A 25 anni dalla prima pubblicazione di "Una bambina e basta" (edizioni
e/o, 1994), Lia Levi ripercorre la sua storia al tempo delle leggi
razziali e ne fa dono ai bambini di oggi. Lia ha appena finito la prima
elementare, quando la mamma le dice che a settembre non potrà più
tornare in classe. Mussolini, che comanda su tutti, non vuole più i
bambini ebrei nelle scuole. In realtà non vuole gli ebrei a Torino, dove
Lia abita con la famiglia, né a Milano e nemmeno a Roma. Non li vuole
da nessuna parte. Con le valigie sempre in mano, i perché nella testa di
Lia crescono ogni giorno. Perché il papà ha perso il lavoro? Cosa
importa a Mussolini se alcuni bambini vanno a scuola e altri no? Perché
la tata Maria non può più stare con loro? Perché non può essere solo una
bambina, una bambina e basta?
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