giovedì 30 aprile 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Seingalt. Il re e il libertino di Lapo Sagramoso (La Torre dei Venti)
Cosa fareste se vi fosse permesso di beffare la vostra morte? Come
impieghereste l'inaspettato regalo di una seconda vita? Non provereste a
realizzare, in questo tempo sussidiario, i vostri sogni più segreti?
Così la pensa Casanova che, un po' per fortuna, un po' grazie al suo
proverbiale ingegno, si trova - già avanti con gli anni - a sopravvivere
a se stesso. Un nuovo nome, una nuova identità e una cospicua vincita
al gioco gli consentono una libertà prima sconosciuta: eccolo tornare al
suo antico ruolo di spia, eccolo invischiato in intrighi e amori,
viaggi e follie, in caccia della sua Grande Impresa, quella che ha
vagheggiato per tutta la vita. L'occasione arriverà e costringerà
l'avventuriero veneziano ad abbandonare tutto ciò che ama: il Settecento
aristocratico, con la sua irresponsabilità, il suo bon vivre, le sue
arguzie, per spingersi in Francia, squassata dagli orrori della
rivoluzione sanculotta. A che scopo? Non vogliamo qui anticiparlo. Vi
ricorderemo però che a Parigi regna il terrore, che il re e la famiglia
reale sono prigionieri alle Tuileries e che nella place de la Revolution
la ghigliottina lavora giorno e notte. «Leggete il libro,» vi direbbe
il vecchio e saggio cavaliere di Malta Barthélemy, bibliotecario del
Tempio, «attentamente.»
La Terza Repubblica vista da un marziano (2018-2019) di Giancarlo Tartaglia (All Around)
La Terza Repubblica ha superato di gran lunga la fantasia dell'autore di
Hellzapoppin e nessun terrestre riesce a raccapezzarcisi, figuriamoci
un marziano. È capitato, infatti, che un marziano, condannato al confino
per reati politici, sia stato inviato per alcuni anni nella colonia
penale più infernale dell'universo, situata agli estremi confini della
galassia: nella città di Roma! E qui, per non morire di noia, si è messo
a osservare gli stravaganti usi politici degli abitanti locali. Non
riuscendo a comprenderli ha deciso di appuntarli in un diario... finché
ha potuto, fino a quando la mente gli ha retto e gli ha consentito di
andare oltre la logica e la fantasia.
Un nome da torero di Luis Sepúlveda (Guanda)
Nel pieno della Seconda guerra mondiale, una collezione di antiche
monete d'oro sottratta dalla Gestapo al suo legittimo proprietario,
scompare. A rubarla sono stati due soldati tedeschi, che sognavano la
libertà lontano dal loro paese.
Cinquant'anni dopo, in una Berlino ormai liberata dal Muro, un ex guerrigliero cileno riceve da una compagnia di assicurazioni l’incarico di ritrovare il tesoro là dove uno dei due complici lo ha sepolto: nella Terra del Fuoco. Belmonte, il cui nome ricorda quello di un famoso torero, accetta la proposta, soprattutto per amore di una donna lasciata in Cile: ma la sua missione si trasforma ben presto in una gara micidiale. In quella stessa Berlino, infatti, un ufficiale dei servizi segreti della Germania Est, ormai disoccupato, viene a sua volta ingaggiato per recuperare il tesoro. Chi arriverà per primo alla Collezione della Mezzaluna Errante?
Cinquant'anni dopo, in una Berlino ormai liberata dal Muro, un ex guerrigliero cileno riceve da una compagnia di assicurazioni l’incarico di ritrovare il tesoro là dove uno dei due complici lo ha sepolto: nella Terra del Fuoco. Belmonte, il cui nome ricorda quello di un famoso torero, accetta la proposta, soprattutto per amore di una donna lasciata in Cile: ma la sua missione si trasforma ben presto in una gara micidiale. In quella stessa Berlino, infatti, un ufficiale dei servizi segreti della Germania Est, ormai disoccupato, viene a sua volta ingaggiato per recuperare il tesoro. Chi arriverà per primo alla Collezione della Mezzaluna Errante?
Le assaggiatrici di Rosella Postorino (Feltrinelli)
Romanzo vincitore del Premio Campiello 2018. - Vincitore del Premio
Wondy di letteratura resiliente 2019 - Finalista Premio Letterario
nazionale Chianti 32ma edizione.
Con una rara capacità di dare conto alle ambiguità dell'animo umano, Rosella Postorino, ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf) racconta la vicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della storia, forte dei desideri della giovinezza.
«La voce dell'assaggiatrice cattura il lettore e non lo libera mai, per quanto è vera, tesa, penetrante» - Donatella Di Pietrantonio
«La scrittrice dirige con sicurezza il coro delle assaggiatrici, definisce i loro caratteri, indaga i rapporti di forza e di solidarietà che si instaurano, i segreti e le colpe infrattate nella profondità delle coscienze» - La Lettura, Il Corriere della Sera
Il mio corpo aveva assorbito il cibo del Führer, il cibo del Führer mi circolava nel sangue. Hitler era salvo. Io avevo di nuovo fame.
La prima volta in cui Rosa Sauer entra nella stanza in cui dovrà consumare i suoi prossimi pasti è affamata. «Da anni avevamo fame e paura», dice. Siamo nell'autunno del 1943, a Gross-Partsch, un villaggio molto vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Ha ventisei anni, Rosa, ed è arrivata da Berlino una settimana prima, ospite dei genitori di suo marito Gregor, che combatte sul fronte russo. Le SS posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: «mangiate» dicono, e la fame ha la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame. Dopo aver terminato il pasto, però, lei e le altre assaggiatrici devono restare per un'ora sotto osservazione in caserma, cavie di cui le SS studiano le reazioni per accertarsi che il cibo da servire a Hitler non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso di quella mensa forzata, sotto lo sguardo vigile dei loro carcerieri, fra le dieci giovani donne si allacciano, con lo scorrere dei mesi, alleanze, patti segreti e amicizie. Nel gruppo Rosa è subito la straniera, la "berlinese": è difficile ottenere benevolenza, tuttavia lei si sorprende a cercarla, ad averne bisogno. Soprattutto con Elfriede, la ragazza più misteriosa e ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva un nuovo comandante, Albert Ziegler. Severo e ingiusto, instaura sin dal primo giorno un clima di terrore, eppure - mentre su tutti, come una sorta di divinità che non compare mai, incombe il Führer - fra lui e Rosa si crea un legame speciale, inaudito.
