venerdì 31 gennaio 2020
Stalking: sconfiggerlo si può di Antonio Russo (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
«Il libro
del Dott. Russo potrà dunque rappresentare un valido aiuto per quelle donne (e
uomini) che si trovassero a vivere, purtroppo, esperienze drammatiche come
quella di essere vittime di stalking; offre inoltre un interessante
approfondimento giuridico rispetto all’evoluzione della normativa, analizzando
anche criticità e possibili evoluzioni, sempre in difesa di chi si trova nella
condizione di dover difendere la propria serenità e la propria libertà». (dalla
prefazione dell'Onorevole Lara Comi)«Antonio Russo, spiegando bene cos'è
l’orrendo fenomeno dello stalking, ha saputo anche fornire alle donne un valido
aiuto per riconoscere i rischi fin dall’inizio, quando lo stalker appare un
corteggiatore un po’ insistente, per poi trasformarsi nel peggiore degli
uomini, in grado di incutere così tanta paura da costringere la vittima, per
salvarsi, a cambiare il suo stile di vita. Ecco, prima che tutto questo accada,
esiste il coraggio e la denuncia». (dalla prefazione dell'onorevole Raffaele
Fitto)
«Ragionare,
dibattere, scrivere di stalking è necessario, anzi indispensabile, perché la
violenza riesce ancora a esprimere la propria crudeltà. La legge che avrebbe
dovuto permettere di superare lo stalking non è pienamente adeguata. Ne serve
una rivisitazione, che preveda la creazione di un’efficace rete di assistenza
psicologica, economica e legale per liberare soprattutto le donne e i bambini
dalla violenza. [...] Il Dott. Antonio Russo entra nello specifico
dell’argomento con la sua esperienza, ricca di generosità e competenza». (dalla
prefazione della D.ssa Prof. Federica Rossi Gasparrini, Presidente Nazionale
Obiettivo Famiglia / Federcasalinghe)
Photo cover
Paola Scialpi
Info link
Una bambina e basta. Raccontata agli altri bambini e basta di Lia Levi (HarperCollins Italia)
A 25 anni dalla prima pubblicazione di "Una bambina e basta" (edizioni
e/o, 1994), Lia Levi ripercorre la sua storia al tempo delle leggi
razziali e ne fa dono ai bambini di oggi. Lia ha appena finito la prima
elementare, quando la mamma le dice che a settembre non potrà più
tornare in classe. Mussolini, che comanda su tutti, non vuole più i
bambini ebrei nelle scuole. In realtà non vuole gli ebrei a Torino, dove
Lia abita con la famiglia, né a Milano e nemmeno a Roma. Non li vuole
da nessuna parte. Con le valigie sempre in mano, i perché nella testa di
Lia crescono ogni giorno. Perché il papà ha perso il lavoro? Cosa
importa a Mussolini se alcuni bambini vanno a scuola e altri no? Perché
la tata Maria non può più stare con loro? Perché non può essere solo una
bambina, una bambina e basta?
Le figure per dirlo. Storia delle illustratrici italiane. Ediz. a colori di Paola Pallottino (Treccani)
Un viaggio visivo, storico e critico che mette in luce, per la prima
volta, lo straordinario quanto sconosciuto contributo delle artiste
italiane attive nel settore dell'immagine riprodotta, dal XVII secolo a
oggi. Il volume attraversa i principali movimenti culturali del
Novecento, facendoci conoscere artiste emarginate due volte, perché
donne e perché attive in un ambito considerato 'minore', per il quale
hanno realizzato immagini di straordinaria qualità - dall'illustrazione
pubblicitaria alla moda, dal fumetto alla caricatura fino a calendari,
cartoline ed etichette - presenziando e sottolineando i momenti storici
del paese. Paola Pallottino ci accompagna in questo inedito percorso
dandoci contemporaneamente accesso al suo ineguagliabile archivio
personale, frutto di una vita di ricerca, composto di centinaia e
centinaia di dossier sugli artisti dell'illustrazione, migliaia di
schede, e oltre 10.000 pubblicazioni del settore, tra libri e riviste,
raccolte in oltre quarant'anni di ricerche.
