Libro finalista del Premio Europeo Rapallo BPER Banca 2023
Dall’autrice di Hotel Tito,
acclamato come uno dei maggiori romanzi sulle guerre jugoslave,
un’opera sull’identità incatenata dalle convenzioni, sul potere
liberatorio del rispetto e della sensibilità verso gli altri.
Una madre, una figlia, la sua compagna, tre
donne ma una non può e non vuole esserlo. Tre punti di vista diversi,
inattesi, radicali. Lucija, la figlia, è costretta da un incidente a
vivere segregata nel proprio corpo e immersa nel proprio pensiero.
Nell’inerzia assoluta delle membra ma nella mobilità dello sguardo e
della sensibilità prende atto di cosa significhi essere prigionieri di
se stessi e degli altri, subire la volontà e i desideri altrui. Attorno a
lei si muovono sua madre e Dorian, che dopo Lucija prendono la parola
per raccontare la propria storia. Dorian quando incontra Lucija è ancora
Dora, una donna con dentro un uomo, poi ha scelto di iniziare la
transizione della propria identità; da quando ha l’aspetto di un uomo
tutto è cambiato nella sua vita, «basta alzare la mano, richiamare
l’attenzione perché si venga presi sul serio, pagati di più, perché non
si venga derisi, sfruttati, non si diventi oggetto di battute». Dorian
comprende e ama Lucija ma non è mai stato accettato dalla madre di lei,
perché per questa donna la reazione naturale nei confronti del diverso è
reprimerlo, ripudiarlo e punirlo. Eppure soffre a sua volta, succube da
sempre della dittatura dell’altro: del padre, del marito, della
suocera, della società. È una madre con due figli, Tomislav e Lucija, un
maschio e una femmina: non li uccide come Medea, ma li divora per
amore. Quando sarà lei a raccontarsi restituirà uno straordinario
resoconto della propria vita segnata da ruoli e doveri, silenzio e
dolore. In Figli, figlie, Ivana Bodrožić immerge i suoi personaggi nella
violenza trasmessa dalla famiglia e dalla società senza cercare facili
colpevoli. La sua è una storia delicata e drammatica, narrazione di
corpi, femminili e maschili, di aspettative biologiche, sociali,
ideologiche, dei limiti che pongono nella ricerca del proprio carattere e
del proprio destino. È un’opera che è stata acclamata per il suo stile e
la forza emotiva, che mai accoglie tesi scontate e prive di sostanza, e
che racconta una delle storie d’amore più tenere e tormentate della
recente letteratura europea.