua anima. Nel frattempo anche Alessandra,
un'attrice fallita, è tornata a Gravesend dopo la morte della madre, e
trascorre le sue giornate combattuta tra il desiderio disperato di
tornare a Los Angeles il prima possibile e la facilità con la quale
potrebbe tornare a immergersi nella vita del suo quartiere. Due vite
simili, tormentate e combattute, e un'unica ricerca di salvezza e
riscatto, che porterà le strade di Conway e di Alessandra a incontrarsi.
Vite di gatti straordinari di Sébastien Perez e Benjamin Lacombe (Rizzoli)
I gatti, che mistero. Vi siete mai chiesti quali pensieri si nascondano
dietro quegli occhi maliardi? E quali avventure vivono, i misteriosi,
mentre noi non li guardiamo? Quindici vite segrete di gatti straordinari
messe in poesia da Sébastien Perez e magnificamente illustrate da
Benjamin Lacombe.
sabato 22 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Controinsurrezione di Valerio Evangelisti (Cento Autori)
1849, Repubblica Romana. A seguito dell'intervento militare della
Francia di Luigi Napoleone Bonaparte al fianco del papato, a Roma si
combatte una guerra strada per strada e interi quartieri vengono
distrutti dai bombardamenti francesi. Il conte Gualtiero Cardini, un
nobile di Pesaro votato alla causa delle giovane Repubblica e fervente
garibaldino, combatte con il gruppo dei "Lancieri della Morte", ma ben
presto i suoi ideali si scontrano con la dura realtà, fatta di soprusi
di guerra e dall'opportunismo di gruppi di sbandati e assassini
destinati ad essere spazzati via dall'intervento delle truppe francesi.
Dall'autore della saga dell'inquisitore Eymerich, il romanzo spin-off di
1849. I guerrieri della libertà (2019).
Il destino del cibo. Così mangeremo per salvare il mondo di Agnese Codignola (Feltrinelli)
Nel 2030 saremo dieci miliardi. Già ora stiamo sfiorando gli otto. Dieci
miliardi di esseri umani che devono mangiare ogni giorno almeno due
volte, se non vogliono ritrovarsi malati e sofferenti. Che devono
assumere ogni giorno proteine, vitamine, sali minerali, fibre, zuccheri,
acqua e molto altro. Non possiamo più sfruttare le risorse che ci
rimangono nel modo sbagliato e questo significa soprattutto una cosa:
dobbiamo modificare radicalmente il nostro modo di mangiare e quello di
produrre cibo. Ma cambiare il mondo un pomodoro alla volta si può.
Contaminando discipline diverse, dalla medicina alla cosmologia, dalla
biologia marina alla genetica più avanzata, dall’agricoltura alla
meteorologia, alcuni ricercatori hanno iniziato a lavorare per un futuro
diverso. Da gesti piccolissimi sono nati grandi esperimenti, che aprono
la strada all’alimentazione sostenibile. Stiamo imparando a coltivare
la carne per averne in quantità illimitate, con un consumo infinitamente
ridotto di risorse rispetto agli allevamenti e senza costringere gli
animali alla sofferenza e ai farmaci. Stiamo studiando la straordinaria
capacità di rigenerazione del mare per ricreare gli ecosistemi che
abbiamo distrutto. Con i risultati provenienti dalle colonie spaziali,
persino il cielo è molto più vicino. Percorrendo il confine del
progresso scientifico Agnese Codignola mette in discussione la nostra
cultura alimentare e ci aiuta ad aprire gli occhi su un futuro
possibile, a volte addirittura già presente: il cibo che mangiamo può
essere sano, sostenibile e giusto nei confronti del pianeta, degli
animali e dell’uomo.