Con una rara capacità di dare conto alle ambiguità dell'animo umano, Rosella Postorino, ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf) racconta la vicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della storia, forte dei desideri della giovinezza.
«La voce dell'assaggiatrice cattura il lettore e non lo libera mai, per quanto è vera, tesa, penetrante» - Donatella Di Pietrantonio
«La scrittrice dirige con sicurezza il coro delle assaggiatrici, definisce i loro caratteri, indaga i rapporti di forza e di solidarietà che si instaurano, i segreti e le colpe infrattate nella profondità delle coscienze» - La Lettura, Il Corriere della Sera
Il mio corpo aveva assorbito il cibo del Führer, il cibo del Führer mi circolava nel sangue. Hitler era salvo. Io avevo di nuovo fame.
La prima volta in cui Rosa Sauer entra nella stanza in cui dovrà consumare i suoi prossimi pasti è affamata. «Da anni avevamo fame e paura», dice. Siamo nell'autunno del 1943, a Gross-Partsch, un villaggio molto vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Ha ventisei anni, Rosa, ed è arrivata da Berlino una settimana prima, ospite dei genitori di suo marito Gregor, che combatte sul fronte russo. Le SS posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: «mangiate» dicono, e la fame ha la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame. Dopo aver terminato il pasto, però, lei e le altre assaggiatrici devono restare per un'ora sotto osservazione in caserma, cavie di cui le SS studiano le reazioni per accertarsi che il cibo da servire a Hitler non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso di quella mensa forzata, sotto lo sguardo vigile dei loro carcerieri, fra le dieci giovani donne si allacciano, con lo scorrere dei mesi, alleanze, patti segreti e amicizie. Nel gruppo Rosa è subito la straniera, la "berlinese": è difficile ottenere benevolenza, tuttavia lei si sorprende a cercarla, ad averne bisogno. Soprattutto con Elfriede, la ragazza più misteriosa e ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva un nuovo comandante, Albert Ziegler. Severo e ingiusto, instaura sin dal primo giorno un clima di terrore, eppure - mentre su tutti, come una sorta di divinità che non compare mai, incombe il Führer - fra lui e Rosa si crea un legame speciale, inaudito.
Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald (Feltrinelli)
«Dick percepiva l'infelicità di Nicole e avrebbe voluto bere la pioggia che le sfiorava le guance.»
Il
libro, come un grande affresco, abbonda di episodi e personaggi, ma ha
al centro la vicenda di corruzione morale dei coniugi Diver. Lui, Dick,
psichiatra, incontra nel corso della sua attività clinica una giovane
donna, Nicole Warren, sofferente di manie di persecuzione per aver avuto
rapporti incestuosi con il padre. Nonostante il parere contrario di
molti suoi colleghi, decide di sposarla, ripromettendosi di «restaurarle
l'universo». Passano alcuni anni; lui, godendo della ricchezza della
moglie, progressivamente perde interesse per la propria attività
professionale. Si ritrovano sulla Costa Azzurra assieme a una strana
coorte di personaggi, alcuni dei quali innamorati della donna. C'è una
giovane interessata invece a Dick, Rosemary. Sarà la "storia" che fa
precipitare il precario equilibrio della coppia. Un libro bellissimo in
cui i grandi temi di Fitzgerald – la felicità, lo spreco, il fascino, il
danaro – trovano il loro scenario più adatto, in un contesto
linguistico fastoso e spettrale.
mercoledì 29 aprile 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
L' inverno più nero. Un'indagine del commissario De Luca di Carlo Lucarelli (Einaudi)
Tre omicidi su cui il commissario è costretto a indagare per conto
di tre committenti diversi e con interessi contrastanti. Convinti che
solo lui possa aiutarli.
«Alle 17:10, al primo calare del
sole, il coprifuoco avrebbe trasformato il suk dentro le mura di
Bologna in una città fantasma, accecata dall'oscuramento e muta, a parte
gli scarponi delle pattuglie o quelli dei partigiani. Ma fino a quel
momento, quella casbah fradicia e sporca, che scoppiava di voci rombando
sorda come un treno in una galleria, brulicava di gente che cercava
qualcosa, la neve, il burro, una sigaretta, un attimo in piú per
superare quello che per tutti, dall'inizio della guerra, forse da
sempre, era l'inverno piú ruvido e freddo. L'inverno piú nero»
Per risolvere un caso De Luca è disposto a tutto, perfino a vendere
l'anima al diavolo. Questa volta, però, ha l'occasione di fare la cosa
giusta nel modo giusto. 1944, Bologna sta vivendo il suo «inverno piú
nero». La città è occupata, stretta nella morsa del freddo, ferita dai
bombardamenti. Ai continui episodi di guerriglia partigiana le Brigate
Nere rispondono con tale ferocia da mettere in difficoltà lo stesso
comando germanico. Anche per De Luca, ormai inquadrato nella polizia
politica di Salò, quei mesi maledetti sono un progressivo sprofondare
all'inferno. Poi succede una cosa. Nella Sperrzone, il centro di Bologna
sorvegliato dai soldati della Feldgendarmerie, pieno di sfollati, con i
portici che risuonano dei versi degli animali ammassati dalle campagne,
vengono ritrovati tre cadaveri. Tre omicidi su cui il commissario è
costretto a indagare per conto di tre committenti diversi e con
interessi contrastanti. Convinti che solo lui possa aiutarli.
L' ultimo sospettato di James Patterson e Maxine Paetro (Longanesi)
Il nuovo episodio della serie bestseller del re del thriller.
Un
serial killer sta scegliendo le sue vittime come le tessere di un
domino perverso, e punta dritto verso il sergente Lindsay Boxer...
