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mercoledì 3 maggio 2023

Senza respiro. La corsa della scienza per sconfiggere un virus letale di David Quammen (Adelphi)

Secondo la teoria del caos, il battito d’ali di una farfalla può scatenare un uragano dall’altra parte del pianeta – e allo stesso modo il battito delle grigie ali di un pipistrello in una caverna nel Sud della Cina può seminare lutti a Times Square. Dall’inizio della pandemia, sei milioni e mezzo di persone sono morte nel mondo. Il Big One, descritto in termini quasi profetici in Spillover, ha bussato alle nostre porte, e non eravamo pronti. La nostra reazione ha seguito lo schema già illustrato da Lucrezio a proposito della peste di Atene: alla sottovalutazione iniziale è subentrata la ricerca di un capro espiatorio, poi il panico, e infine l’impulso, altrettanto irrazionale, della rimozione. La creazione dei vaccini ha ridotto il margine di manovra del virus, ma il nostro avversario ha già risposto con una contromossa, la « variante Omicron », che potrebbe essere la fusione di due ceppi diversi, ciascuno dei quali non è stato ancora ben indagato. Stiamo dunque assistendo a una battaglia non dissimile dalla partita a scacchi che nel Settimo sigillo vede il Cavaliere (la scienza, ma senza il conforto della religione) sfidare la Morte. Chi vincerà| Probabilmente si giungerà al pareggio, il che significa che dovremo convivere col virus in una guerra « a bassa intensità ». Ma al di là delle sofferenze inflitte al genere umano dal SARSCoV- 2, Quammen ci ricorda che i virus, come il fuoco, sono un fenomeno non necessariamente negativo, e che può anche portare vantaggi. Come i batteri, fanno parte di noi. Sono « gli angeli oscuri dell’evoluzione », meravigliosi e terribili, e questo li rende meritevoli di essere compresi, più che temuti e aborriti.


 

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