Roma borghese di Giovanni Faldella (Studio Garamond)
Nell'Italia postunitaria, non senza scombugli e sconvolgimenti edilizi,
Roma s'apparecchiava al suo nuovo ruolo di capitale del Regno. In questa
Roma borghese, perché "secolarizzata" e non "pretina", si aggira
Giovanni Faldella, in qualità di corrispondente alla Gazzetta
Piemontese. Con uno spirito divagante e irrequieto che fa pensare a un
Laurence Sterne, ne descrive le inadeguatezze, le ridicolaggini e la
provincialesca arretratezza ma anche la probità operosa e il felice
innesto d'anime regionali differenti.
venerdì 21 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
La ragazza con la macchina da scrivere di Desy Icardi (Fazi)
Dopo L’annusatrice di libri, sul senso dell’olfatto e la
lettura, un romanzo appassionante sul tatto e la scrittura, un viaggio a
ritroso nella vita di una donna sulle tracce dell’unico ricordo che
valeva la pena di essere conservato.
Cosa ricordano le dita? Se la memoria scompare, possono gli oggetti aiutare a ritrovare i ricordi?
Sin da ragazza, Dalia ha lavorato come dattilografa, attraversando il
ventesimo secolo sempre accompagnata dalla sua macchina da scrivere
portatile, una Olivetti mp1 rossa. Negli anni Novanta, ormai anziana, la
donna viene colpita da un ictus che, pur non rivelandosi letale,
offusca parte della sua memoria. I ricordi di Dalia tuttavia non si sono
dissolti, essi sopravvivono nella memoria tattile dei suoi
polpastrelli, dai quali possono essere liberati solamente nel contatto
con i tasti della Olivetti rossa. Attraverso la macchina da scrivere,
Dalia ripercorre così la propria esistenza: gli amori, i dispiaceri e i
mille espedienti attuati per sopravvivere, soprattutto durante gli anni
della guerra, riemergono dal passato restituendole un’immagine di sé
viva e sorprendente, la storia di una donna capace di superare decenni
difficili procedendo sempre a testa alta con dignità e buonumore. Un
unico, importante ricordo, però, le sfugge, ma Dalia è decisa a
ritrovarlo seguendo gli indizi che il caso, o forse il destino, ha
disseminato lungo il suo percorso. La narrazione alla ricerca del
ricordo perduto si arricchisce pagina dopo pagina di sensazioni e
immagini legate a curiosi oggetti vintage: la protagonista del libro
ritroverà la memoria anche grazie a questo tipo di indizi, che appaiono
ogni volta in luoghi inaspettati, in una specie di caccia al tesoro
immaginaria, tra realtà e fantasia.
Ingegneri di anime di Frank Westerman (Iperborea)
Ingegneri di anime è la storia incredibile di due viaggi –
uno letterale, uno immaginario – attraverso la Russia contemporanea e la
letteratura sovietica, un saggio narrativo raro e prezioso, capace di
innescare nuove riflessioni e aprire inaspettati punti di vista sul
rapporto tra letteratura e ideologia.
Combinando il
giornalismo investigativo con la storia della letteratura, Westerman
trascina il lettore nella selvaggia euforia della Rivoluzione russa,
indaga la manipolazione della cartografia in epoca sovietica, racconta
il delirante progetto di Stalin di sovvertire l’ineluttabilità delle
forze naturali del territorio russo .
Il 26 ottobre 1932 Stalin si
presentò a una riunione di scrittori a casa di Maxim Gorky. Stalin
dichiarò che i progressi industriali sarebbero stati vani senza la
formazione del nuovo uomo sovietico: la produzione di carri armati
doveva andare di pari passo con quella delle anime e il compito di
forgiarle toccava agli scrittori che furono incoraggiati a cantare le
lodi della costruzione di canali e dighe. Da quel momento non ci fu
complesso industriale che non avesse il suo racconto celebrativo. Ma il
loro entusiasmo – inizialmente spontaneo e idealista – divenne presto un
canto di lode obbligatorio. E poiché questi colossali acquedotti
portarono alla schiavitù, alla morte e alla distruzione, gli scrittori
sovietici lavorano al servizio di un folle progetto totalitario.