Il sergente Lindsay Boxer è un ufficiale decorato, una moglie devota,
una madre amorevole e un’amica fedele. Ha sempre agito con integrità
incrollabile e nel rispetto della giustizia per difendere i più deboli,
ma questa volta deve affrontare un assassino determinato a minare tutte
le sue convinzioni. Una serie di efferati omicidi sta sconvolgendo la
città di San Francisco, ma la polizia brancola nel buio e il killer,
scaltro e tanto metodico quanto imprevedibile, agisce indisturbato.
Quando, però, una donna chiede un colloquio con Lindsay tutto cambia. Le
informazioni confidenziali di cui è in possesso rivelano alla detective
un’inquietante verità: all’interno del suo dipartimento di polizia
qualcosa è andato terribilmente storto. Nel frattempo, il sostituto
procuratore Yuki Castellano è alle prese con un delicato caso di
violenza sessuale del tutto insolito: un giovane uomo molto attraente
accusa la sua superiore, un pezzo grosso di una delle principali agenzie
pubblicitarie della città, di aver abusato di lui minacciandolo con
un’arma da fuoco. Ma entrambi i protagonisti di questa torbida vicenda
sembrano nascondere qualcosa e Yuki è determinata a scoprirlo. Mentre il
processo è in corso, la caccia al killer attirerà Lindsay al di fuori
della sua giurisdizione e le farà correre grandi rischi. Le Donne del
Club Omicidi, preoccupate per l’incolumità della cara amica, proveranno a
metterla in guardia dal prendere troppo a cuore la situazione. Ma
quando ci sono vite in gioco, il sergente non può fare a meno di seguire
le tracce del killer su un terreno sempre più scivoloso...
Abisso di Dean R. Koontz (Time Crime)
Dall’autore best seller in tutto il mondo, con oltre 450 milioni
di copie vendute, un romanzo definito dalla critica e dai lettori con
queste parole:
“Costruito sapientemente, originale e
decisamente inquietante. Una lettura imperdibile, suspense ai massimi
livelli e un finale assolutamente inatteso.”
E se l’incidente che
le ha portato via suo figlio non fosse mai avvenuto? È trascorso un
anno da quel giorno fatale in cui Tina Evans ha perso suo figlio Danny e
anche se la sua vita è cambiata per sempre, ora sta finalmente
iniziando ad accettarlo. Il successo nel lavoro, un incontro di passione
e sentimento… tutto sembra rimettersi al posto giusto. Ma le basta
confondere il viso di un bambino per quello di suo figlio nell’auto di
uno sconosciuto per scatenare in lei un vortice di dubbi ed emozioni
incontrollate. E poco dopo, nella camera del suo bambino, sulla lavagna
cominciano ad apparire due parole: NON MORTO. Tina ha motivo di credere
che quell’incidente con gli scout non si sia mai verificato, e che forse
suo figlio viene tenuto lontano da lei, prigioniero di un uomo in nero,
e disperatamente bisognoso del suo aiuto. E così, verso un lento e
inesorabile destino, il dolore e il dubbio genereranno in lei
un’ossessione da cui le sarà impossibile sottrarsi: il bisogno di
rivedere suo figlio a costo di sprofondare nell’abisso. Organizzazioni
militari segrete e misteriose sperimentazioni sono al centro del romanzo
di Dean Koontz, che grazie alla sua straordinaria capacità di
descrivere l’animo umano già nel 1981 riuscì a profetizzare una minaccia
del nostro tempo in un thriller angosciante e sensazionale.
L' ultima canzone di Bobby di March Alan Parks (Bompiani)
Forse era diventato un poliziotto come tutti gli altri. Il tipo di poliziotto che aveva giurato di non diventare mai
«Parks
possiede qualità e malie talie da permettere alla sua opera di
distinguersi dalla dozzinalità dei molti, troppi figliastri cresciuti
all'interno della corrente noir» - Omar Di Monopoli, Tuttolibri
«Con
una lingua fulminea, rudiva e cristallina, Alan Parks si coferma uno
dei maestri più sinceri e dannati del noir contemporaneo» - Orazio Labbato, Vanity Fair
Glasgow, luglio 1973. Bobby March, rockstar in declino dopo un lampo di
gloria con i Rolling Stones, viene trovato morto in una camera
d’albergo, la siringa nel braccio. Alice Kelly, tredici anni, è
scomparsa. Il caso viene affidato all’ispettore Harry McCoy, incaricato
anche di ritrovare un’altra ragazzina, Laura, nipote dell’ispettore capo
Murray, in apparenza fuggita di casa. Le indagini si rivelano più
fumose del previsto. Districando un groviglio di intrighi e menzogne,
l’ispettore McCoy, affiancato dal fido Wattie, lotta contro il tempo per
trovare Alice e Laura. Ma chi è il colpevole quando i colpevoli sono
troppi? Come si può accusare qualcuno se nessuno sembra innocente? E
dove sono finiti gli appunti musicali su cui Bobby March contava per
tornare alla ribalta? In una Glasgow più nera dei suoi crimini un altro
caso per il tormentato ispettore McCoy, tra grande musica e un disperato
bisogno di umanità.
Guida il tuo carro sulle ossa dei morti di Olga Tokarczuk (Bompiani)
Con la sua prosa precisa e pungente Olga
Tokarczuk ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller
esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo, i diritti
degli animali, l'ingiustizia verso gli emarginati.
A Olga Tokarczuk è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura 2018.
«Una
miscela sorprendente di thriller, commedia e trattato politico scritta
da una donna di straordinaria intelligenza e sensibilità anarchica» – Sarah Perry, autrice del Serpente dell'Essex
«Un romanzo di sovversiva eleganza» – New Statesman
«"Guida il tuo carro sulle ossa dei morti" vi farà venir voglia di leggere tutto quello che ha scritto Olga Tokarczuk» – Financial Times
Una
cosa è certa: queste case non ci saranno più, il mio sforzo è
insignificante, sta sulla punta di uno spillo, proprio come la mia vita.
Dovremmo ricordarcene sempre.
