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giovedì 30 aprile 2020

iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks

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I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon

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Imperdibile! Ogni giovedì in diretta Facebook protagonista la Poesia nella rassegna Respiro. Oggi Maria Grazia Calandrone. Conduce Ottavio Rossani del Corriere della Sera


NON ESSENDO CHE UOMINI DYLAN THOMAS legge Angelo A Petrelli

Seingalt. Il re e il libertino di Lapo Sagramoso (La Torre dei Venti)

Cosa fareste se vi fosse permesso di beffare la vostra morte? Come impieghereste l'inaspettato regalo di una seconda vita? Non provereste a realizzare, in questo tempo sussidiario, i vostri sogni più segreti? Così la pensa Casanova che, un po' per fortuna, un po' grazie al suo proverbiale ingegno, si trova - già avanti con gli anni - a sopravvivere a se stesso. Un nuovo nome, una nuova identità e una cospicua vincita al gioco gli consentono una libertà prima sconosciuta: eccolo tornare al suo antico ruolo di spia, eccolo invischiato in intrighi e amori, viaggi e follie, in caccia della sua Grande Impresa, quella che ha vagheggiato per tutta la vita. L'occasione arriverà e costringerà l'avventuriero veneziano ad abbandonare tutto ciò che ama: il Settecento aristocratico, con la sua irresponsabilità, il suo bon vivre, le sue arguzie, per spingersi in Francia, squassata dagli orrori della rivoluzione sanculotta. A che scopo? Non vogliamo qui anticiparlo. Vi ricorderemo però che a Parigi regna il terrore, che il re e la famiglia reale sono prigionieri alle Tuileries e che nella place de la Revolution la ghigliottina lavora giorno e notte. «Leggete il libro,» vi direbbe il vecchio e saggio cavaliere di Malta Barthélemy, bibliotecario del Tempio, «attentamente.»

La Terza Repubblica vista da un marziano (2018-2019) di Giancarlo Tartaglia (All Around)

La Terza Repubblica ha superato di gran lunga la fantasia dell'autore di Hellzapoppin e nessun terrestre riesce a raccapezzarcisi, figuriamoci un marziano. È capitato, infatti, che un marziano, condannato al confino per reati politici, sia stato inviato per alcuni anni nella colonia penale più infernale dell'universo, situata agli estremi confini della galassia: nella città di Roma! E qui, per non morire di noia, si è messo a osservare gli stravaganti usi politici degli abitanti locali. Non riuscendo a comprenderli ha deciso di appuntarli in un diario... finché ha potuto, fino a quando la mente gli ha retto e gli ha consentito di andare oltre la logica e la fantasia.

Un nome da torero di Luis Sepúlveda (Guanda)

Nel pieno della Seconda guerra mondiale, una collezione di antiche monete d'oro sottratta dalla Gestapo al suo legittimo proprietario, scompare. A rubarla sono stati due soldati tedeschi, che sognavano la libertà lontano dal loro paese.

Cinquant'anni dopo, in una Berlino ormai liberata dal Muro, un ex guerrigliero cileno riceve da una compagnia di assicurazioni l’incarico di ritrovare il tesoro là dove uno dei due complici lo ha sepolto: nella Terra del Fuoco. Belmonte, il cui nome ricorda quello di un famoso torero, accetta la proposta, soprattutto per amore di una donna lasciata in Cile: ma la sua missione si trasforma ben presto in una gara micidiale. In quella stessa Berlino, infatti, un ufficiale dei servizi segreti della Germania Est, ormai disoccupato, viene a sua volta ingaggiato per recuperare il tesoro. Chi arriverà per primo alla Collezione della Mezzaluna Errante?

Le assaggiatrici di Rosella Postorino (Feltrinelli)

Romanzo vincitore del Premio Campiello 2018. - Vincitore del Premio Wondy di letteratura resiliente 2019 - Finalista Premio Letterario nazionale Chianti 32ma edizione.
Con una rara capacità di dare conto alle ambiguità dell'animo umano, Rosella Postorino, ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf) racconta la vicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della storia, forte dei desideri della giovinezza.
«La voce dell'assaggiatrice cattura il lettore e non lo libera mai, per quanto è vera, tesa, penetrante» - Donatella Di Pietrantonio
«La scrittrice dirige con sicurezza il coro delle assaggiatrici, definisce i loro caratteri, indaga i rapporti di forza e di solidarietà che si instaurano, i segreti e le colpe infrattate nella profondità delle coscienze» - La Lettura, Il Corriere della Sera
Il mio corpo aveva assorbito il cibo del Führer, il cibo del Führer mi circolava nel sangue. Hitler era salvo. Io avevo di nuovo fame.

La prima volta in cui Rosa Sauer entra nella stanza in cui dovrà consumare i suoi prossimi pasti è affamata. «Da anni avevamo fame e paura», dice. Siamo nell'autunno del 1943, a Gross-Partsch, un villaggio molto vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Ha ventisei anni, Rosa, ed è arrivata da Berlino una settimana prima, ospite dei genitori di suo marito Gregor, che combatte sul fronte russo. Le SS posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: «mangiate» dicono, e la fame ha la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame. Dopo aver terminato il pasto, però, lei e le altre assaggiatrici devono restare per un'ora sotto osservazione in caserma, cavie di cui le SS studiano le reazioni per accertarsi che il cibo da servire a Hitler non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso di quella mensa forzata, sotto lo sguardo vigile dei loro carcerieri, fra le dieci giovani donne si allacciano, con lo scorrere dei mesi, alleanze, patti segreti e amicizie. Nel gruppo Rosa è subito la straniera, la "berlinese": è difficile ottenere benevolenza, tuttavia lei si sorprende a cercarla, ad averne bisogno. Soprattutto con Elfriede, la ragazza più misteriosa e ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva un nuovo comandante, Albert Ziegler. Severo e ingiusto, instaura sin dal primo giorno un clima di terrore, eppure - mentre su tutti, come una sorta di divinità che non compare mai, incombe il Führer - fra lui e Rosa si crea un legame speciale, inaudito.

Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald (Feltrinelli)

«Dick percepiva l'infelicità di Nicole e avrebbe voluto bere la pioggia che le sfiorava le guance.»
Il libro, come un grande affresco, abbonda di episodi e personaggi, ma ha al centro la vicenda di corruzione morale dei coniugi Diver. Lui, Dick, psichiatra, incontra nel corso della sua attività clinica una giovane donna, Nicole Warren, sofferente di manie di persecuzione per aver avuto rapporti incestuosi con il padre. Nonostante il parere contrario di molti suoi colleghi, decide di sposarla, ripromettendosi di «restaurarle l'universo». Passano alcuni anni; lui, godendo della ricchezza della moglie, progressivamente perde interesse per la propria attività professionale. Si ritrovano sulla Costa Azzurra assieme a una strana coorte di personaggi, alcuni dei quali innamorati della donna. C'è una giovane interessata invece a Dick, Rosemary. Sarà la "storia" che fa precipitare il precario equilibrio della coppia. Un libro bellissimo in cui i grandi temi di Fitzgerald – la felicità, lo spreco, il fascino, il danaro – trovano il loro scenario più adatto, in un contesto linguistico fastoso e spettrale.

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mercoledì 29 aprile 2020

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I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon

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verrà la morte e avrà i tuoi occhi PAVESE legge Angelo A Petrelli

L' inverno più nero. Un'indagine del commissario De Luca di Carlo Lucarelli (Einaudi)

Tre omicidi su cui il commissario è costretto a indagare per conto di tre committenti diversi e con interessi contrastanti. Convinti che solo lui possa aiutarli.
«Alle 17:10, al primo calare del sole, il coprifuoco avrebbe trasformato il suk dentro le mura di Bologna in una città fantasma, accecata dall'oscuramento e muta, a parte gli scarponi delle pattuglie o quelli dei partigiani. Ma fino a quel momento, quella casbah fradicia e sporca, che scoppiava di voci rombando sorda come un treno in una galleria, brulicava di gente che cercava qualcosa, la neve, il burro, una sigaretta, un attimo in piú per superare quello che per tutti, dall'inizio della guerra, forse da sempre, era l'inverno piú ruvido e freddo. L'inverno piú nero»
Per risolvere un caso De Luca è disposto a tutto, perfino a vendere l'anima al diavolo. Questa volta, però, ha l'occasione di fare la cosa giusta nel modo giusto. 1944, Bologna sta vivendo il suo «inverno piú nero». La città è occupata, stretta nella morsa del freddo, ferita dai bombardamenti. Ai continui episodi di guerriglia partigiana le Brigate Nere rispondono con tale ferocia da mettere in difficoltà lo stesso comando germanico. Anche per De Luca, ormai inquadrato nella polizia politica di Salò, quei mesi maledetti sono un progressivo sprofondare all'inferno. Poi succede una cosa. Nella Sperrzone, il centro di Bologna sorvegliato dai soldati della Feldgendarmerie, pieno di sfollati, con i portici che risuonano dei versi degli animali ammassati dalle campagne, vengono ritrovati tre cadaveri. Tre omicidi su cui il commissario è costretto a indagare per conto di tre committenti diversi e con interessi contrastanti. Convinti che solo lui possa aiutarli.