Combinando il giornalismo investigativo con la storia della letteratura,
Westerman trascina il lettore nella selvaggia euforia della Rivoluzione
russa, indaga la manipolazione della cartografia in epoca sovietica,
racconta il delirante progetto di Stalin di sovvertire l’ineluttabilità
delle forze naturali del territorio russo attraverso grandi opere
ingegneristiche mai finite (come il prosciugamento del golfo di
Kara-Bogaz per estrarre il solfato di sodio) esaminando sia il panorama
del “dispotismo orientale” sia i libri – e le vite – degli scrittori
catturati dalle ruote del sistema.
L' architettrice di Melania G. Mazzucco (Einaudi)
Nel maggio del 1624 un uomo accompagna la figlia sulla spiaggia di
Santa Severa, dove si è arenata una creatura chimerica. Una balena.
Melania Mazzucco disegna un grande ritratto di donna tornando alle sue
passioni di sempre, il mondo dell'arte e il romanzo storico.
«Tirar
su una casa. Scegliere le tegole del tetto e il mattonato del
pavimento. Immaginare facciate, logge, scale, prospettive, giardini. Per
quanto ne sapevo, una donna non l'aveva mai fatto».
Giovanni Briccio è un genio plebeo, osteggiato dai letterati e ignorato
dalla corte: materassaio, pittore di poca fama, musicista, popolare
commediografo, attore e poeta. Bizzarro cane randagio in un'epoca in cui
è necessario avere un padrone, Briccio educa la figlia alla pittura, e
la lancia nel mondo dell'arte come fanciulla prodigio, imponendole il
destino della verginità. Plautilla però, donna e di umili origini,
fatica a emergere nell'ambiente degli artisti romani, dominato da
Bernini e Pietro da Cortona. L'incontro con Elpidio Benedetti, aspirante
scrittore prescelto dal cardinal Barberini come segretario di
Mazzarino, finirà per cambiarle la vita. Con la complicità di questo
insolito compagno di viaggio, diventerà molto piú di ciò che il padre
aveva osato immaginare. Melania Mazzucco torna al romanzo storico, alla
passione per l'arte e i suoi interpreti. Mentre racconta fasti,
intrighi, violenze e miserie della Roma dei papi, e il fervore di un
secolo insieme bigotto e libertino, ci regala il ritratto di una
straordinaria donna del Seicento, abilissima a non far parlare di sé e a
celare audacia e sogni per poter realizzare l'impresa in grado di
riscattare una vita intera: la costruzione di una originale villa di
delizie sul colle che domina Roma, disegnata, progettata ed eseguita da
lei, Plautilla, la prima architettrice della storia moderna.
Game of Thrones: arriva il libro anti-stress per colorare Jason Momoa
Game of Thrones: arriva il libro anti-stress per colorare Jason Momoa: La star di Game of Thrones, Jason Momoa sarà l'oggetto di un libro da colorare per poter combattere lo stress e innamorarsi!
Il nuovo libro di Sportmax che celebra i suoi cinquant'anni
Il nuovo libro di Sportmax che celebra i suoi cinquant'anni: Scopri su L'Officiel Italia il libro di Sportmax edito da Assouline e curato da Olivier Saillard celebra 50 anni di storia del marchio
giovedì 20 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
La musica attuale. Come costruire la tua carriera musicale nell'era del digitale di Massimo Bonelli (ROI EDIZIONI)
Passione. La musica è soprattutto questo per milioni di persone. Chi
ripensando a un periodo del proprio passato non lo associa
automaticamente a "quella canzone", "quell'album", "quel gruppo"? E
quanti di noi non hanno sognato almeno una volta di sfondare con la band
con cui suonavamo da ragazzi? Ma per fare della musica una professione
la passione non basta. Quando ci si scontra con le leggi del mercato,
negli ultimi anni completamente stravolto dalla rivoluzione innescata
dal digitale, bisogna conoscere gli strumenti, le dinamiche, le
tecniche. Oppure bisogna avere una buona guida. La musica attuale è
proprio questo. Forte della sua lunga esperienza come manager,
produttore, direttore artistico di grandi eventi (e musicista in
proprio), Massimo Bonelli traccia una panoramica a tutto tondo: come è
cambiato il mondo della musica, come deve muoversi un artista nel mondo
di oggi e quali sono i modi più efficaci per promuoversi e raggiungere
il proprio pubblico. Una guida per tutti gli appassionati, per chi un
giorno sogna di vivere di musica e per chi già lo fa, ma si sente
smarrito di fronte ai travolgenti cambiamenti degli ultimi anni.