Janina Duszejko, insegnante
d'inglese e appassionata delle poesie di William Blake, è un'eccentrica
sessantenne che preferisce la compagnia degli animali a quella degli
uomini e crede nell'astronomia come strumento per porre ordine nel caos
della vita. Quando alcuni cacciatori vengono trovati morti nei dintorni
del suo villaggio, Janina si tuffa nelle indagini, convinta com'è che di
omicidi si tratti. Con la sua prosa precisa e pungente Olga Tokarczuk
ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller
esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo,
l'ingiustizia verso gli emarginati, i diritti degli animali: surreale,
acuto, melanconico, sconcertante, il suo romanzo interroga il presente
anche quando sembra parlare di tutt'altro.
martedì 28 aprile 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa di Luis Sepúlveda (Guanda)
La nuova, attesissima favola di un autore da oltre 8 milioni di copie
vendute in Italia. Una storia per bambini e adulti che celebra il mito
intramontabile della balena bianca.
Da una conchiglia che un bambino raccoglie su una spiaggia cilena, a sud, molto a sud del mondo, una voce si leva, carica di memorie e di saggezza. È la voce della balena bianca, l’animale mitico che per decenni ha presidiato le acque che separano la costa da un’isola sacra per la gente nativa di quel luogo, la Gente del Mare. Il capodoglio color della luna, la creatura più grande di tutto l’oceano, ha conosciuto l’immensa solitudine e l’immensa profondità degli abissi, e ha dedicato la sua vita a svolgere con fedeltà il compito che gli è stato affidato da un capodoglio più anziano: un compito misterioso e cruciale, frutto di un patto che lega da tempo immemore le balene e la Gente del Mare. Per onorarlo, la grande balena bianca ha dovuto proteggere quel tratto di mare da altri uomini, i forestieri che con le loro navi vengono a portare via ogni cosa anche senza averne bisogno, senza riconoscenza e senza rispetto. Sono stati loro, i balenieri, a raccontare finora la storia della temutissima balena bianca, ma è venuto il momento che sia lei a prendere la parola e a far giungere fino a noi la sua voce antica come l’idioma del mare.
Da una conchiglia che un bambino raccoglie su una spiaggia cilena, a sud, molto a sud del mondo, una voce si leva, carica di memorie e di saggezza. È la voce della balena bianca, l’animale mitico che per decenni ha presidiato le acque che separano la costa da un’isola sacra per la gente nativa di quel luogo, la Gente del Mare. Il capodoglio color della luna, la creatura più grande di tutto l’oceano, ha conosciuto l’immensa solitudine e l’immensa profondità degli abissi, e ha dedicato la sua vita a svolgere con fedeltà il compito che gli è stato affidato da un capodoglio più anziano: un compito misterioso e cruciale, frutto di un patto che lega da tempo immemore le balene e la Gente del Mare. Per onorarlo, la grande balena bianca ha dovuto proteggere quel tratto di mare da altri uomini, i forestieri che con le loro navi vengono a portare via ogni cosa anche senza averne bisogno, senza riconoscenza e senza rispetto. Sono stati loro, i balenieri, a raccontare finora la storia della temutissima balena bianca, ma è venuto il momento che sia lei a prendere la parola e a far giungere fino a noi la sua voce antica come l’idioma del mare.
La fine della storia di Luis Sepúlveda (Guanda)
Il nuovo romanzo di Sepúlveda attraversa la Storia del Novecento,
raccontandone grandezze e miserie, per giungere infine alle pagine
drammatiche in cui Belmonte gioca la sua partita finale.
«Tre anni fa ho iniziato a scrivere un nuovo romanzo, "La fine della storia", e visto l'argomento mi serviva un personaggio con un passato simile al mio. Speravo che il potere dell'invenzione mi fornisse un personaggio del genere, ma invano. La trama esigeva Belmonte, e allora l'ho cercato» - Luis Sepùlveda
«E ora, ecco "La fine della storia", che segna un grande ritorno di Luis Sepúlveda con un romanzo che resterà tra i suoi migliori: leggendolo, si capisce che occorrevano anni per le ricerche, ma anche un delicato equilibrio nell’affrontare ricordi di un passato che non passerà mai.» – Pino Cacucci, TuttoLibri de La Stampa
«Stavo andando a un appuntamento che non avevo cercato né voluto, e ci stavo andando perché non si sfugge alla propria ombra. Non importa dove stiamo andando, l'ombra di ciò che abbiamo fatto e siamo stati ci perseguita con la tenacia di una maledizione.»
Juan Belmonte, ex guerrigliero cileno che ha combattuto contro il regime di Pinochet, da anni ha deposto le armi e vive tranquillo in una casa sul mare, assistendo la sua compagna, che non si è mai ripresa dalle torture subite dopo il colpo di stato. Belmonte è un uomo stanco, disilluso, restio a scendere in campo. Ma il passato torna a bussare alla sua porta. Belmonte infatti è un grande esperto di guerra sotterranea e i servizi segreti russi hanno bisogno della sua abilità per sventare un piano ordito da un gruppo di nostalgici di stirpe cosacca, decisi a liberare dal carcere Miguel Krassnoff, ultimo discendente di una famiglia di cosacchi riparati in Cile dopo la Seconda guerra mondiale ed ex ufficiale dell’esercito cileno al servizio di Pinochet, condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità. Belmonte ha un ottimo motivo per odiare quell’uomo, un motivo strettamente personale... Dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania di Hitler alla Patagonia di oggi, il nuovo romanzo di Sepúlveda attraversa la Storia del Novecento, raccontandone grandezze e miserie, per giungere infine alle pagine drammatiche in cui Belmonte gioca la sua partita finale.