L' ultimo sospettato di James Patterson e Maxine Paetro (Longanesi)

Il nuovo episodio della serie bestseller del re del thriller.
Un serial killer sta scegliendo le sue vittime come le tessere di un domino perverso, e punta dritto verso il sergente Lindsay Boxer...
Il sergente Lindsay Boxer è un ufficiale decorato, una moglie devota, una madre amorevole e un’amica fedele. Ha sempre agito con integrità incrollabile e nel rispetto della giustizia per difendere i più deboli, ma questa volta deve affrontare un assassino determinato a minare tutte le sue convinzioni. Una serie di efferati omicidi sta sconvolgendo la città di San Francisco, ma la polizia brancola nel buio e il killer, scaltro e tanto metodico quanto imprevedibile, agisce indisturbato. Quando, però, una donna chiede un colloquio con Lindsay tutto cambia. Le informazioni confidenziali di cui è in possesso rivelano alla detective un’inquietante verità: all’interno del suo dipartimento di polizia qualcosa è andato terribilmente storto. Nel frattempo, il sostituto procuratore Yuki Castellano è alle prese con un delicato caso di violenza sessuale del tutto insolito: un giovane uomo molto attraente accusa la sua superiore, un pezzo grosso di una delle principali agenzie pubblicitarie della città, di aver abusato di lui minacciandolo con un’arma da fuoco. Ma entrambi i protagonisti di questa torbida vicenda sembrano nascondere qualcosa e Yuki è determinata a scoprirlo. Mentre il processo è in corso, la caccia al killer attirerà Lindsay al di fuori della sua giurisdizione e le farà correre grandi rischi. Le Donne del Club Omicidi, preoccupate per l’incolumità della cara amica, proveranno a metterla in guardia dal prendere troppo a cuore la situazione. Ma quando ci sono vite in gioco, il sergente non può fare a meno di seguire le tracce del killer su un terreno sempre più scivoloso...

Abisso di Dean R. Koontz (Time Crime)

Dall’autore best seller in tutto il mondo, con oltre 450 milioni di copie vendute, un romanzo definito dalla critica e dai lettori con queste parole:
“Costruito sapientemente, originale e decisamente inquietante. Una lettura imperdibile, suspense ai massimi livelli e un finale assolutamente inatteso.”
E se l’incidente che le ha portato via suo figlio non fosse mai avvenuto? È trascorso un anno da quel giorno fatale in cui Tina Evans ha perso suo figlio Danny e anche se la sua vita è cambiata per sempre, ora sta finalmente iniziando ad accettarlo. Il successo nel lavoro, un incontro di passione e sentimento… tutto sembra rimettersi al posto giusto. Ma le basta confondere il viso di un bambino per quello di suo figlio nell’auto di uno sconosciuto per scatenare in lei un vortice di dubbi ed emozioni incontrollate. E poco dopo, nella camera del suo bambino, sulla lavagna cominciano ad apparire due parole: NON MORTO. Tina ha motivo di credere che quell’incidente con gli scout non si sia mai verificato, e che forse suo figlio viene tenuto lontano da lei, prigioniero di un uomo in nero, e disperatamente bisognoso del suo aiuto. E così, verso un lento e inesorabile destino, il dolore e il dubbio genereranno in lei un’ossessione da cui le sarà impossibile sottrarsi: il bisogno di rivedere suo figlio a costo di sprofondare nell’abisso. Organizzazioni militari segrete e misteriose sperimentazioni sono al centro del romanzo di Dean Koontz, che grazie alla sua straordinaria capacità di descrivere l’animo umano già nel 1981 riuscì a profetizzare una minaccia del nostro tempo in un thriller angosciante e sensazionale.

L' ultima canzone di Bobby di March Alan Parks (Bompiani)

Forse era diventato un poliziotto come tutti gli altri. Il tipo di poliziotto che aveva giurato di non diventare mai
«Parks possiede qualità e malie talie da permettere alla sua opera di distinguersi dalla dozzinalità dei molti, troppi figliastri cresciuti all'interno della corrente noir» - Omar Di Monopoli, Tuttolibri
«Con una lingua fulminea, rudiva e cristallina, Alan Parks si coferma uno dei maestri più sinceri e dannati del noir contemporaneo» - Orazio Labbato, Vanity Fair
Glasgow, luglio 1973. Bobby March, rockstar in declino dopo un lampo di gloria con i Rolling Stones, viene trovato morto in una camera d’albergo, la siringa nel braccio. Alice Kelly, tredici anni, è scomparsa. Il caso viene affidato all’ispettore Harry McCoy, incaricato anche di ritrovare un’altra ragazzina, Laura, nipote dell’ispettore capo Murray, in apparenza fuggita di casa. Le indagini si rivelano più fumose del previsto. Districando un groviglio di intrighi e menzogne, l’ispettore McCoy, affiancato dal fido Wattie, lotta contro il tempo per trovare Alice e Laura. Ma chi è il colpevole quando i colpevoli sono troppi? Come si può accusare qualcuno se nessuno sembra innocente? E dove sono finiti gli appunti musicali su cui Bobby March contava per tornare alla ribalta? In una Glasgow più nera dei suoi crimini un altro caso per il tormentato ispettore McCoy, tra grande musica e un disperato bisogno di umanità.

Guida il tuo carro sulle ossa dei morti di Olga Tokarczuk (Bompiani)

Con la sua prosa precisa e pungente Olga Tokarczuk ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo, i diritti degli animali, l'ingiustizia verso gli emarginati.
A Olga Tokarczuk è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura 2018.
«Una miscela sorprendente di thriller, commedia e trattato politico scritta da una donna di straordinaria intelligenza e sensibilità anarchica»Sarah Perry, autrice del Serpente dell'Essex
«Un romanzo di sovversiva eleganza»New Statesman
«"Guida il tuo carro sulle ossa dei morti" vi farà venir voglia di leggere tutto quello che ha scritto Olga Tokarczuk»Financial Times
Una cosa è certa: queste case non ci saranno più, il mio sforzo è insignificante, sta sulla punta di uno spillo, proprio come la mia vita. Dovremmo ricordarcene sempre.
Janina Duszejko, insegnante d'inglese e appassionata delle poesie di William Blake, è un'eccentrica sessantenne che preferisce la compagnia degli animali a quella degli uomini e crede nell'astronomia come strumento per porre ordine nel caos della vita. Quando alcuni cacciatori vengono trovati morti nei dintorni del suo villaggio, Janina si tuffa nelle indagini, convinta com'è che di omicidi si tratti. Con la sua prosa precisa e pungente Olga Tokarczuk ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo, l'ingiustizia verso gli emarginati, i diritti degli animali: surreale, acuto, melanconico, sconcertante, il suo romanzo interroga il presente anche quando sembra parlare di tutt'altro.

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martedì 28 aprile 2020

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon

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BLUE, Attila F Balázs video presentazione

Andrea Antonello Nacci recensisce 2001:Odissea nello spazio

Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa di Luis Sepúlveda (Guanda)

La nuova, attesissima favola di un autore da oltre 8 milioni di copie vendute in Italia. Una storia per bambini e adulti che celebra il mito intramontabile della balena bianca.

Da una conchiglia che un bambino raccoglie su una spiaggia cilena, a sud, molto a sud del mondo, una voce si leva, carica di memorie e di saggezza. È la voce della balena bianca, l’animale mitico che per decenni ha presidiato le acque che separano la costa da un’isola sacra per la gente nativa di quel luogo, la Gente del Mare. Il capodoglio color della luna, la creatura più grande di tutto l’oceano, ha conosciuto l’immensa solitudine e l’immensa profondità degli abissi, e ha dedicato la sua vita a svolgere con fedeltà il compito che gli è stato affidato da un capodoglio più anziano: un compito misterioso e cruciale, frutto di un patto che lega da tempo immemore le balene e la Gente del Mare. Per onorarlo, la grande balena bianca ha dovuto proteggere quel tratto di mare da altri uomini, i forestieri che con le loro navi vengono a portare via ogni cosa anche senza averne bisogno, senza riconoscenza e senza rispetto. Sono stati loro, i balenieri, a raccontare finora la storia della temutissima balena bianca, ma è venuto il momento che sia lei a prendere la parola e a far giungere fino a noi la sua voce antica come l’idioma del mare.

La fine della storia di Luis Sepúlveda (Guanda)

Il nuovo romanzo di Sepúlveda attraversa la Storia del Novecento, raccontandone grandezze e miserie, per giungere infine alle pagine drammatiche in cui Belmonte gioca la sua partita finale.