Cose che si portano in viaggio di Aroa Moreno Durán (Guanda)
Katia è nata nella Berlino del secondo dopoguerra, in una famiglia di
comunisti spagnoli fuggiti dopo la Guerra civile. Insieme alla sorella
vive un'infanzia tutto sommato serena, pur tra le numerose difficoltà:
l'incontenibile malinconia della madre, la testardaggine del padre,
convinto sostenitore dello Stato socialista, e una valigia intoccabile,
nascosta sotto il letto, piena di ricordi di cui le figlie devono
restare all'oscuro. Nel 1971 Katia lascia clandestinamente la DDR
proprio come clandestinamente vi erano entrati i suoi genitori, per
seguire un ragazzo dell'«altro lato» di cui si è innamorata, dando
ascolto al più irragionevole degli istinti. Non ha ancora vent'anni e
quella decisione la separa per sempre dal solo passato che possiede. La
sua è una scelta che si configura come un tradimento: fuggendo Katia
tradisce la famiglia, la propria storia, il paese in cui è nata, e
commette un'azione imperdonabile, che la condanna a vivere senza
un'identità, senza le radici che ha dovuto strappare per oltrepassare il
Muro... Quali sono le cose che porterà con sé in un viaggio come
questo, da cui non c'è ritorno?
mercoledì 19 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Canti del caos di Antonio Moresco (Mondadori)
Scritto nell'arco di quindici anni e pubblicato nelle sue prime due
parti, Canti del caos assume in questa edizione la sua forma definitiva.
Un'opera che si è andata formando nel corso del tempo come un organismo
vivente, pieno di violenza e di delicatezza, di oscenità e di
trascendenza, di passaggi narrativi incalzanti e di affondi lirici.
Nella sua gigantesca macchina realistica e metaforica vengono macinati e
trascesi i codici, i generi e gli orizzonti letterari di questa epoca;
nelle sue pagine sfilano personaggi epici, grotteschi, enigmatici,
indelebili. Un romanzo-mondo che chiede molto al lettore, ma molto dà in
cambio: una lettura avvincente, un percorso attraverso i grandi
archetipi della letteratura dell'Ottocento e del Novecento e la
prefigurazione del nuovo millennio, la relazione intima e profonda che
si instaura tra chi lancia una sfida e chi ha il coraggio di
raccoglierla.
I bambini di Svevia di Romina Casagrande (Garzanti)
Protetta dalle mura di una casa nascosta dal rampicante, Edna aspetta un
segno. Da sempre sogna il giorno in cui potrà mantenere la parola data.
L’unico a farle compagnia è Emil, un pappagallo dalle grandi ali blu.