«Tre anni fa ho iniziato a scrivere un nuovo romanzo, "La fine della storia", e visto l'argomento mi serviva un personaggio con un passato simile al mio. Speravo che il potere dell'invenzione mi fornisse un personaggio del genere, ma invano. La trama esigeva Belmonte, e allora l'ho cercato» - Luis Sepùlveda
«E ora, ecco "La fine della storia", che segna un grande ritorno di Luis Sepúlveda con un romanzo che resterà tra i suoi migliori: leggendolo, si capisce che occorrevano anni per le ricerche, ma anche un delicato equilibrio nell’affrontare ricordi di un passato che non passerà mai.» – Pino Cacucci, TuttoLibri de La Stampa
«Stavo andando a un appuntamento che non avevo cercato né voluto, e ci stavo andando perché non si sfugge alla propria ombra. Non importa dove stiamo andando, l'ombra di ciò che abbiamo fatto e siamo stati ci perseguita con la tenacia di una maledizione.»
Juan Belmonte, ex guerrigliero cileno che ha combattuto contro il regime di Pinochet, da anni ha deposto le armi e vive tranquillo in una casa sul mare, assistendo la sua compagna, che non si è mai ripresa dalle torture subite dopo il colpo di stato. Belmonte è un uomo stanco, disilluso, restio a scendere in campo. Ma il passato torna a bussare alla sua porta. Belmonte infatti è un grande esperto di guerra sotterranea e i servizi segreti russi hanno bisogno della sua abilità per sventare un piano ordito da un gruppo di nostalgici di stirpe cosacca, decisi a liberare dal carcere Miguel Krassnoff, ultimo discendente di una famiglia di cosacchi riparati in Cile dopo la Seconda guerra mondiale ed ex ufficiale dell’esercito cileno al servizio di Pinochet, condannato all’ergastolo per crimini contro l’umanità. Belmonte ha un ottimo motivo per odiare quell’uomo, un motivo strettamente personale... Dalla Russia di Trockij al Cile di Pinochet, dalla Germania di Hitler alla Patagonia di oggi, il nuovo romanzo di Sepúlveda attraversa la Storia del Novecento, raccontandone grandezze e miserie, per giungere infine alle pagine drammatiche in cui Belmonte gioca la sua partita finale.
Trilogia dell'amicizia di Luis Sepúlveda (Guanda)
Include i tre romanzi: "Storia di una gabbianella e del gatto che le
insegnò a volare"; "Storia di un gatto e del topo che diventò suo
amico"; "Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza".
Il grande libro delle favole di Luis Sepúlveda (Guanda)
Cinque grandi storie capaci di divertire e commuovere più generazioni di lettori. Un fenomeno editoriale senza precedenti.
«Parole adatte ai bambini e agli adulti. Parole che sono un ponte tra Esopo e l'America Latina e che non saranno mai neutrali.» - la Repubblica
Le
favole di Luis Sepúlveda parlano ai bambini e agli adulti e raccontano i
grandi temi universali: l'amicizia, la lealtà, l'amore e il rispetto
per la natura. Contiene: «Storia di una gabbianella e del gatto che le
insegnò a volare»; «Storia di un gatto e del topo che diventò suo
amico»; «Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza»;
«Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà»; «Storia di una
balena bianca raccontata da lei stessa». Cinque grandi storie capaci di
divertire e commuovere più generazioni di lettori, perché questa è la
magia del grande scrittore cileno.
Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà di Luis Sepúlveda (Guanda)
È dura per un cane lupo vivere alla catena, nel rimpianto della felice
libertà conosciuta da cucciolo e nella nostalgia per tutto quel che ha
perduto. Uomini spregevoli lo hanno separato dal suo compagno Aukaman,
il bambino indio che è stato per lui come un fratello. Per un cane
cresciuto insieme ai mapuche, la Gente della Terra, è odioso il
comportamento di chi non rispetta la natura e tutte le sue creature. Ora
la sua missione - quella che gli hanno assegnato gli uomini del branco -
è dare la caccia a un misterioso fuggitivo, che si nasconde al di là
del fiume. Dove lo porterà la caccia? Il destino è scritto nel nome, e
questo cane ha un nome importante, che significa fedeltà: alla vita che
non si può mai tradire e anche ai legami d'affetto che il tempo non può
spezzare.
lunedì 27 aprile 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
La guerra di Mattie di Lissa Evans (Neri Pozza)
Attraverso una prosa arguta ed elegante, "La guerra di Mattie"
offre il ritratto comico, affascinante e sorprendentemente attuale di
un'attempata ribelle nella Londra del primo dopoguerra.
Se è vero
che «una determinazione invincibile può ottenere qualsiasi cosa», come
disse Thomas Fuller, è vero anche che nessuno, più di Matilda Simpkin,
detta Mattie, incarna alla perfezione queste parole: ex indomita
suffragetta, ha sempre lottato per il diritto delle donne a essere
trattate da cittadine alla pari degli altri, non esitando mai a gettarsi
nella mischia, quando necessario. Ora, però, le cose sono cambiate. È
il 1928 e Mattie sente di assomigliare ogni giorno di più al veterano di
una guerra che nessuno più ricorda. Certo, è membro della Lega per la
Libertà delle Donne, l'ultima coda delle suffragette, e presta le sue
capacità oratorie in una serie di conferenze che dovrebbero chiamare a
raccolta le donne. Tuttavia, anziché essere uno squillo di tromba, i
suoi discorsi si risolvono in un'occasione di divertimento per il
pubblico accorso. Un giorno, però, a una di queste conferenze, si
presenta Jacqueline Fletcher. Anni prima Jacko si era battuta al suo
fianco nella lotta per l'emancipazione femminile, ma ora, i capelli
ingegnosamente ondulati e una stola drappeggiata con cura sull'abito,
rivela all'amica che, assieme al marito, sta provvedendo a reclutare
giovani donne da unire all'organizzazione dei Fascisti dell'Impero.
Mattie si rende conto che è tempo di ritornare alla guerra. Disgustata
dalle parole di Jacko, ridiventa un'indomita suffragetta. Forma le
«Amazzoni», un gruppo in cui cerca di trasmettere alle giovani donne
qualcosa della storia e dei metodi del movimento delle suffragette
militanti.
Suite per un castagno di Raethia Corsini (Guido Tommasi Editore-Datanova)
C'è una solida e atavica saggezza radicata nel senso della terra, della
sua storia, del suo sapore e delle vite che accoglie. Per appropriarsene
occorre recuperare la semplicità delle cose, attraverso occhi bambini.