«Tre anni fa ho iniziato a scrivere un nuovo romanzo, "La fine della storia", e visto l'argomento mi serviva un personaggio con un passato simile al mio. Speravo che il potere dell'invenzione mi fornisse un personaggio del genere, ma invano. La trama esigeva Belmonte, e allora l'ho cercato» - Luis Sepùlveda

«E ora, ecco "La fine della storia", che segna un grande ritorno di Luis Sepúlveda con un romanzo che resterà tra i suoi migliori: leggendolo, si capisce che occorrevano anni per le ricerche, ma anche un delicato equilibrio nell’affrontare ricordi di un passato che non passerà mai.»Pino Cacucci, TuttoLibri de La Stampa
«Stavo andando a un appuntamento che non avevo cercato né voluto, e ci stavo andando perché non si sfugge alla propria ombra. Non importa dove stiamo andando, l'ombra di ciò che abbiamo fatto e siamo stati ci perseguita con la tenacia di una maledizione.»

Juan Belmonte, ex guerrigliero cileno che ha combattuto contro il regime di Pinochet, da anni ha deposto le armi e vive tranquillo in una casa sul mare, assistendo la sua compagna, che non si è mai ripresa dalle torture subite dopo il colpo di stato. Belmonte è un uomo stanco, disilluso, restio a scendere in campo. Ma il passato torna a bussare alla sua porta. Belmonte infatti è un grande esperto di guerra sotterranea e i servizi segreti russi hanno bisogno della sua abilità per sventare un piano ordito da un gruppo di nostalgici di stirpe cosacca, decisi a liberare dal carcere Miguel Krassnoff, ultimo discendente di una famiglia di cosacchi riparati in Cile dopo la Seconda guerra mondiale ed ex ufficiale dell’esercito cileno al servizio di Pinochet, condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità. Belmonte ha un ottimo motivo per odiare quell’uomo, un motivo strettamente personale... Dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania di Hitler alla Patagonia di oggi, il nuovo romanzo di Sepúlveda attraversa la Storia del Novecento, raccontandone grandezze e miserie, per giungere infine alle pagine drammatiche in cui Belmonte gioca la sua partita finale.

Trilogia dell'amicizia di Luis Sepúlveda (Guanda)

Include i tre romanzi: "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare"; "Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico"; "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza".

Il grande libro delle favole di Luis Sepúlveda (Guanda)

Cinque grandi storie capaci di divertire e commuovere più generazioni di lettori. Un fenomeno editoriale senza precedenti.
«Parole adatte ai bambini e agli adulti. Parole che sono un ponte tra Esopo e l'America Latina e che non saranno mai neutrali.» - la Repubblica
Le favole di Luis Sepúlveda parlano ai bambini e agli adulti e raccontano i grandi temi universali: l'amicizia, la lealtà, l'amore e il rispetto per la natura. Contiene: «Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare»; «Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico»; «Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza»; «Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà»; «Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa». Cinque grandi storie capaci di divertire e commuovere più generazioni di lettori, perché questa è la magia del grande scrittore cileno.

Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà di Luis Sepúlveda (Guanda)

È dura per un cane lupo vivere alla catena, nel rimpianto della felice libertà conosciuta da cucciolo e nella nostalgia per tutto quel che ha perduto. Uomini spregevoli lo hanno separato dal suo compagno Aukaman, il bambino indio che è stato per lui come un fratello. Per un cane cresciuto insieme ai mapuche, la Gente della Terra, è odioso il comportamento di chi non rispetta la natura e tutte le sue creature. Ora la sua missione - quella che gli hanno assegnato gli uomini del branco - è dare la caccia a un misterioso fuggitivo, che si nasconde al di là del fiume. Dove lo porterà la caccia? Il destino è scritto nel nome, e questo cane ha un nome importante, che significa fedeltà: alla vita che non si può mai tradire e anche ai legami d'affetto che il tempo non può spezzare.

Saga fantasy del cuore | Trilogia di Sevenwaters di Juliet Marillier ��‍♀️����

Recensione "L'orso e l'usignolo" di Katherine Arden

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lunedì 27 aprile 2020

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Donatella Bisutti Più non sai dove il lago finisca. Legge Andrea Taver...

La guerra di Mattie di Lissa Evans (Neri Pozza)

Attraverso una prosa arguta ed elegante, "La guerra di Mattie" offre il ritratto comico, affascinante e sorprendentemente attuale di un'attempata ribelle nella Londra del primo dopoguerra.
Se è vero che «una determinazione invincibile può ottenere qualsiasi cosa», come disse Thomas Fuller, è vero anche che nessuno, più di Matilda Simpkin, detta Mattie, incarna alla perfezione queste parole: ex indomita suffragetta, ha sempre lottato per il diritto delle donne a essere trattate da cittadine alla pari degli altri, non esitando mai a gettarsi nella mischia, quando necessario. Ora, però, le cose sono cambiate. È il 1928 e Mattie sente di assomigliare ogni giorno di più al veterano di una guerra che nessuno più ricorda. Certo, è membro della Lega per la Libertà delle Donne, l'ultima coda delle suffragette, e presta le sue capacità oratorie in una serie di conferenze che dovrebbero chiamare a raccolta le donne. Tuttavia, anziché essere uno squillo di tromba, i suoi discorsi si risolvono in un'occasione di divertimento per il pubblico accorso. Un giorno, però, a una di queste conferenze, si presenta Jacqueline Fletcher. Anni prima Jacko si era battuta al suo fianco nella lotta per l'emancipazione femminile, ma ora, i capelli ingegnosamente ondulati e una stola drappeggiata con cura sull'abito, rivela all'amica che, assieme al marito, sta provvedendo a reclutare giovani donne da unire all'organizzazione dei Fascisti dell'Impero. Mattie si rende conto che è tempo di ritornare alla guerra. Disgustata dalle parole di Jacko, ridiventa un'indomita suffragetta. Forma le «Amazzoni», un gruppo in cui cerca di trasmettere alle giovani donne qualcosa della storia e dei metodi del movimento delle suffragette militanti.

Suite per un castagno di Raethia Corsini (Guido Tommasi Editore-Datanova)

C'è una solida e atavica saggezza radicata nel senso della terra, della sua storia, del suo sapore e delle vite che accoglie. Per appropriarsene occorre recuperare la semplicità delle cose, attraverso occhi bambini. Anche a 100 anni. Con la lente dei ricordi di un'infanzia e un'adolescenza trascorse in pieno contatto con la natura, "Suite per un castagno" ci (ri)porta a quelle radici, in un viaggio-memoir che vagabonda tra storie personali, letterarie, culinarie, fantastiche. L'autrice le narra prendendo come guida e punto di riferimento il castagno. Pianta dei primordi, sopravvissuta alle grandi rivoluzioni geofisiche del pianeta, per millenni i suoi frutti hanno nutrito gli esseri viventi, tanto da meritare il nome di albero del pane; una fonte economica e di scambio che ha favorito la formazione delle civiltà moderne. Una pianta che sembra partecipare alle complessità del mondo, dell'ecosistema e della Storia, con la serena resilienza di chi non ha fretta perché sa di avere molto da esprimere in ogni stagione. Come un maestro di vita.

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domenica 26 aprile 2020

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TigiLuna, poesia di Carlo Stasi musicata e cantata dai Sud Sound System ...

SADE DIALOGO TRA UN PRETE E UN MORIBONDO legge Angelo A Petrelli

Le gratitudini di Delphine de Vigan (Einaudi)