Non le è mai servito altro. Fino a quando una notizia la costringe a
uscire dall’ombra e a mettersi in viaggio. È arrivato il momento di
tener fede a una promessa a lungo disattesa. Una promessa che lega il
suo destino a quello dell’amico Jacob, che non vede da quando erano
bambini. Da quando, come migliaia di coetanei, furono costretti ad
affrontare un terribile viaggio a piedi attraverso le montagne per
raggiungere le fattorie dell’Alta Svevia ed essere venduti nei mercati
del bestiame. Scappati dalla povertà, credevano di trovare prati verdi e
tavole imbandite, e invece non ebbero che duro lavoro e un tozzo di
pane. Li chiamavano «bambini di Svevia». In quel presente così infausto,
Edna scoprì una luce: Jacob. La loro amicizia è viva nel suo cuore,
così come i fantasmi di cui non ha mai parlato. Ma ora che ha ritrovato
Jacob, è tempo di saldare il suo debito e di raccontare all’amico
d’infanzia l’unica verità in grado di salvarli. Per riuscirci, Edna deve
tornare dove tutto ha avuto inizio per capire se è possibile perdonarsi
e ricominciare. Lungo antiche strade romane e sentieri dei pellegrini,
ogni passo condurrà Edna a riscoprire la sorpresa della vita, ma al
contempo la avvicinerà a un passato minaccioso. Perché anche la fiaba
più bella nasconde una cupa, insidiosa verità. I bambini di Svevia è un
romanzo indimenticabile. Per la capacità di leggere l’animo umano con
profondità ed empatia. Per il coraggio di far luce su un capitolo poco
conosciuto della storia italiana, quello dei bambini che, per tre secoli
e fino alla seconda guerra mondiale, venivano venduti dalle famiglie
per lavorare nelle fattorie dell’Alta Svevia. Per la protagonista, Edna,
un personaggio vivido e coinvolgente. Una storia che è un tuffo in un
mondo in cui la natura dice più delle parole e in un passato dimenticato
che chiedeva di essere raccontato.
Gli affari del signor Giulio Cesare di Bertolt Brecht (Einaudi)
La scoperta che la cosa più grande di Cesare erano i suoi debiti, e che
questi furono la causa reale del suo successo politico, suscita una
reazione di incredulità e fastidio nel personaggio che parla in prima
persona in questo romanzo: uno storico giovane e idealista che - a
vent'anni dalla morte di Cesare - raccoglie materiali per scriverne la
biografia. Brecht, narrando i colloqui del giovane col banchiere Spicro,
e riproducendo gli immaginari diari del segretario di Cesare, Raro,
riscrive la storia di Roma nel I secolo a.C., col risultato di
restituirla, con sorprendente verosimiglianza, alla sua dimensione
"affaristica".
martedì 18 febbraio 2020
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line
Shop online Shopping on line Marketplace On line Shop Builders Negozio On line: Stefano Donno ... il pop non è un'esaltazione del Nulla!
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Welcome home di Lucia Berlin (Bollati Boringhieri)
La vita straordinaria di Lucia Berlin raccontata dalla sua voce unica.
«La sua scrittura ama il mondo» – The Atlantic
«Evocativo, intenso, acuto e divertente» – The Observer
«La riscoperta della grande Lucia Berlin procede spedita» – The New York Times
Lucia Berlin, acclamata autrice americana di cui Bollati Boringhieri ha
pubblicato La donna che scriveva racconti e Sera in paradiso, ha sempre
nascosto pezzetti della sua storia personale nei racconti che scriveva,
alla sera, seduta al tavolo della cucina con un bicchiere di bourbon
accanto al quaderno. La sua è stata una vita inimitabile, che l’ha
portata dall’Alaska al Texas, dal Kentucky al Cile, dal Messico a New
York. Sposata tre volte, ha cresciuto i suoi quattro figli muovendosi in
lungo e in largo per tutta l’America e a ogni spostamento Lucia Berlin è
andata cercando la sua casa. Welcome Home è uno splendido album di
famiglia, dove ogni luogo in cui ha vissuto porta con sé una storia,
spesso proprio quella storia che è poi riapparsa in uno dei suoi
inconfondibili racconti. ll memoir, che incomincia nell’anno del
concepimento di Lucia, il 1936, si conclude, incompiuto, nel 1965. Ed è
proprio questa incompiutezza – che il figlio Jeff ha arricchito con
numerose fotografie della sua raccolta privata e con le lettere scritte
in quegli anni da Lucia a familiari e amici – a rendere ancora più
prezioso ciò che Lucia ci racconta ripescando dalla memoria scene e
momenti privati. Nella sua voce unica, la vita diventa finzione, ma
quando si tratta della vita di una donna libera e inafferrabile come
Lucia Berlin, è la stessa finzione che si rivela essere un’avvincente
realtà.