Onori di Rachel Cusk (Einaudi)
Dopo Resoconto e Transiti, l'ultimo stupefacente atto della trilogia che ha cambiato le regole del romanzo contemporaneo.
«"Onori" raggiunge la perfezione formale. Cusk ha concluso la sua magistrale trilogia in modo trionfale» – Sally Rooney
«Cusk
ha prodotto qualcosa di radicale e bellissimo... "Onori" è un libro sul
fallimento che in sé non è un fallimento. In effetti, è un successo che
lascia senza fiato» – The New Yorker
«Preciso e inquietante. Indimenticabile» – The New York Times
«"Resoconto", "Transiti" e "Onori" si stagliano come capisaldi della letteratura inglese del XXI secolo» – The Guardian
Una
donna in viaggio ascolta un estraneo seduto di fianco a lei mentre
parla del suo lavoro, della famiglia e dell'angosciosa notte precedente,
trascorsa a seppellire il cane. Faye, scrittrice e io narrante, sta
raggiungendo il continente europeo per partecipare a un convegno. Nel
caldo afoso, tra pause caffè ed eterne attese di navette che fanno la
spola dal ristorante alla sede dei meeting, incontrerà colleghi,
giornalisti, organizzatori culturali. Da quelle sue conversazioni
emergerà un quadro meraviglioso e terribile di un'umanità confusa,
scissa tra ciò che teme di essere e ciò che sceglie di mostrare.
giovedì 30 gennaio 2020
Nero come la notte di Tullio Avoledo (Marsilio)
Tullio Avoledo esordisce nel noir con un romanzo vorticosamente
appassionante e di grande attualità, che non teme di calarsi nei recessi
più oscuri di una società rabbiosa e corrotta.
«Se la
vita è un piano inclinato, sul quale la tua caduta si fa sempre più
veloce, dev’esserci un momento in cui invece di continuare a rotolare
puoi fare uno sforzo e spostarti di lato per cadere dal bordo, giù
nell’abisso che cancella ogni colpa»
Sergio Stokar era un buon
poliziotto. Forse il migliore a Pista Prima, degradata ma ancora grassa
città del Nord-Est. Fino al giorno in cui, senza saperlo, ha pestato i
piedi alle persone sbagliate. Così qualcuno l’ha lasciato, mezzo morto,
sulla porta dell’ultimo posto in cui avrebbe voluto finire: le Zattere,
un complesso di edifici abbandonati dove si è insediata, dandosi proprie
leggi, una comunità di immigrati irregolari. Quel rifugio
dall’equilibrio fragile e precario – con la sua babele di lingue, razze e
odori – normalmente sarebbe un incubo per uno col credo politico di
Sergio. Ma è un incubo in cui è costretto a rimanere, adattandosi a
nuove regole e a convivere con una realtà che un tempo avrebbe
rifiutato. Per poter stare al sicuro, è diventato “lo sceriffo delle
Zattere”: mantiene l’ordine, indaga su piccoli reati. Finché un giorno
il Consiglio che governa il complesso gli affida un incarico speciale.
Alcune ragazze delle Zattere sono state uccise in modo orribile, c’è un
assassino in agguato, e solo un poliziotto abile come Sergio può
scovarlo, con il suo fiuto e le sue conoscenze, ma soprattutto grazie a
un’ostinazione che lo trasforma in un autentico rullo compressore. In
un’Italia appena dietro l’angolo – l’Italia di dopodomani, che ci indica
con chiarezza dove sta andando il nostro paese – Sergio Stokar deve
tornare dal regno dei morti e rimettersi a indagare, frugando nel
passato e negli angoli più in ombra della sua città, per scoprire, alla
fine, che forse l’indagine è una sola, e che l’orrore si nasconde in
luoghi e persone insospettabili. Tutto è legato da un filo. Un filo nero
come la notte, rosso come il sangue. Perché in un mondo che ha fatto
dell’avidità il suo credo non esistono colpevoli e innocenti, ma solo
infinite sfumature di male.