Dopo Le fedeltà invisibili, Delphine de Vigan prosegue il suo viaggio al cuore dei sentimenti, regalandoci un intenso romanzo a piú voci, scritto con quella grazia e quella delicatezza capaci di toccare le corde piú profonde del cuore.
«Il nuovo romanzo di Delphine de Vigan è un inno all'affetto, alla riconoscenza, a tutti quei sentimenti che ci legano gli uni agli altri. E che ci rendono umani» - Le Monde
Michka sta perdendo le parole. Ora che le lettere e i suoni si agitano nella sua testa in un turbinio incontrollabile, l'anziana signora deve arrendersi all'evidenza: ha bisogno di un nuovo inizio. Anche se questo significa scendere a patti con un'esistenza a metà. Nella casa di riposo in cui si trasferisce, a Michka rimangono le visite di Marie, un'ex vicina che da bambina passava molto tempo con lei, e le sedute settimanali con Jérôme, un giovane ortofonista che la aiuta a ritrovare le parole. Saranno proprio loro a permetterle di realizzare un ultimo, importante desiderio: dire «grazie» a chi, tanti anni prima, compí il gesto piú coraggioso. Quello che le salvò la vita. « Le gratitudini è un romanzo luminoso e commovente che sembra scritto con l'inchiostro "empatico"». Michka sta perdendo le parole. Proprio lei, che per tutta la vita è stata correttrice di bozze in una grande rivista, lei che al caos del mondo ha sempre opposto una parola gentile, ora non riesce piú a orientarsi nella nebbia di lettere e suoni che si addensa nella sua testa. E cosí adesso Michka vive in una residenza per anziani. A dire il vero, se non fosse stato per quelle parole birichine e qualche trascurabile intoppo nelle attività quotidiane, sarebbe rimasta volentieri nel suo accogliente appartamento parigino. Ma è meglio cosí: qui riceve assistenza continua, e poi non voleva che Marie, l'ex vicina a cui ha fatto da seconda madre, si preoccupasse tanto per lei. E allora biscottini, sonnellini, uscitine, passettini: Michka si piega, con una certa riluttanza, al ritmo fiacco delle giornate «da vecchia», alle stravaganze degli altri «resistenti», ai sogni infestati dalla temibile direttrice. Confinata nella sua stanzetta asettica, sempre piú fragile e indifesa, a Michka non resta che consolarsi con le visite di Marie e le chiacchierate con Jérôme, il giovane ortofonista che lavora nella casa di riposo. Il ragazzo, infatti, ha ceduto presto alla tenera civetteria della sua paziente discola – gli esercizi per il linguaggio «la sfioriscono» –, che vuole solo raccontare e farsi raccontare. A poco a poco, però, le parole si fanno piú rare, barcollanti, e, anche se non ha perso il senso dell'umorismo, Michka è consapevole di non poter deviare l'inesorabile corso degli eventi. Ed è proprio per questo che vorrebbe realizzare un ultimo, importante desiderio: ringraziare la famiglia che l'accolse durante la guerra e che di fatto le salvò la vita. Saranno Marie e Jérôme ad aiutarla, perché anche loro conoscono il valore inestimabile di un semplice «gratis», come direbbe Michka.

Viaggio nel buio di Jean Rhys (Adelphi)

Annebbiata dall’alcol, tra sordide camere ammobiliate e rutilanti caffè-concerto, Anna vede sfilare «i fantasmi di tutte le belle giornate che sono esistite», mentre dentro di lei si allarga la crepa fra la desolazione del presente e il ricordo del passato.
Anna Morgan ha diciotto anni. Dalla Dominica è approdata in Inghilterra, dove per mantenersi fa la ballerina di fila nei teatri, tutti uguali, di grigie città tutte uguali. E tutti uguali – ipocriti e spietati – sono gli uomini che incontra e che, indifferenti al suo bisogno di calore, la trascinano in un abisso sempre più profondo. Annebbiata dall’alcol, tra sordide camere ammobiliate e rutilanti caffè-concerto, Anna vede sfilare «i fantasmi di tutte le belle giornate che sono esistite», mentre dentro di lei si allarga la crepa fra la desolazione del presente e il ricordo delle palme da cocco che «si piegano tortuose sull’acqua», della «sensazione delle colline – fresca e bollente allo stesso tempo», del paesaggio verde dove non c’è mai «un momento di stasi», dell’unica nota «molto alta, dolce e penetrante» che lancia lo zufolo di montagna. Sino alla lacerazione finale – che però contiene in sé la promessa di un nuovo inizio: «Pensai a come sarebbe stato ricominciare da capo. Come nuova. E alle mattine, e alle giornate di nebbia, quando può succedere qualsiasi cosa. Ricominciare da capo, tutto da capo...». Forse lasciando depositare tutto in un romanzo.

L' uomo che amava i libri di George P. Pelecanos (SEM)

Michael Hudson trascorre le sue lunghe giornate in carcere divorando libri che gli sono stati dati dalla bibliotecaria della prigione, una giovane donna di nome Anna che sviluppa un debole per il suo miglior studente. In un luogo in cui è difficile trovare speranza, il potere dei libri può essere una luce nel buio. Ad alcuni detenuti come Michael il lavoro di Anna sta cambiando la vita. La bibliotecaria continua a passargli altri romanzi fino a quando il giovane viene improvvisamente rilasciato dopo che un detective privato ha manipolato un testimone nel suo processo. Il detective è Phil Ornazian, un uomo spregiudicato che, insieme a un poliziotto in pensione, ruba i soldi sporchi di papponi e criminali con azioni violente. Fuori dal carcere Michael trova la città di Washington D.C. profondamente cambiata. Le trasandate vetrine di un tempo ora ospitano birrerie all’aperto, caffè alla moda e negozi di fiori. Non è cambiata invece la tentazione del crimine. Michael deve scegliere tra chi è riuscito a farlo uscire di prigione e la donna gli ha mostrato una vita diversa. Cercando di bilanciare il suo nuovo lavoro da lavapiatti, l’amore per la lettura e il debito che deve all’uomo che lo ha liberato, Michael fatica a capire quale sia la sua strada, prima di perdere il controllo. Intelligente e frenetico, L’uomo che amava i libri, ventunesimo romanzo di Pelecanos, è una storia di scelte difficili, che parla di riscatto e del potere universale dei libri. Un’analisi profonda della mentalità criminale, scritta da un autore che ha dedicato molte ore ai programmi letterari per carcerati.

Pubblicato il bando del Premio Letterario “Città di Ladispoli” | Centumcellae News

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Expo Magazine: concorso letterario online - CorriereUniv.it - Corriere dell'Università Job

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Al via "Scritture di Lago", premio letterario che promuove la bellezza dei laghi prealpini - Ciao Como

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Concorso letterario “Lampi di Poesia”, iscrizioni aperte sino al 30 aprile – PiemonteTopNews

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sabato 25 aprile 2020

iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks

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I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon

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F W NIETZSCHE Così parlò Zarathustra legge Angelo A Petrelli DELL...

Tre Editori contro la Crisi

Il vento selvaggio che passa di Richard Yates (Minimum Fax)

Penultimo romanzo di Richard Yates, pubblicato negli Stati Uniti nel 1984 e rimasto inedito in Italia fino a oggi, Il vento selvaggio che passa torna, a distanza di più di vent'anni, a esplorare i grandi temi che erano stati al centro di Revolutionary Road: la vita coniugale come trappola in cui si accumulano tensioni, il contrasto tra gli slanci dell'ambizione e la realtà crudele della vita, le aspirazioni e i compromessi.
Michael Davenport è un poeta ambizioso, convinto che il proprio talento lo porterà alla fama, e insegue un'idea di arte lontana da ogni compromesso. Nonostante abbia scoperto, appena dopo le nozze, di aver sposato una ricchissima ereditiera, accetta un modesto impiego in una visita di second'ordine in attesa di una svolta nella sua carriera di scrittore. La giovane moglie Lucy non capisce perché Michael si rifiuti con tanta ostinazione di sfruttare un benessere economico che è a portata di mano, ma si adatta al nuovo tenore di vita e anzi resta ammaliata dall'ambiente bohémien fatto di giovani artisti di successo e ragazze affascinanti. Però di una cosa Lucy è certa: tutte le persone che frequenta e che ha intorno sembrano più felici di lei. Penultimo romanzo di Richard Yates, pubblicato negli Stati Uniti nel 1984, "Il vento selvaggio che passa" riprende, a distanza di più di vent'anni, i grandi temi che erano stati al centro di Revolutionary Road: la vita coniugale come trappola in cui si accumulano tensioni, il contrasto tra gli slanci dell'ambizione e la realtà crudele della vita, le aspirazioni e i compromessi. Concentrandosi sul conflitto fra talento e mercato rende omaggio con rara intensità a Francis Scott Fitzgerald: per Yates, l'unico maestro e modello. Con omaggi di Kurt Vonnegut. Andre Dubus e Seymour Lawrence.

La fabbrica di Joanne Ramos (Ponte alle Grazie)

Protagoniste sono le donne, vittime e carnefici di un meccanismo sottile e perverso, in cui si intrecciano ambizione e potere, desiderio di riscatto e spirito di sacrificio. Il risultato è un affresco spietato e insieme toccante di un universo femminile costretto a fare i conti con i propri valori e sentimenti più profondi.
«L'equivalente contemporaneo del "Racconto dell'ancella"; uno degli esordi più attesi dell'anno, e con ragione»Cosmopolitan
Jane è una giovane madre single immigrata negli Stati Uniti dalle Filippine. Vive in un dormitorio nel Queens, a New York, insieme alla cugina Evelyn e a tante altre donne che, come lei, sono venute qui con la speranza di una vita e di un futuro migliori. Dopo i primi lavori presso alcune facoltose famiglie di Manhattan, Jane riesce a entrare a Golden Oaks, una residenza idilliaca nelle campagne del fiume Hudson che ospita «madri surrogate», donne e ragazze bisognose come Jane, che concedono il proprio corpo alle ricche «clienti» in cambio di un compenso che potrà letteralmente trasformare la loro vita. Ben presto, però, affiora il durissimo compromesso a cui devono adeguarsi le «Ospiti»: Golden Oaks, gestita da un’ambiziosa donna d’affari di origini cinesi, è in realtà una prigione dorata, un ambiente «calibrato per massimizzare il potenziale fetale», dove le ospiti sono tenute sotto strettissima sorveglianza. L’esperienza straziante a cui va incontro Jane è una versione inquietante del sogno americano, dove il denaro permette di comprare e vendere qualunque cosa, persino la vita.