Anche a 100 anni. Con la lente dei ricordi di un'infanzia e
un'adolescenza trascorse in pieno contatto con la natura, "Suite per un
castagno" ci (ri)porta a quelle radici, in un viaggio-memoir che
vagabonda tra storie personali, letterarie, culinarie, fantastiche.
L'autrice le narra prendendo come guida e punto di riferimento il
castagno. Pianta dei primordi, sopravvissuta alle grandi rivoluzioni
geofisiche del pianeta, per millenni i suoi frutti hanno nutrito gli
esseri viventi, tanto da meritare il nome di albero del pane; una fonte
economica e di scambio che ha favorito la formazione delle civiltà
moderne. Una pianta che sembra partecipare alle complessità del mondo,
dell'ecosistema e della Storia, con la serena resilienza di chi non ha
fretta perché sa di avere molto da esprimere in ogni stagione. Come un
maestro di vita.
domenica 26 aprile 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Le gratitudini di Delphine de Vigan (Einaudi)
Dopo Le fedeltà invisibili, Delphine de Vigan prosegue il
suo viaggio al cuore dei sentimenti, regalandoci un intenso romanzo a
piú voci, scritto con quella grazia e quella delicatezza capaci di
toccare le corde piú profonde del cuore.
«Il nuovo romanzo
di Delphine de Vigan è un inno all'affetto, alla riconoscenza, a tutti
quei sentimenti che ci legano gli uni agli altri. E che ci rendono
umani» - Le Monde
Michka sta perdendo le parole. Ora che
le lettere e i suoni si agitano nella sua testa in un turbinio
incontrollabile, l'anziana signora deve arrendersi all'evidenza: ha
bisogno di un nuovo inizio. Anche se questo significa scendere a patti
con un'esistenza a metà. Nella casa di riposo in cui si trasferisce, a
Michka rimangono le visite di Marie, un'ex vicina che da bambina passava
molto tempo con lei, e le sedute settimanali con Jérôme, un giovane
ortofonista che la aiuta a ritrovare le parole. Saranno proprio loro a
permetterle di realizzare un ultimo, importante desiderio: dire «grazie»
a chi, tanti anni prima, compí il gesto piú coraggioso. Quello che le
salvò la vita. « Le gratitudini è un romanzo luminoso e commovente che
sembra scritto con l'inchiostro "empatico"». Michka sta perdendo le
parole. Proprio lei, che per tutta la vita è stata correttrice di bozze
in una grande rivista, lei che al caos del mondo ha sempre opposto una
parola gentile, ora non riesce piú a orientarsi nella nebbia di lettere e
suoni che si addensa nella sua testa. E cosí adesso Michka vive in una
residenza per anziani. A dire il vero, se non fosse stato per quelle
parole birichine e qualche trascurabile intoppo nelle attività
quotidiane, sarebbe rimasta volentieri nel suo accogliente appartamento
parigino. Ma è meglio cosí: qui riceve assistenza continua, e poi non
voleva che Marie, l'ex vicina a cui ha fatto da seconda madre, si
preoccupasse tanto per lei. E allora biscottini, sonnellini, uscitine,
passettini: Michka si piega, con una certa riluttanza, al ritmo fiacco
delle giornate «da vecchia», alle stravaganze degli altri «resistenti»,
ai sogni infestati dalla temibile direttrice. Confinata nella sua
stanzetta asettica, sempre piú fragile e indifesa, a Michka non resta
che consolarsi con le visite di Marie e le chiacchierate con Jérôme, il
giovane ortofonista che lavora nella casa di riposo. Il ragazzo,
infatti, ha ceduto presto alla tenera civetteria della sua paziente
discola – gli esercizi per il linguaggio «la sfioriscono» –, che vuole
solo raccontare e farsi raccontare. A poco a poco, però, le parole si
fanno piú rare, barcollanti, e, anche se non ha perso il senso
dell'umorismo, Michka è consapevole di non poter deviare l'inesorabile
corso degli eventi. Ed è proprio per questo che vorrebbe realizzare un
ultimo, importante desiderio: ringraziare la famiglia che l'accolse
durante la guerra e che di fatto le salvò la vita. Saranno Marie e
Jérôme ad aiutarla, perché anche loro conoscono il valore inestimabile
di un semplice «gratis», come direbbe Michka.
Viaggio nel buio di Jean Rhys (Adelphi)
Annebbiata dall’alcol, tra sordide camere ammobiliate e rutilanti
caffè-concerto, Anna vede sfilare «i fantasmi di tutte le belle giornate
che sono esistite», mentre dentro di lei si allarga la crepa fra la
desolazione del presente e il ricordo del passato.
Anna Morgan
ha diciotto anni. Dalla Dominica è approdata in Inghilterra, dove per
mantenersi fa la ballerina di fila nei teatri, tutti uguali, di grigie
città tutte uguali. E tutti uguali – ipocriti e spietati – sono gli
uomini che incontra e che, indifferenti al suo bisogno di calore, la
trascinano in un abisso sempre più profondo. Annebbiata dall’alcol, tra
sordide camere ammobiliate e rutilanti caffè-concerto, Anna vede sfilare
«i fantasmi di tutte le belle giornate che sono esistite», mentre
dentro di lei si allarga la crepa fra la desolazione del presente e il
ricordo delle palme da cocco che «si piegano tortuose sull’acqua», della
«sensazione delle colline – fresca e bollente allo stesso tempo», del
paesaggio verde dove non c’è mai «un momento di stasi», dell’unica nota
«molto alta, dolce e penetrante» che lancia lo zufolo di montagna. Sino
alla lacerazione finale – che però contiene in sé la promessa di un
nuovo inizio: «Pensai a come sarebbe stato ricominciare da capo. Come
nuova. E alle mattine, e alle giornate di nebbia, quando può succedere
qualsiasi cosa. Ricominciare da capo, tutto da capo...». Forse lasciando
depositare tutto in un romanzo.
