Nel 2030 saremo dieci miliardi. Già ora stiamo sfiorando gli otto. Dieci
miliardi di esseri umani che devono mangiare ogni giorno almeno due
volte, se non vogliono ritrovarsi malati e sofferenti. Che devono
assumere ogni giorno proteine, vitamine, sali minerali, fibre, zuccheri,
acqua e molto altro. Non possiamo più sfruttare le risorse che ci
rimangono nel modo sbagliato e questo significa soprattutto una cosa:
dobbiamo modificare radicalmente il nostro modo di mangiare e quello di
produrre cibo. Ma cambiare il mondo un pomodoro alla volta si può.
Contaminando discipline diverse, dalla medicina alla cosmologia, dalla
biologia marina alla genetica più avanzata, dall’agricoltura alla
meteorologia, alcuni ricercatori hanno iniziato a lavorare per un futuro
diverso. Da gesti piccolissimi sono nati grandi esperimenti, che aprono
la strada all’alimentazione sostenibile. Stiamo imparando a coltivare
la carne per averne in quantità illimitate, con un consumo infinitamente
ridotto di risorse rispetto agli allevamenti e senza costringere gli
animali alla sofferenza e ai farmaci. Stiamo studiando la straordinaria
capacità di rigenerazione del mare per ricreare gli ecosistemi che
abbiamo distrutto. Con i risultati provenienti dalle colonie spaziali,
persino il cielo è molto più vicino. Percorrendo il confine del
progresso scientifico Agnese Codignola mette in discussione la nostra
cultura alimentare e ci aiuta ad aprire gli occhi su un futuro
possibile, a volte addirittura già presente: il cibo che mangiamo può
essere sano, sostenibile e giusto nei confronti del pianeta, degli
animali e dell’uomo.
Nessun commento:
Posta un commento