LA DONNA GIUSTA di Sándor Márai

DUE LIBRI DI PHILIP ROTH

Recensione dei Libri - L 'amico immaginario #restaacasa

Recensione Libro: Pistole Militari - Ian V Hogg - Fratelli Melita Editore

Gyo | Book Review

9th class computer new Book Review

ENCYCLOPEDIA OF ENDOCRINE DISEASES - Book Review | www.MedBookshelf.info

Book Review: Picture Perfect

Book Review | 'Poetry Wrote Itself' by Ntobeko Mchunu

WALK THE WIRE by David Baldacci | Book Trailer

venerdì 24 aprile 2020

iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks

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I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon

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Antonio Verri La Betissa lettera alla madre. Legge Fabio Tolledi

PASOLINI LETTERA APERTA A CALVINO 8 7 1974 legge Angelo A Petrelli

IN POETRY WE TRUST … ARTISTI LIBERI PER IL 25 aprile 2020 Da un’idea di Emanuela Rizzo e Stefano Donno





Continua la fitta collaborazione tra l’artista e poetessa Emanuela Rizzo di Parma e la casa editrice salentina I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. Sarà un 25 aprile diverso quello del 2020.E dunque dove solitamente la Festa della Liberazione è accompagnata da cortei e marce per le vie della città, magari con l'accompagnamento di bande musicali del posto, questa volta per le strade regnerà il silenzio. Infatti l'emergenza coronavirus quest'anno ha cambiato, rivoluzionato e ridefinito tutto e dappertutto. Così, non potendo svolgersi manifestazioni per le strade l’artista e poetessa Emanuela Rizzo di Parmae l’editore Stefano Donno insieme a Luca Ariano, Alessio Zanichelli, e Rita D’Annunzio chiamano a raccolta il 25 aprile artisti, poeti, letterati e scrittori, insomma il mondo della cultura a unirsi in video sulla pagina FacebookIostoacasaequestaseravileggounapoesia

Info link


“Siete invitati per la giornata del 25 aprile a inviarci video come letture di poesie, esibizioni musicali o di ogni espressione artistica che vi rappresenti e che abbiate il piacere di dedicare a questa importante data storica, che non possiamo dimenticare. Durante la giornata ci sara' anche una diretta con letture a tema a partire dalle ore 17:00”. (Emanuela Rizzo)

“Sono molto contento di poter fare parte di questa iniziativa – dichiara Stefano Donno editore de I Quaderni del Bardo Edizioni – anche perché rientra perfettamente nello spirito editoriale con cui la casa editrice vuole muoversi nel tessuto sociale attraverso l’azione di una poetica del vivere e l’agire il quotidiano in uno spirito di condivisione della poesia e del Bello che la poesia riesce a regalare anche nei momenti più bui come questo”

"Mai dimenticare chi ha speso o sacrificato la propria esistenza per il valore più alto che esista, che e' quello della liberta'. In un periodo difficile come questo, nel quale tutti noi abbiamo avuto il tempo di comprendere l'importanza dei valori e' bene ricordare chi ha resistito per scelta, in nome di un valore e per restituire liberta' gratuitamente, senza avere nulla in cambio, anzi, in alcuni casi, perdendo la propria vita, per assicurare una vita migliore e felice agli altri.Tra le forme d'amore, gratuito e incondizionato, coraggioso e impavido, io includo anche questa." (Emanuela Rizzo)



#iostoacasaequestaseravileggounapoesia



Emanuela Rizzo


Stefano Donno

Andrà tutto bene. Gli scrittori al tempo della quarantena di Giuseppe Festa, Antonella Frontani, Enrico Galiano, Alessia Gazzola (Garzanti)

TUTTI I PROVENTI DELLA VENDITA DI QUESTO E-BOOK SARANNO DEVOLUTI IN BENEFICENZA ALL’OSPEDALE PAPA GIOVANNI XXIII DI BERGAMO
Oggi la paura ha un nuovo nome: Covid-19. Per sconfiggerlo l’unica strada è rimanere a casa. Tra le quattro mura che ci hanno sempre protetto e che ora, però, sono diventate confini invalicabili. Sono diventate quasi un nemico.
E invece, giorno dopo giorno, chi da sempre lavora con le parole ha scoperto che le stanze, le finestre, anche gli angoli più remoti di casa sono ali verso il mondo. Ognuno di loro ha così scelto il modo per dare vita a questa magia.
Dalle loro case, venticinque scrittori tra i più importanti del panorama italiano hanno dato un senso a questi giorni scegliendo di fronteggiare l’emergenza anche con le armi della letteratura. Per portare la loro quotidianità ai lettori che li amano. E hanno deciso di farlo insieme alla casa editrice Garzanti, devolvendo tutto il ricavato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
C’è chi ha voluto parlare delle sue giornate, delle routine consolidate, delle novità che strappano un sorriso. Delle lacrime che non si riescono a fermare ma anche della forza della natura che scioglie il nodo in gola. Di convivenze forzate, come di distanze dalle persone care che sembrano insormontabili. C’è chi racconta di vicini sconosciuti che non lo sono più e del lavoro che cambia nei suoi strumenti ma non nella sua sostanza. Alcuni ammettono l’errore di aver pensato che non poteva essere tutto vero o danno voce agli animali che invece sono felici che sia tutto vero. Altri affidano le riflessioni su questi strani giorni alla voce dei personaggi amatissimi che hanno creato. Tutti sono sicuri che usciremo più consapevoli di quello che è davvero importante e che ci incontreremo, ci abbracceremo e passeggeremo presto tutti insieme. Sono sicuri che la solidarietà sarà il valore che porteremo con noi senza poterne più fare a meno.
Tutti loro sono convinti che le parole, i libri, le storie, uniscono. Creano vincoli invisibili che spezzano ogni barriera. Mentre leggiamo non siamo mai soli. E siamo forti. E tutto appare come sarà. Perché andrà tutto bene.
Ritanna Armeni, Stefania Auci, Barbara Bellomo, Gianni Biondillo, Caterina Bonvicini, Federica Bosco, Marco Buticchi, Cristina Caboni, Donato Carrisi, Anna Dalton, Giuseppe Festa, Antonella Frontani, Enrico Galiano, Alessia Gazzola, Elisabetta Gnone, Massimo Gramellini, Jhumpa Lahiri, Florence Noiville, Clara Sánchez, Giada Sundas, Silvia Truzzi, Ilaria Tuti, Hans Tuzzi, Marco Vichi, Andrea Vitali.

Io e Clarissa Dalloway. Nuova educazione sentimentale per ragazzi di Francesco Pacifico (Marsilio)

Con tono cavalleresco e un linguaggio esatto e scanzonato, Francesco Pacifico ci racconta come e perché, nonostante quello che si possa pensare, Virginia Woolf è (anche) una scrittrice da uomini. Ci racconta quanto aver sposato una femminista gli ha cambiato la vita, dimostrando di non aver paura di Virginia Woolf.
Andiamo a capo e vediamo Richard che già è tornato da Clarissa «con un cuscino e una trapunta» per proclamare: «Un'ora di riposo assoluto dopo pranzo». Ridicolo. Richard, il maschio alfa che ha vinto la battaglia per il cuore di Clarissa, è uno che torna dopo una scena del genere e dice: «Un'ora di riposo assoluto dopo pranzo». Forse il maschio alfa non esiste, c'è solo una lotteria truccata che regala soldi e proprietà immobiliari.
Essere un giovane uomo sensibile cresciuto leggendo Stendhal ti rende un corteggiatore napoleonico, uno che dopo un sì cerca un altro sì, e poi ancora un altro, in una sorta di karma dell'assertività che – in fondo, ma pure in principio, come teorizza Francesco Pacifico – impedisce di avere una relazione. Un karma dell'assertività he impedisce di capire i no che di tanto in tanto tutti riceviamo nella vita. Leggendo La signora Dalloway, invece, si capisce come è possibile corteggiare una donna senza assediarla, e quanto si possa sinceramente ascoltare, senza fingere, e anche perché quei fiori che Clarissa Dalloway dice di voler comprare sono il simbolo, forse l'unico simbolo, della celebrazione della vita.

