L'imperatore del male di Siddhartha Mukherjee si è aggiudicato il premio Pulitzer 2011 per la nonfiction. Il libro è in uscita per Neri Pozza a settembre.
Tra i 10 libri del 2010 che vale la pena leggere secondo il New York Times, libro del mese per Amazon alla sua uscita negli U.S.A., il saggio che ha conquistato i lettori americani ripercorre la biografia del cancro e l'epica battaglia umana lunga 5000 anni per controllare, sconfiggere e comprendere la malattia dal punto di vista di un importante fisico e ricercatore di medicina angloindiano che si sbilancia anche su falsi progressi e vere speranze di cura. Siddhartha Mukherjee è medico e ricercatore oncologo. È oggi professore di medicina alla Columbia University, dopo aver studiato a Stanford, a Oxford, a Harvard. Ha pubblicato articoli sulle maggiori riviste scientifiche americane e mondiali. Vive a New York con la moglie e le figlie. Un’originale e profondamente umana “biografia” del cancro – dalle sue prime documentazioni migliaia di anni fa fino alle epiche battaglie del ventesimo secolo per curarlo, controllarlo e sconfiggerlo, e alle attuali prospettive di comprensione della sua reale natura. Siddhartha Mukherjee esamina il cancro con la precisione di un biologo molecolare, con la prospettiva di uno storico e con la passione di un biografo. Il risultato è una cronaca sorprendentemente lucida di una malattia con cui gli esseri umani vivono – e muoiono – da oltre cinquemila anni. È una storia di umana ingegnosità, determinazione, eroismo, ma anche di arroganza, superbia e idee sbagliate. Mukherjee racconta secoli di scoperte, sconfitte, vittorie e morti, viste attraverso gli occhi dei suoi predecessori e dei suoi compagni, impegnati contro un avversario dalle infinite risorse. Tra questi emergono Sidney Farber, padre della chemioterapia moderna, che per caso identifica un potente anti-tumorale nell’analogo di una vitamina e da lì comincia a sognare una cura universale per il cancro; e Mary Lasker, l’energica esponente dell’alta società di Manhattan dal leggendario impegno sociale e politico. E poi vi sono i pazienti, gli ammalati di cancro: dalla regina persiana Atossa, che chiese al suo schiavo greco di tagliarle un seno affetto da tumore, fino ai pazienti del diciannovesimo secolo sottoposti alle prime radio e chemioterapie; e fino a Carla, paziente dell’autore colpita da leucemia. Il libro – che l’autore definisce “un libro di storia militare – dove l’avversario è privo di forma, senza tempo e sempre più aggressivo” – è una storia di persone, uomini e donne, che hanno combattuto sottoponendosi a una dura disciplina per cercare di sopravvivere e di migliorare la nostra conoscenza di questa malattia. Affascinante, avvincente e sorprendente, L’imperatore del male offre uno sguardo nel futuro delle terapie contro il cancro. Un libro illuminante che dà speranza e fa chiarezza per tutti coloro che cercano di demistificare il cancro.
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