Tre omicidi su cui il commissario è costretto a indagare per conto
di tre committenti diversi e con interessi contrastanti. Convinti che
solo lui possa aiutarli.
«Alle 17:10, al primo calare del
sole, il coprifuoco avrebbe trasformato il suk dentro le mura di
Bologna in una città fantasma, accecata dall'oscuramento e muta, a parte
gli scarponi delle pattuglie o quelli dei partigiani. Ma fino a quel
momento, quella casbah fradicia e sporca, che scoppiava di voci rombando
sorda come un treno in una galleria, brulicava di gente che cercava
qualcosa, la neve, il burro, una sigaretta, un attimo in piú per
superare quello che per tutti, dall'inizio della guerra, forse da
sempre, era l'inverno piú ruvido e freddo. L'inverno piú nero»
Per risolvere un caso De Luca è disposto a tutto, perfino a vendere
l'anima al diavolo. Questa volta, però, ha l'occasione di fare la cosa
giusta nel modo giusto. 1944, Bologna sta vivendo il suo «inverno piú
nero». La città è occupata, stretta nella morsa del freddo, ferita dai
bombardamenti. Ai continui episodi di guerriglia partigiana le Brigate
Nere rispondono con tale ferocia da mettere in difficoltà lo stesso
comando germanico. Anche per De Luca, ormai inquadrato nella polizia
politica di Salò, quei mesi maledetti sono un progressivo sprofondare
all'inferno. Poi succede una cosa. Nella Sperrzone, il centro di Bologna
sorvegliato dai soldati della Feldgendarmerie, pieno di sfollati, con i
portici che risuonano dei versi degli animali ammassati dalle campagne,
vengono ritrovati tre cadaveri. Tre omicidi su cui il commissario è
costretto a indagare per conto di tre committenti diversi e con
interessi contrastanti. Convinti che solo lui possa aiutarli.
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