I giusti di Jan Brokken (Iperborea)

In una sinfonia di ricordi, documenti e frammenti di vita, Jan Brokken compone con magistrale equilibrio il ritratto di un eroe dimenticato dalla Storia che, al pari di Oskar Schindler, Raoul Wallenberg e Giorgio Perlasca, ha trovato il coraggio di opporsi alla brutalità del Nazismo.
1940. L’Europa è sconvolta dal Secondo conflitto mondiale, centinaia di migliaia di ebrei cercano riparo dalla furia nazista nei pochi paesi ancora neutrali. Quando l’Unione Sovietica invade la Lituania, i profughi che vi avevano trovato asilo non hanno più scampo e si radunano in massa ai cancelli dei vari consolati, nella speranza di ottenere un visto. In quell’anno, l’olandese Jan Zwartendijk, direttore della filiale Philips in Lituania, viene nominato console onorario a Kaunas, capitale del Paese. Cosa significava esattamente per un uomo d’affari diventare console onorario? «Quasi nulla», gli fu detto. «Forse ti capiterà di firmare qualche pezzo di carta.» Ma se migliaia di ebrei trovarono la salvezza fu proprio grazie a lui che firmò senza riserve i visti per il loro espatrio e garantì l’apertura dell’ultima rotta verso la libertà: la Transiberiana fino al Giappone, e poi Curaçao, isola olandese nel mar dei Caraibi. Rintracciando con minuziosa dedizione fonti e testimonianze dirette dei famigliari dei sopravvissuti, Jan Brokken racconta nel dettaglio una delle operazioni di salvataggio più straordinarie della Storia, ricostruendo con una prosa incalzante e magnetica i dieci giorni che Jan Zwartendijk ebbe a disposizione per mettere al sicuro il maggior numero di vite. Dieci giorni e dieci notti di febbrile attività per portare a termine una missione caduta poi in un ingiustificato oblio, ma che garantì la libertà a più di ottomila ebrei. Nel 1997, Jan Zwartendijk è stato insignito postumo del titolo onorifico di «Giusto tra le Nazioni».

La parte migliore degli uomini di Tristan Garcia (NN EDITORE)

Nel 1989, William arriva a Parigi dalla provincia, e deve ancora trovare un posto nel mondo. Presto però incontra Dominique, attivista per i diritti degli omosessuali, che lo guida nella vita culturale e notturna cittadina e diventa il suo compagno. La loro storia si intreccia con quella di Jean-Michel, filosofo e professore, amico di Dominique e amante della giornalista Elizabeth. È lei a raccontare le loro storie, storie segnate da una nuova malattia, l'aids, che trasforma Dominique in un paladino della prevenzione, e William nel suo nemico: per lui prevenire significa vietare il piacere. Jean-Michel, che nel frattempo imbocca la carriera politica, in un suo saggio definisce William l'emblema del vuoto contemporaneo, e William la ritiene una consacrazione del suo personaggio mediatico. Nel suo romanzo d'esordio, Tristan Garcia racconta di quattro personaggi dalle vite esagerate in lotta perpetua tra ideali e realtà, di svolte intellettuali imprevedibili e controverse ma anche di maturità conquistata e pace ritrovata, e dimostra che la parte migliore degli uomini è un luogo del cuore che solo l'amore conosce e solo la scrittura conserva.

Consigli di lettura! X Men! Non chiamateli supereroi!

PERCHÉ LEGGERE PICCOLO MANUALE DI AUTODIFESA VERBALE DI BARBARA BERCKHAN...

#FangirlLeggeTolkienGDL | Leggiamo insieme Il Signore degli Anelli ��

Freediving With Guillaume Nery (Book Review)

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How to Survive a Pandemic: Book Trailer

giovedì 23 aprile 2020

iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks

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I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon

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Poesie dalla quarantena Stefano Donno Terra

Sade La nouvelle Justine legge Angelo A Petrelli

Perlasca di Matteo Mastragostino (Becco Giallo)

Un eroe nei fatti e non nelle parole. Il suo nome è Giorgio Perlasca.
C'è un uomo che a Budapest, durante la persecuzione nazista, ha messo la vita di migliaia di ebrei davanti alla propria. Un italiano che ha dovuto fingersi spagnolo di cui nessuno ha più sentito parlare per oltre quarant'anni, fino a quando la sua storia non è stata raccontata dalla televisione.

L' antipatico. Bettino Craxi e la grande coalizione di Claudio Martelli (La Nave di Teseo)

In occasione dei 20 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, il ritratto inedito dell’uomo politico e dell’amico intimo, raccontato da chi ne ha conosciuto e vissuto l'ascesa e il declino.
“Bettino Craxi era antipatico perché incarnava la politica in un’epoca di crollo delle ideologie e di avversione ai partiti. Perché non temeva né di macchiarsi di una colpa né di affrontare l’odio. Perché era alto e grosso, ribelle e autoritario e anche se tendeva alla pace e sorrideva sembrava sempre in guerra. Perché diceva quel che pensava e faceva quel che diceva, anche le cose spiacevoli. Perché affascinava o irritava coi suoi proverbi popolari o mostrandoti l’altra faccia della luna; perché era sospettoso e coraggioso, razionale e realista fino al cinismo. Perché era sicuro, troppo sicuro di sé, e per dieci anni ha guidato la politica italiana e per quattro il governo coi migliori risultati. Perché sfidò gli USA di Reagan e l’URSS. Perché tenne in scacco la Dc e il PCI alternando coerenza e spregiudicatezza. Perché affrontò il partito del potere e del denaro. “Oggi, a distanza di vent’anni dalla sua morte, è possibile e anzi necessario ripensare Craxi e recuperare il suo lascito, per colmare il vuoto lasciato dal riformismo socialista e dal socialismo liberale. La sua figura suscita ancora tante domande e comprenderla può fornire tracce importanti per capire la crisi della sinistra, della democrazia liberale e l’irruzione del populismo e del nazionalismo in Italia e nel mondo. Questo libro non è una biografia, piuttosto il profilo umano e intellettuale di un leader e il manifesto politico che nel labirinto di intenzioni, di successi e di tracolli di un'’epoca appena passata districano i fili che la connettono alle contraddizioni e agli interrogativi dell'attualità." - Claudio Martelli

Forte respiro rapido. La mia vita con Dino Risi di Marco Risi (Mondadori)

Dino Risi è il regista che ha arricchito di storie, di emozioni, di immagini la cosiddetta "commedia all'italiana". Marco Risi è il giovane che ha sfidato il padre sul suo stesso terreno e si è aperto una strada sua. Si può essere figlio e sentire il padre anche come un maestro?
Anche mio padre quindi, parlava di sé. Lui avrebbe detto di no, invece parlava di sé. Bastava guardare e capire. Anzi, basta guardare e capire. Altro vantaggio del cinema: c'è! Anche quando non ci sei più tu.
Un figlio, un padre, un redde rationem. Il figlio torna sui suoi passi, lungo il percorso in cui è diventato figlio, lungo le svolte che l'hanno liberato dal padre, e infine al sentiero solitario in cui è tornato al padre. Non siamo di fronte a un padre qualunque, e neanche a un figlio qualunque. Dino Risi è il regista che ha arricchito di storie, di emozioni, di immagini la cosiddetta "commedia all'italiana". Marco Risi è il giovane che ha sfidato il padre sul suo stesso terreno e si è aperto una strada sua. Si può essere figlio e sentire il padre anche come un maestro? Va da sé che il racconto finisce per accendere le luci in sala. Torna il cinema. Torna il grande cinema. Le relazioni, le battute fulminanti, becere e folgoranti, le amicizie, le conversazioni, Mastroianni, Fellini, e le donne, tante donne, leggendarie, un eros ossessivo che si snoda per tutta la ricognizione narrativa come una luce, come una magia, anche minacciosa. Dolente doppio del padre, si muove fra queste pagine un Vittorio Gassman inedito, sofferente e piegato su di sé. Ne esce una storia che sta fra l'epica (del cinema) e la commedia: si coglie presto come la vitalità del cinema fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta dipendesse da un clima di intesa, di coesione, magari anche di conflitto, ma tutti – tutti – erano sullo stesso palcoscenico. E in mezzo a questo sciamare di personaggi, di episodi memorabili, in mezzo a un'Italia che non c'è più, ecco lo spirito guida: il rapporto padre-figlio, e il venir meno dei padri, il morire, l'assenza. Qui c'è un padre che talora lascia la frase incisa nell'aria ("Non farlo, quel film"). E con la frase si incide un personaggio indimenticabile, severo e infedele, disincantato ed elegante. Un principe mordace. E nel rifluire di vicende, complici il caos della memoria e una straordinaria pulizia di affetti, emerge la semplice verità dell'essere vivi, o dell'esserlo stati.

