Solo i migliori arrivano alla VAMPS, la Vampire Academiae ad Meritum, Peritia et Scientia. I più intelligenti, quelli con le famiglie più influenti alle spalle. «Che cosa ci faccio qui?» si chiede Dillon Halloran sulla piazza di Arnes, un villaggio nelle Alpi svizzere, mentre insieme a un gruppo di adolescenti aspetta di essere accompagnato all’accademia nascosta in mezzo ai picchi innevati, in un luogo inaccessibile ai più. Non solo la sua famiglia non possiede ricchezze né prestigio internazionale, non si sposta su auto di lusso o vive in località esclusive, Dillon sa anche di essere diverso da quei suoi coetanei per un motivo fondamentale: non è un vampiro, bensì un dhampir. Suo padre è umano e sua madre, la donna che lo ha reso vampiro per metà, è uscita dalla sua vita che era molto piccolo, nemmeno se la ricorda. Eppure, è per sua volontà che si trova lì. Suo padre glielo ha rivelato da poco, non appena compiuti diciotto anni, dopo una vita trascorsa in Irlanda, circondato dalla natura e dall’amore del suo unico genitore. Però Dillon non sa perché deve frequentare l’accademia. Il padre non ha voluto o potuto spiegarglielo. «Lo capirai », gli ha detto prima di abbracciarlo e tornare a casa. Cora, Angelo, Sade, Jeremiah sono solo alcuni dei compagni con cui condividerà tre anni alla VAMPS, il cui motto è In Tenebris Refulgemus – Nell’oscurità brilliamo – è il suo motto. Alcuni di loro sono gentili, curiosi nei suoi confronti, in fondo Dillon è il primo dhampir ammesso in quel prestigioso istituto. Altri lo guardano con disprezzo. Lo stesso Dillon dubita di sé, delle sue capacità di adattarsi: non ha mai bevuto sangue, non ha mai dormito in una bara, non ha mai volato… In lui batte un cuore umano. Eppure, quando assaggia il sangue per la prima volta ne vorrebbe ancora. Dopo essere diventato Vampiro Eletto, Dillon deve dimostrare di avere le qualità che competono a un leader e difendersi da chi vorrebbe cacciarlo dalla scuola. E ora non può più andarsene. Perché deve scoprire i tanti segreti che lo riguardano.
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