Il romanzo di un uomo, delle sue famiglie,
delle sue appartenenze, la sua vita visitata con amore e pudore da una
figlia per la quale il mondo si misura e si costruisce attraverso la
parola letta e scritta.
«Città sommersa è un libro indispensabile». - Robinson
«Avrei
voluto che questa storia me la raccontasse lui. Avrei voluto avere il
tempo di sentirla. Ma in un certo senso sono consapevole che il libro
esiste perché non c'è più l'uomo.»
Il ragazzo corre nella
notte d'inverno, sotto la pioggia, scalzo, coperto di sangue non suo.
Chiamiamolo L.B. e avviciniamoci a lui attraverso gli anni e gli eventi
che conducono a quella notte. A guidarci è la voce di una giovane donna
brusca, solitaria, appassionata di letteratura, e questo romanzo è
memoria e cronaca del confronto con la scomparsa del padre, con ciò che è
rimasto di un legame quasi felice nell'infanzia felice da figlia di
genitori separati, poi fatalmente spinoso, e con la tardiva scoperta
della vicenda giudiziaria che l'ha visto protagonista. Chi era quello
sconosciuto, L.B., il giovane sempre dalla parte dei vinti, il medico
operaio sempre alle prese con qualcuno da salvare, condannato al carcere
per partecipazione a banda armata? E perché di quel tempo – anni prima
della nascita dell'unica figlia – non ha mai voluto parlare?
Testimonianze, archivi e faldoni, ricordi, rivelazioni lentamente
compongono, come lastre mescolate di una lanterna magica, il ritratto di
una persona complicata e contraddittoria che ha abitato un'epoca
complicata e contraddittoria. Torino è il fondale della lotta politica
quotidiana con le sue fatiche e le sue gioie, della rabbia, della
speranza e del dolore, infine della violenza che dovrebbe assicurare la
nascita di un avvenire radioso e invece fa implodere il sogno del mondo
nuovo generando delusione e rovina. Il romanzo di un uomo, delle sue
famiglie, delle sue appartenenze, la sua vita visitata con amore e
pudore da una figlia per la quale il mondo si misura e si costruisce
attraverso la parola letta e scritta.
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