Una vita intera. Memorie di un operaio internazionalista di David Cacchione (Red Star Press)
Qual è il filo rosso che, dalle piazze del '77, si dipana unendo in
un'unica storia di amicizia e di lotta il Nicaragua della rivoluzione
sandinista e la Palestina? Qual è stata la spinta che ha portato lo
stesso gruppo di persone – lavoratori dei cantieri romani – a
imbracciare chitarre e microfoni con la Banda Bassotti e a portare la
solidarietà concreta della Carovana Antifascista ai ribelli del Donbass?
David Cacchione, fondatore della stessa Banda Bassotti, non ha dubbi e
risponde tirando in ballo la determinazione – innata nella classe
operaia – e la forza del collettivo: protagonisti assoluti di un libro
in cui, mettendo nero su bianco le memorie di un operaio
internazionalista, Cacchione dà voce alla straordinaria esperienza di un
gruppo di amici che, partendo dai cantieri romani, sale sui palchi di
tutto il mondo, raccogliendo ovunque la voce dei lavoratori, dei
precari, dei disoccupati e restituendo il senso di una storia al tempo
stesso personale e collettiva.
mercoledì 29 gennaio 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Impegno e disincanto in Pasolini, De Andrè, Gaber e Gaetano di Annibale Gagliani ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon)
«Il primo
libro di Annibale Gagliani è lo sviluppo di un traguardo personale importante,
lungamente pensato, sviluppato, limato, articolato negli anni precedenti, in
cui l’autore ha esercitato una pazienza non comune ed è andato alla ricerca di
fonti e interpretazioni che spesso sono testimoniali e di prima mano […].
Quando si ha a che fare con quattro icone riconosciute della cultura alta e
popolare dell’Italia contemporanea non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche
semplicemente non è scontato evitare di scrivere quattro profili staccati e
avulsi, estranei tra loro, tanti quanti sono gli artisti (tutti Maestri della
parola, tre su quattro anche del suono) che l’autore ha illustrato in questo
libro. Ne è venuto fuori un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in
cui appare chiaro, nelle persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi
(anche politici), epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De
André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta
sulle differenze e nota affinità mai venute fuori prima, che però sono lì,
pronte per essere scoperte». (Dalla prefazione di «Impegno e disincanto in
Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale
Gagliani nasce a Mesagne (BR) il 4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in
Lettere Moderne all’Università del Salento, dopo aver discusso una tesi sul
linguaggio disincantato. È tra i vincitori della seconda edizione del Master in
Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero
narrativo ricevendo il premio della critica alla terza edizione del concorso
letterario nazionale “Fuori dal cassetto”, per un racconto dedicato ai
lavoratori dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una
collaborazione con l’amministrazione del comune di San Donaci (BR) e diviene
responsabile del laboratorio urbano “Officine Creative”, promotore della
cultura di strada. Nel 2014 costruisce e organizza, assieme al Professore
Marcello Aprile, la rassegna universitaria di seminari rivoluzionari, “Cafè
Barocco Revolution”, che registra cinque edizioni. Nel 2015 lavora come
reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università del Salento, The Box Tv. Alla
fine dello stesso anno si distingue come narratore al Workshop giornalistico di
Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile della sezione culturale di
«Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del Tacco d’Italia. Alla fine del
2016 avvia una collaborazione con «Rompipallone.it», curando una rubrica video
che fonde l’arte al calcio: “L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo
è corrispondente di Radio Dimensione Italia per il calcio internazionale,
editorialista di punta per «Sport in Condotta» e ospite della trasmissione leccese
Piazza Giallorossa. Dal 2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia»,
raccontando l’ardente cronaca della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018
narra di letteratura e politica per la rivista romana «L’Intellettuale
Dissidente», e di musica e sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto
negli ambienti culturali salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano
di simbolismo e lasciano un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli
intellettuali, oltre ai Quattro Profeti del saggio «Impegno e disincanto»,
ritroviamo Albert Camus, Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale,
Beppe Viola e Gianni Brera.
Copertina
realizzata dall'artista Paola Scialpi
Info link
Le 999 donne di Auschwitz. La vera storia mai raccontata delle prime deportate nel campo di concentramento nazista di Heather Dune Macadam (Newton Compton)
Da un'autrice di fama internazionale,
l'incredibile racconto della prima deportazione ad Auschwitz e delle
donne che ne furono vittime.