L' uomo che amava i libri di George P. Pelecanos (SEM)
Michael Hudson trascorre le sue lunghe giornate in carcere divorando
libri che gli sono stati dati dalla bibliotecaria della prigione, una
giovane donna di nome Anna che sviluppa un debole per il suo miglior
studente. In un luogo in cui è difficile trovare speranza, il potere dei
libri può essere una luce nel buio. Ad alcuni detenuti come Michael il
lavoro di Anna sta cambiando la vita. La bibliotecaria continua a
passargli altri romanzi fino a quando il giovane viene improvvisamente
rilasciato dopo che un detective privato ha manipolato un testimone nel
suo processo. Il detective è Phil Ornazian, un uomo spregiudicato che,
insieme a un poliziotto in pensione, ruba i soldi sporchi di papponi e
criminali con azioni violente. Fuori dal carcere Michael trova la città
di Washington D.C. profondamente cambiata. Le trasandate vetrine di un
tempo ora ospitano birrerie all’aperto, caffè alla moda e negozi di
fiori. Non è cambiata invece la tentazione del crimine. Michael deve
scegliere tra chi è riuscito a farlo uscire di prigione e la donna gli
ha mostrato una vita diversa. Cercando di bilanciare il suo nuovo lavoro
da lavapiatti, l’amore per la lettura e il debito che deve all’uomo che
lo ha liberato, Michael fatica a capire quale sia la sua strada, prima
di perdere il controllo. Intelligente e frenetico, L’uomo che amava i
libri, ventunesimo romanzo di Pelecanos, è una storia di scelte
difficili, che parla di riscatto e del potere universale dei libri.
Un’analisi profonda della mentalità criminale, scritta da un autore che
ha dedicato molte ore ai programmi letterari per carcerati.
Pubblicato il bando del Premio Letterario “Città di Ladispoli” | Centumcellae News
Expo Magazine: concorso letterario online - CorriereUniv.it - Corriere dell'Università Job
Al via "Scritture di Lago", premio letterario che promuove la bellezza dei laghi prealpini - Ciao Como
Al via "Scritture di Lago", premio letterario che promuove la bellezza dei laghi prealpini - Ciao Como: Ieri, nella Giornata Internazionale del Libro, è stato presentato Scritture di Lago, premio letterario dedicato alla letteratura di lago, un concorso per s
Concorso letterario “Lampi di Poesia”, iscrizioni aperte sino al 30 aprile – PiemonteTopNews
Concorso letterario “Lampi di Poesia”, iscrizioni aperte sino al 30 aprile – PiemonteTopNews: TORINO. Resteranno aperte sino al 30 aprile le iscrizioni al concorso letterario Lampi di Poesia - S
Pederobba, 300 testi al concorso di poesia “Onigo-Mura Bastia” 2020 dedicato ad Apollinaire e Sepulveda
sabato 25 aprile 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Il vento selvaggio che passa di Richard Yates (Minimum Fax)
Penultimo romanzo di Richard Yates, pubblicato negli Stati Uniti nel 1984 e rimasto inedito in Italia fino a oggi, Il vento selvaggio che passa
torna, a distanza di più di vent'anni, a esplorare i grandi temi che
erano stati al centro di Revolutionary Road: la vita coniugale come
trappola in cui si accumulano tensioni, il contrasto tra gli slanci
dell'ambizione e la realtà crudele della vita, le aspirazioni e i
compromessi.
Michael Davenport è un poeta ambizioso, convinto
che il proprio talento lo porterà alla fama, e insegue un'idea di arte
lontana da ogni compromesso. Nonostante abbia scoperto, appena dopo le
nozze, di aver sposato una ricchissima ereditiera, accetta un modesto
impiego in una visita di second'ordine in attesa di una svolta nella sua
carriera di scrittore. La giovane moglie Lucy non capisce perché
Michael si rifiuti con tanta ostinazione di sfruttare un benessere
economico che è a portata di mano, ma si adatta al nuovo tenore di vita e
anzi resta ammaliata dall'ambiente bohémien fatto di giovani artisti di
successo e ragazze affascinanti. Però di una cosa Lucy è certa: tutte
le persone che frequenta e che ha intorno sembrano più felici di lei.
Penultimo romanzo di Richard Yates, pubblicato negli Stati Uniti nel
1984, "Il vento selvaggio che passa" riprende, a distanza di più di
vent'anni, i grandi temi che erano stati al centro di Revolutionary
Road: la vita coniugale come trappola in cui si accumulano tensioni, il
contrasto tra gli slanci dell'ambizione e la realtà crudele della vita,
le aspirazioni e i compromessi. Concentrandosi sul conflitto fra talento
e mercato rende omaggio con rara intensità a Francis Scott Fitzgerald:
per Yates, l'unico maestro e modello. Con omaggi di Kurt Vonnegut. Andre
Dubus e Seymour Lawrence.
La fabbrica di Joanne Ramos (Ponte alle Grazie)
Protagoniste sono le donne, vittime e
carnefici di un meccanismo sottile e perverso, in cui si intrecciano
ambizione e potere, desiderio di riscatto e spirito di sacrificio. Il
risultato è un affresco spietato e insieme toccante di un universo
femminile costretto a fare i conti con i propri valori e sentimenti più
profondi.
«L'equivalente contemporaneo del "Racconto dell'ancella"; uno degli esordi più attesi dell'anno, e con ragione» – Cosmopolitan
Jane
è una giovane madre single immigrata negli Stati Uniti dalle Filippine.
