Protetta dalle mura di una casa nascosta dal rampicante, Edna aspetta un
segno. Da sempre sogna il giorno in cui potrà mantenere la parola data.
L’unico a farle compagnia è Emil, un pappagallo dalle grandi ali blu.
Non le è mai servito altro. Fino a quando una notizia la costringe a
uscire dall’ombra e a mettersi in viaggio. È arrivato il momento di
tener fede a una promessa a lungo disattesa. Una promessa che lega il
suo destino a quello dell’amico Jacob, che non vede da quando erano
bambini. Da quando, come migliaia di coetanei, furono costretti ad
affrontare un terribile viaggio a piedi attraverso le montagne per
raggiungere le fattorie dell’Alta Svevia ed essere venduti nei mercati
del bestiame. Scappati dalla povertà, credevano di trovare prati verdi e
tavole imbandite, e invece non ebbero che duro lavoro e un tozzo di
pane. Li chiamavano «bambini di Svevia». In quel presente così infausto,
Edna scoprì una luce: Jacob. La loro amicizia è viva nel suo cuore,
così come i fantasmi di cui non ha mai parlato. Ma ora che ha ritrovato
Jacob, è tempo di saldare il suo debito e di raccontare all’amico
d’infanzia l’unica verità in grado di salvarli. Per riuscirci, Edna deve
tornare dove tutto ha avuto inizio per capire se è possibile perdonarsi
e ricominciare. Lungo antiche strade romane e sentieri dei pellegrini,
ogni passo condurrà Edna a riscoprire la sorpresa della vita, ma al
contempo la avvicinerà a un passato minaccioso. Perché anche la fiaba
più bella nasconde una cupa, insidiosa verità. I bambini di Svevia è un
romanzo indimenticabile. Per la capacità di leggere l’animo umano con
profondità ed empatia. Per il coraggio di far luce su un capitolo poco
conosciuto della storia italiana, quello dei bambini che, per tre secoli
e fino alla seconda guerra mondiale, venivano venduti dalle famiglie
per lavorare nelle fattorie dell’Alta Svevia. Per la protagonista, Edna,
un personaggio vivido e coinvolgente. Una storia che è un tuffo in un
mondo in cui la natura dice più delle parole e in un passato dimenticato
che chiedeva di essere raccontato.
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