Terapia allo specchio di Irvin D. Yalom,Ginny Elkin (Neri Pozza)

La descrizione simultanea del percorso della cura da entrambi i punti d’osservazione: quello del paziente e quello del medico.
«Un libro in cui il terapista è un poeta, e la terapia un'arte». - Chicago Tribune
«Mentre guida i pazienti a scoprire le radici più vere e profonde dei disturbi Yalom trascina il lettore in un processo di coinvolgimento psicologico e di domande su se stesso». - la Repubblica

«Yalom è uno studioso della condizione umana. La sua voce mescola meraviglia e umiltà». - Boston Globe

Ventitré anni, un indiscusso talento per la scrittura creativa, Ginny Elkin compare al cospetto di Irvin Yalom, docente di psichiatria alla Stanford University di Palo Alto, agli inizi degli anni Settanta e, con sporadiche e fascinose metafore, dipinge subito un fosco ritratto di sé: quello di una giovane donna che odia profondamente sé stessa. La terapia di gruppo cui viene affidata non sortisce alcun effetto nel corso di un anno e mezzo. La sua inefficacia non scoraggia tuttavia Yalom. Per venire a capo del demone interiore di Ginny, di quella vocina che la tormenta senza tregua e la fa vivere in uno stato di perenne paura e impaccio, l'autore di Psichiatria esistenziale le propone una terapia individuale basata su un singolare esperimento: in luogo del pagamento di una parcella, scrivere un riassunto onesto di ogni seduta, contenente tutti i pensieri e le fantasie che non emergono mai alla luce in un rapporto verbale. Dal canto suo, Yalom avrebbe compilato delle note non cliniche basate ugualmente sulle impressioni di ogni seduta. Il risultato di tale intenso esercizio di autorivelazione è questo libro, che non espone semplicemente, come nella vasta letteratura esistente in psichiatria, l'interessante caso clinico di una borderline capace di tenersi al di qua della psicosi, ma traccia simultaneamente il percorso della cura da entrambi i punti d'osservazione, quello del paziente e quello del medico. Descrivendo «il dramma simbiotico della psicoterapia», quest'opera finisce così per essere, come scrive Marilyn Yalom nell'introduzione, «un romanzo... la storia di due esseri umani che si sono incontrati nell'intimità del tête-à-tête psichiatrico e che adesso vi permettono di conoscerli così come loro si sono conosciuti».

Recensione ◇ Space Opera di Catherynne M. Valente

NOUGHTS & CROSSES di Malorie Blackman è un libro che dovete leggere...

DOPPIA RECENSIONE - A spasso con Bob - Gli scomparsi di Chiardiluna

HO LETTO 7 LIBRI ��! WRAP UP DI MARZO ����// OrangeDinosaurRawr��

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Wiccapedia | Bad Book Review

The Signature of All Things by Elizabeth Gilbert | Book Review

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Carlota Gurt os desè un feliç Sant Jordi

What Momma Left Behind by Cindy K. Sproles Book Trailer

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THE SAVIOR'S SISTER by Jenna Moreci | Official Book Trailer + Cover Reveal

mercoledì 22 aprile 2020

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon

I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon

Saffo frammento 47 130 Voigt legge e traduce Angelo A Petrelli

Tempo variabile di Jenny Offill (NN Editore)

Tempo variabile è un distillato di emozioni che ci avvolge come un'onda tiepida, in cui ci tuffiamo con la gioia e la paura che cresca fino a sommergerci.
«Tempo variabile racconta, con stile rapsodico - in frammenti sincopati che sembrano tweet, storielle, biglietti - la vita di Lizzie, bibliotecaria in una stagione futura ma non troppo, che cerca di tradurre in sentimenti ed emozioni l'ipotesi di una fine incombente» - La Lettura
«Leggendo Tempo variabile capita di sentirsi scoperti, come se la scrittrice avesse scoperto i nostri trucchi. Offill riesce a sintetizzare le domande che sono diventate sempre più pervasive nelle nostre vite, trasformandole quasi nei dodici passi dei tossicodipendenti anonimi a cui il fratello di Lizzie è consacrato» - Claudia Durastanti, TuttoLibri
Lizzie fa la bibliotecaria. Le persone si confidano con lei, affidandole piccole parti di loro stesse. Generosa e un po' sperduta, con suo marito Ben condivide attimi fatti di complicità e spazi vuoti; si occupa con amorevole e caotica energia di suo figlio, di un fratello con un problema di dipendenza, di una madre dall'ingombrante religiosità. Un giorno la sua amica Sylvia, esperta di cambiamento climatico, le chiede di rispondere alle mail degli ascoltatori del suo podcast Cascasse il mondo. E Lizzie riceve messaggi allarmati sulla fine dell'umanità, su come sopravvivere a una catastrofe, sul controllo globale, che amplificano le sue preoccupazioni fino a mettere in dubbio ogni certezza, compreso l'amore per Ben. Eppure Lizzie resiste, opponendosi alla deriva dei sentimenti, alla paura per il futuro, con un umorismo asciutto e irresistibile solo a tratti venato di sconforto. Dopo "Sembrava una felicità" e "Le cose che restano", Jenny Offill torna con un romanzo sull'America di oggi, in balìa degli stravolgimenti climatici e dell'arroganza della politica. In frammenti brevi e illuminanti, "Tempo variabile" è un distillato di emozioni che ci avvolge come un'onda tiepida, in cui ci tuffiamo con la gioia e la paura che cresca fino a sommergerci.

Topeka school. Ediz. italiana di Ben Lerner (Sellerio Editore Palermo)

Una storia di famiglia ambientata negli anni Novanta nel Midwest americano, un racconto di adolescenza e trasgressione, una diagnosi delle condizioni economiche, sociali, individuali che hanno sospinto l’ascesa di un linguaggio sprezzante e conflittuale che è diventato la nuova norma nella vita di tutti i giorni.
«Topeka School è un romanzo di esilarante ricchezza intellettuale, di penetrante sguardo sociale e di profonda sensibilità psicologica. Per quanto sia possibile parlare di futuro, credo che il futuro del romanzo sia questo» - Sally Rooney, autrice di Persone normali
Adam Gordon è uno studente dell’ultimo anno di liceo alla Topeka High School. La madre è una celebre autrice femminista, il padre ha il talento di convincere i ragazzi difficili a parlare e ad aprirsi. Entrambi lavorano in una prestigiosa clinica psichiatrica che ha attratto medici e pazienti da ogni parte del mondo. Il figlio è un campione nell’arte del dibattito pubblico, una disciplina agonistica in cui le parole sono armi fatali e ci si scontra al fuoco di argomenti e controargomenti fin quando non si lascia l’avversario senza fiato. Adam sogna di diventare un poeta ma al tempo stesso è riuscito a integrarsi nel branco e ha capito che non bisogna mai mostrarsi deboli per non soccombere nella brutale competizione dei giovani maschi. Tra i suoi amici c’è un ragazzo problematico, che ha deciso di aiutare accogliendolo nel suo giro. Ma il risultato sarà una catastrofe. Topeka School è una storia di famiglia ambientata negli anni Novanta nel Midwest americano, un racconto di adolescenza e trasgressione, una diagnosi delle condizioni economiche, sociali, individuali che hanno sospinto l’ascesa di un linguaggio sprezzante e conflittuale che è diventato la nuova norma nella vita di tutti i giorni. Ben Lerner narra da diversi punti di vista i fallimenti e i successi dei Gordon, lo spettro di un passato violento, i tradimenti tra i coniugi, la sfida di crescere un figlio immerso in un tossico ambiente maschile. E il romanzo è anche una sorta di preistoria del nostro presente, del collasso del discorso pubblico sepolto dal diluvio delle parole dei social, e intuisce l’emergere di un nuovo pensiero che dalla crisi di identità dei maschi bianchi fa scaturire un desiderio di rivalsa e di potere. È stato definito il libro migliore del più talentuoso tra gli scrittori della sua generazione, e il maggiore romanzo dell’epoca di Donald Trump. Di certo è un’opera complessa, ambiziosa, unica, che conduce i lettori lungo una strada poco frequentata della letteratura di oggi.

Jón di Ofeigur Sigurdsson (Safarà Editore)

"Jón" è il romanzo basato sulle leggendarie missive che il pastore protestante islandese Jón Steingrímsson invia alla moglie Þorunn, incinta del loro bambino, mentre percorre un'Islanda sconvolta dalle furiose esplosioni del vulcano Katla. L'uomo, accusato dell'omicidio del precedente marito della donna, cerca rifugio in una grotta; in questo paesaggio devastato incontrerà, oltre alle nubi grigie di cenere e lapilli, una singolare bellezza nel risveglio feroce della natura e bizzarri compagni di viaggio, che faranno germogliare in lui la speranza di una nuova vita con l'avvento della primavera, quando potrà accogliere tra le sue braccia Þorunn e il figlio in procinto di nascere. L'epica vicenda del pastore Jón, realmente esistito, è una delle più conosciute e raccontate in Islanda, e viene interpretata da Ófeigur Sigurðsson in un romanzo che gli è valso il Premio Europeo per la Letteratura.