Città sommersa di Marta Barone (Bompiani)
Il romanzo di un uomo, delle sue famiglie,
delle sue appartenenze, la sua vita visitata con amore e pudore da una
figlia per la quale il mondo si misura e si costruisce attraverso la
parola letta e scritta.
«Città sommersa è un libro indispensabile». - Robinson
«Avrei
voluto che questa storia me la raccontasse lui. Avrei voluto avere il
tempo di sentirla. Ma in un certo senso sono consapevole che il libro
esiste perché non c'è più l'uomo.»
Il ragazzo corre nella
notte d'inverno, sotto la pioggia, scalzo, coperto di sangue non suo.
Chiamiamolo L.B. e avviciniamoci a lui attraverso gli anni e gli eventi
che conducono a quella notte. A guidarci è la voce di una giovane donna
brusca, solitaria, appassionata di letteratura, e questo romanzo è
memoria e cronaca del confronto con la scomparsa del padre, con ciò che è
rimasto di un legame quasi felice nell'infanzia felice da figlia di
genitori separati, poi fatalmente spinoso, e con la tardiva scoperta
della vicenda giudiziaria che l'ha visto protagonista. Chi era quello
sconosciuto, L.B., il giovane sempre dalla parte dei vinti, il medico
operaio sempre alle prese con qualcuno da salvare, condannato al carcere
per partecipazione a banda armata? E perché di quel tempo – anni prima
della nascita dell'unica figlia – non ha mai voluto parlare?
Testimonianze, archivi e faldoni, ricordi, rivelazioni lentamente
compongono, come lastre mescolate di una lanterna magica, il ritratto di
una persona complicata e contraddittoria che ha abitato un'epoca
complicata e contraddittoria. Torino è il fondale della lotta politica
quotidiana con le sue fatiche e le sue gioie, della rabbia, della
speranza e del dolore, infine della violenza che dovrebbe assicurare la
nascita di un avvenire radioso e invece fa implodere il sogno del mondo
nuovo generando delusione e rovina. Il romanzo di un uomo, delle sue
famiglie, delle sue appartenenze, la sua vita visitata con amore e
pudore da una figlia per la quale il mondo si misura e si costruisce
attraverso la parola letta e scritta.
La Gang del Pensiero di Fischer Tibor (Marcos y Marcos)
Eddie Coffin, filosofo allo sbando. Hubert, ex galeotto, dispensatore di
saggezza ad ampio raggio.Rapinano banche senza colpo ferire. La loro
strategia è filosofica: cambia di banca in banca. Si fanno chiamare la
Gang del pensiero.Imprendibili, spettacolari, flemmatici, sono l’incubo
della polizia.Eddie ama tutte le parole che cominciano per zeta, la
Blanche de Garonne, il sole e la filosofia più antica della Grecia. Ha
gestito un bordello ad Amsterdam, ha affrontato un elicottero sovietico
in Afghanistan.Hubert ha un solo occhio, un solo braccio e una sola
gamba, ma è un artista della vendetta e di tutte le armi. Inguaribile
romantico, riconosce una compagna di orfanotrofio dallo sguardo sulla
copertina di una rivista pornografica.Quando anche le rapine rischiano
di diventare routine, per chiudere in bellezza, progettano il colpo del
secolo.La rapina preannunciata, metafisica: in gioco c’è la morte, o
l’immortalità.
Iscriviti a:
Post (Atom)