«Libri come questo sono essenziali: ci aiutano a conservare la memoria di eventi che non dovrebbero essere mai dimenticati» – Caroline Moorhead
«La
passione per la storia di heather Dune Macadam è impressionante. La
precisione investigativa rende questo libro un caposaldo della
letteratura sull'Olocausto» – Susan Lacy
«Heather
Dune Macadam colloca la prima deportazione ufficiale per Auschwitz in un
ruolo di primo piano nello studio dell'Olocausto. A queste donne viene
così ridata la dignità individuale, nel racconto dell'orrore della vita
quotidiana del campo di concentramento» – Rochelle G. Saidel, fondatrice e direttrice del Remember the Women Institute
Il
25 marzo del 1942, circa un migliaio di donne ebree nubili lasciarono
Poprad, in Slovacchia, per salire a bordo di un treno. Ignare di ciò che
stava per accadere loro, piene di speranza e orgoglio patriottico,
indossarono i vestiti migliori, confidando nel futuro. Erano entusiaste
all'idea di aiutare il proprio Paese lavorando in fabbrica, come era
stato loro annunciato. Invece vennero condotte ad Auschwitz. La storia
della prima ufficiale deportazione per il temibile campo di
concentramento è poco conosciuta, eppure estremamente rilevante al
giorno d'oggi. Le vittime di quel 25 marzo non furono oppositori
politici o ribelli partigiani. Furono donne inermi e giovanissime,
inviate verso una morte certa. Lo straordinario lavoro di ricerca di
Heather Dune Macadam racconta questa ignobile pagina di una delle fasi
più buie della storia dell'umanità attraverso interviste alle
sopravvissute, testimonianze storiche e approfondimenti di chi ha
studiato la vicenda, imponendosi così tra le letture imprescindibili
sull'Olocausto.
Teresa degli oracoli di Arianna Cecconi (Feltrinelli)
Le cose invisibili e i segreti non perdonano mai la distrazione e la fretta.
"Ci
portiamo dietro il passato come le balene che nel grasso della pancia
conservano le ossa di quando camminavano. Mentre nuotano, enormi balene,
i pesci le guardano e non sospetterebbero mai che quei grandi animali
al loro fianco prima respiravano aria e camminavano sulla terra. Forse
neanche le balene lo ricordano, ma lo sanno dentro. Lo sa il loro corpo e
quel segreto lo custodiscono nella pancia, sedimentato nel grasso di
quella nuova vita. Anche Teresa si portava addosso i suoi segreti come
le balene"
Teresa custodisce da sempre un segreto di cui è ormai
l'unica depositaria. È vecchia, ostinata, e quando intuisce che la sua
mente e la sua memoria si sono fatte labili, decide di non mettere a
repentaglio ciò che ha tenuto nascosto per una vita intera. Così una
sera si sdraia nel letto e non si alza più: per dieci anni, "zitta e
immobile, fissava quello che gli altri chiamavano vuoto e che lei aveva
imparato a interpretare". La sua famiglia però, ostinata, porta il letto
al centro del salotto e dell'esuberante vita della casa, che è tutta al
femminile: oltre a Teresa, ci sono le figlie, Irene e Flora, la cugina
Rusì, la badante peruviana Pilar e Nina, la nipote. È lei a raccontare
la loro storia, che inizia nel momento in cui la nonna si sta spegnendo e
le cinque donne le si stringono intorno per vegliarla. Prima di
andarsene, Teresa regala loro quattro oracoli - uno portato dal vento
(come quello che indicò a Ulisse la via del ritorno), uno scritto sulla
sua pelle (come la tradizione tramanda sia avvenuto a Epimenide), uno
fatto di nebbia e di poesia (come al cospetto della Pizia di Delfi), uno
che diventa fulmine (secondo la tradizione della Sibilla Eritrea)...
Sono oracoli che sciolgono il nodo che blocca le loro esistenze,
liberandole dalle paure, dal senso di colpa, dal passato,
dall'incapacità di affacciarsi sul proprio futuro. E, liberando le loro
esistenze, Teresa libera finalmente se stessa.
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