Rientrato a casa alla sera, Pierre Javelin scopre che la chiave del
portone non gira nella toppa. Gli apre una coppia di sconosciuti, che
sostengono di vivere lì da anni. Sua moglie è scomparsa assieme alla
casa. Cosa è successo? È forse impazzito? No, la realtà è davvero
quella, e l'errore non è nient'altro che lui, piccola rotella impazzita
dell'ingranaggio inarrestabile che è la Città: la Città dei casermoni di
cemento tanto alti da non lasciar vedere il cielo, la Città che teme le
ribellioni dell'anima e inghiotte gli individui privandoli di coscienza
e identità. E comincia così per Pierre una discesa all'inferno fatta di
incontri bizzarri, burocrazia assurda, archivi irraggiungibili, uffici
amministrativi dove si sta in fila come barattoli su un nastro di
scorrimento; un viaggio irrazionale e distopico (il romanzo, del 1953, è
stato più volte paragonato a 1984 di Orwell e a Il processo di Kafka)
dove ogni passo in avanti per riallacciare i fili della propria vita è
respinto dalla forza oscura della Città che tenta con ogni mezzo di
ricacciare la testa dei suoi cittadini nell'inchiostro nero
dell'impersonalità. Con la storica prefazione di Norman Mailer.
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