Il cuore di un'ape di Helen Jukes (Einaudi)

In parte racconto della natura, in parte memoir, Il cuore di un'ape è una meditazione meravigliosamente sincera sulla responsabilità e sulla cura, sulla vulnerabilità e sulla fiducia, sulla creazione di legami e sul trovare nuove strade.
«Una magistrale esplorazione personale dell'arte e della scienza dell'apicoltura. Jukes sa evocare tanto le minuzie pratiche quanto la vita e le scoperte degli scienziati che hanno studiato le api» - Nature
«Scritto benissimo e perfetto per questi tempi» - Robert Macfarlane
A trent'anni la vita di Helen sembra girare a vuoto: ma quando gli amici le regalano un'arnia da tenere in giardino tutto cambia. Tra passi falsi e preziose conquiste, Helen impara a prendersi cura di una colonia di api. E, con loro, a prendersi cura di sé. In parte racconto della natura, in parte memoir, in parte vera e propria guida all'apicoltura urbana, Il cuore di un'ape è una meditazione meravigliosamente sincera sulla responsabilità e sulla cura, sulla vulnerabilità e sulla fiducia, sulla creazione di legami e sul trovare nuove strade.

Romanzo di una vita di Thomas Mann (Il Saggiatore)

«Non ho mai avuto l'ambizione di essere all'avanguardia letteraria e al corrente coi tempi, mai appartenuto a una scuola o alla consorteria che era di volta in volta al comando. Perciò non fui mai sostenuto da nessuna scuola e raramente lodato dai letterati. Essi vedevano in me un “borghese”... e non a torto.»
In questa raccolta autobiografica, Mann esplora la maturazione della propria sensibilità filosofica, l'intima ispirazione a Goethe e al realismo tedesco e russo, l'Europa dei totalitarismi e della guerra sullo sfondo. Un inno alla strabiliante consapevolezza artistica e intellettuale dello scrittore, che nello scritto «Romanzo di un romanzo» rivela la genesi e le tappe della stesura del Doctor Faustus.

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Premiato negli Usa il sito della scrittrice Diletta Nicastro. Riconosciuta l'eccellenza italiana.

Il sito d'indagine statunitense The Good Estate ha assegnato 35/40 punti qualità a Ilmondodimauroelisi.it, il sito ufficiale della saga mystery incentrata sull'Unesco creata e scritta da Diletta Nicastro. Secondo riconoscimento importante che arriva dagli Stati Uniti per la scrittrice romana.

Il sito d'indagine statunitense The Good Estate, con sede in New Mexico, nella sua valutazione di tutti i siti del mondo ha assegnato un valore di 35 punti sui 40 possibili al sito di informazione Ilmondodimauroelisi.it, nominandolo Top Blog 2020.
 
La valutazione del sito è avvenuta in base ad una valutazione soggettiva ed oggettiva di criteri da suddividersi in 4 categorie:
User Experience / Usability
Trust, Privacy & Security
Information Content & Research
Services & Communication

martedì 21 aprile 2020

iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks

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I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon

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L ETÀ MITICA Jeton Kelmendi video presentazione

F W Nietzsche VIAGGIO NELL ADE legge Angelo Petrelli da Umano tropp...

Tre donne di Lisa Taddeo (Mondadori)

Fingiamo di desiderare cose che non desideriamo affatto, in modo che nessuno si accorga che non riceviamo ciò di cui abbiamo bisogno.
«È un ritratto rivoluzionario del desiderio, trasformato in romanzo da una raccolta di testimonianze tutte al femminile fatta dalla scrittrice nel corso di otto anni attraverso molti Stati dell’America» - Grazia
Il desiderio ci emoziona e ci tormenta. Controlla i nostri pensieri ed è tutto ciò per cui viviamo. È una forza primordiale, bruciante, che sconvolge la banalità delle nostre vite quotidiane e ne cambia il corso, ma è rimasto fino a ora in larga misura un continente inesplorato. Nel corso degli ultimi otto anni, la scrittrice Lisa Taddeo ha attraversato da un capo all'altro gli Stati Uniti ben sei volte proprio per ascoltare a fondo le storie di donne comuni e del loro desiderio. Il frutto di questa appassionata ricerca, Tre donne , non è solo un indimenticabile ritratto del desiderio, ma si è imposto come uno dei libri più importanti dell'anno, capace di dar voce ai bisogni insoddisfatti, ai pensieri inespressi, alle delusioni, alle speranze e alle ossessioni inesorabili. Lina è una casalinga e madre di due figli: il suo matrimonio, dopo un decennio, ha perso la passione. Per cui si trova a trascorrere le sue giornate cucinando e facendo pulizie per un uomo che si rifiuta di baciarla sulla bocca. Affamata di affetto, Lina è quotidianamente in balia di attacchi di panico. Finché un giorno non riallaccia una relazione con un suo ex attraverso i social media. Maggie è una studentessa di diciassette anni che affida le sue confidenze a un affascinante insegnante di inglese sposato. A quanto racconta Maggie, i messaggi notturni di supporto e le telefonate si trasformano in una relazione clandestina finché lui non la lascia la mattina in cui compie trent'anni. Qualche tempo dopo, Maggie viene a sapere che è stato nominato Insegnante dell'Anno e decide di farsi avanti con la sua storia, finendo per scontrarsi con l'incredulità degli ex compagni di scuola e della giuria del tribunale che giudica il suo caso. Infine, incontriamo Sloane, bella e raffinata proprietaria di un ristorante di successo, felicemente sposata con un uomo a cui piace vederla fare sesso con altri. Per anni, si è chiesta dove finisce il desiderio di suo marito e inizia il suo. Finché un giorno, si vede costretta a confrontarsi con le dinamiche che alimentano la loro vita di coppia. Basato su anni di paziente raccolta di testimonianze e raccontato con sorprendente immediatezza, Tre donne è un ritratto rivoluzionario del desiderio oggi, che mette in luce la fragilità, la complessità e la disuguaglianza del desiderio femminile con una profondità e una potenza senza precedenti. Queste pagine liriche e potenti, facendoci conoscere a fondo tre protagoniste indimenticabili, finiscono per illuminare il mistero essenziale ed elementare di cosa significhi essere donne nel mondo oggi.

Binario sette di Louise Doughty (Bollati Boringhieri)

Dall'autrice di Fino in fondo, mezzo milione di copie vendute in UK e tradotto in 30 paesi.
«Un libro magnifico, che traccia un arco di causa-effetto insieme tragico e salvifico». - Financial Times
«Una vicenda di abuso emotivo e di desiderio di possesso spaventosamente realistica». - The Guardian
«Un noir domestico di altissimo livello». - The Evening Standard
Doughty è bravissima nel presentarci personaggi dall'esistenza ordinaria e nell'intesserne la vita di complessità e desiderio. È un romanzo che affronta temi oscuri, ma è al contempo pieno di speranza». - The Times
«Un page turner. assolutamente». - The Harald

Stazione di Petersborough, binario Sette, quattro del mattino: Lisa Evans è determinata a capire perché si ritrova in quel luogo deserto. Perché è lì? Lisa non se lo ricorda. Però una cosa la sa: lei è morta, ed è morta lì, investita da un treno al binario Sette. ma come siano davvero andate le cose, Lisa non riesce a capirlo. Nella solitudine della notte, assiste a un altro «incidente»: un uomo solo, anch’egli travolto da un treno di passaggio. Lo choc fa riaffiorare, un tassello dopo l’altro, le vicende e le persone del suo passato. Su tutte, Matthew, il fidanzato. Medico affascinante e premuroso, Matthew è andato a vivere con lei dopo poche settimane di appuntamenti romantici e passionali. I suoi genitori lo adorano, è quello giusto. Potrebbe essere la relazione perfetta solo che, come spesso accade, non lo è. Matthew arriva sempre in ritardo, ma detesta quando lo fa Lisa. Le dice che lei è solo sua, ed è ossessionato dai suoi fidanzati passati, per scherzo. Le controlla il cellulare e conosce le sue password. Tanto per provare, quando sono a letto insieme, le chiede di fingere di essere morta. Giorno dopo giorno, un senso di soffocamento e allo stesso tempo di colpa si insinua nella vita di Lisa. C’è qualcosa che non funziona, ed è sicuramente lei il problema. A meno che non sia Matthew.
Mentre il ricordo della relazione si fa sempre più vivido, una domanda tormenta Lisa: si è suicidata su quel binario, o qualcuno l’ha spinta sotto al treno? Perché il suo spirito continua a vagare per la stazione, come se avesse qualcosa di irrisolto da portare alla luce prima di potersi abbandonare in pace all’eternità? Tra le vicende dei frequentatori abituali della stazione, che può osservare dalla sua postazione privilegiata, e le immagini che le tornano alla mente, Lisa capisce di non essere sola, e che può ancora fare qualcosa per riportare a galla la sua terribile verità.
Binario Sette è insieme un page turner e un’indagine sui risvolti oscuri che avvolgono relazioni apparentemente «normali». Con il passo di un thriller, Louise Doughty ci accompagna in un viaggio alla scoperta della presenza del mistero nei luoghi più insospettabili.