Vive in un dormitorio nel Queens, a New York, insieme alla cugina
Evelyn e a tante altre donne che, come lei, sono venute qui con la
speranza di una vita e di un futuro migliori. Dopo i primi lavori presso
alcune facoltose famiglie di Manhattan, Jane riesce a entrare a Golden
Oaks, una residenza idilliaca nelle campagne del fiume Hudson che ospita
«madri surrogate», donne e ragazze bisognose come Jane, che concedono
il proprio corpo alle ricche «clienti» in cambio di un compenso che
potrà letteralmente trasformare la loro vita. Ben presto, però, affiora
il durissimo compromesso a cui devono adeguarsi le «Ospiti»: Golden
Oaks, gestita da un’ambiziosa donna d’affari di origini cinesi, è in
realtà una prigione dorata, un ambiente «calibrato per massimizzare il
potenziale fetale», dove le ospiti sono tenute sotto strettissima
sorveglianza. L’esperienza straziante a cui va incontro Jane è una
versione inquietante del sogno americano, dove il denaro permette di
comprare e vendere qualunque cosa, persino la vita.
venerdì 24 aprile 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
IN POETRY WE TRUST … ARTISTI LIBERI PER IL 25 aprile 2020 Da un’idea di Emanuela Rizzo e Stefano Donno
Continua la fitta collaborazione tra l’artista e poetessa Emanuela
Rizzo di Parma e la casa editrice salentina I Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno. Sarà un 25 aprile diverso quello del 2020.E
dunque dove solitamente la Festa della Liberazione è accompagnata da
cortei e marce per le vie della città, magari con l'accompagnamento di
bande musicali del posto, questa volta per le strade regnerà il
silenzio. Infatti l'emergenza coronavirus quest'anno ha cambiato,
rivoluzionato e ridefinito tutto e dappertutto. Così, non potendo
svolgersi manifestazioni per le strade l’artista e poetessa Emanuela
Rizzo di Parmae l’editore Stefano Donno insieme a Luca Ariano, Alessio
Zanichelli, e Rita D’Annunzio chiamano a raccolta il 25 aprile artisti,
poeti, letterati e scrittori, insomma il mondo della cultura a unirsi in
video sulla pagina FacebookIostoacasaequestaseravileggounapoesia
Info link
“Siete invitati per la giornata del 25 aprile a inviarci video come
letture di poesie, esibizioni musicali o di ogni espressione artistica
che vi rappresenti e che abbiate il piacere di dedicare a questa
importante data storica, che non possiamo dimenticare. Durante la
giornata ci sara' anche una diretta con letture a tema a partire dalle
ore 17:00”. (Emanuela Rizzo)
“Sono molto contento di poter fare parte di questa iniziativa –
dichiara Stefano Donno editore de I Quaderni del Bardo Edizioni – anche
perché rientra perfettamente nello spirito editoriale con cui la casa
editrice vuole muoversi nel tessuto sociale attraverso l’azione di una
poetica del vivere e l’agire il quotidiano in uno spirito di
condivisione della poesia e del Bello che la poesia riesce a regalare
anche nei momenti più bui come questo”
"Mai dimenticare chi ha speso o sacrificato la propria esistenza per
il valore più alto che esista, che e' quello della liberta'. In un
periodo difficile come questo, nel quale tutti noi abbiamo avuto il
tempo di comprendere l'importanza dei valori e' bene ricordare chi ha
resistito per scelta, in nome di un valore e per restituire liberta'
gratuitamente, senza avere nulla in cambio, anzi, in alcuni casi,
perdendo la propria vita, per assicurare una vita migliore e felice agli
altri.Tra le forme d'amore, gratuito e incondizionato, coraggioso e
impavido, io includo anche questa." (Emanuela Rizzo)
#iostoacasaequestaseravileggounapoesia
Emanuela Rizzo
Stefano Donno
Andrà tutto bene. Gli scrittori al tempo della quarantena di Giuseppe Festa, Antonella Frontani, Enrico Galiano, Alessia Gazzola (Garzanti)
TUTTI I PROVENTI DELLA VENDITA DI QUESTO E-BOOK SARANNO DEVOLUTI IN BENEFICENZA ALL’OSPEDALE PAPA GIOVANNI XXIII DI BERGAMO
Oggi
la paura ha un nuovo nome: Covid-19. Per sconfiggerlo l’unica strada è
rimanere a casa. Tra le quattro mura che ci hanno sempre protetto e che
ora, però, sono diventate confini invalicabili. Sono diventate quasi un
nemico.
E invece, giorno dopo giorno, chi da sempre lavora con le parole ha scoperto che le stanze, le finestre, anche gli angoli più remoti di casa sono ali verso il mondo. Ognuno di loro ha così scelto il modo per dare vita a questa magia.
Dalle loro case, venticinque scrittori tra i più importanti del panorama italiano hanno dato un senso a questi giorni scegliendo di fronteggiare l’emergenza anche con le armi della letteratura. Per portare la loro quotidianità ai lettori che li amano. E hanno deciso di farlo insieme alla casa editrice Garzanti, devolvendo tutto il ricavato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
C’è chi ha voluto parlare delle sue giornate, delle routine consolidate, delle novità che strappano un sorriso. Delle lacrime che non si riescono a fermare ma anche della forza della natura che scioglie il nodo in gola. Di convivenze forzate, come di distanze dalle persone care che sembrano insormontabili. C’è chi racconta di vicini sconosciuti che non lo sono più e del lavoro che cambia nei suoi strumenti ma non nella sua sostanza. Alcuni ammettono l’errore di aver pensato che non poteva essere tutto vero o danno voce agli animali che invece sono felici che sia tutto vero. Altri affidano le riflessioni su questi strani giorni alla voce dei personaggi amatissimi che hanno creato. Tutti sono sicuri che usciremo più consapevoli di quello che è davvero importante e che ci incontreremo, ci abbracceremo e passeggeremo presto tutti insieme. Sono sicuri che la solidarietà sarà il valore che porteremo con noi senza poterne più fare a meno.
Tutti loro sono convinti che le parole, i libri, le storie, uniscono. Creano vincoli invisibili che spezzano ogni barriera. Mentre leggiamo non siamo mai soli. E siamo forti. E tutto appare come sarà. Perché andrà tutto bene.
E invece, giorno dopo giorno, chi da sempre lavora con le parole ha scoperto che le stanze, le finestre, anche gli angoli più remoti di casa sono ali verso il mondo. Ognuno di loro ha così scelto il modo per dare vita a questa magia.
Dalle loro case, venticinque scrittori tra i più importanti del panorama italiano hanno dato un senso a questi giorni scegliendo di fronteggiare l’emergenza anche con le armi della letteratura. Per portare la loro quotidianità ai lettori che li amano. E hanno deciso di farlo insieme alla casa editrice Garzanti, devolvendo tutto il ricavato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
C’è chi ha voluto parlare delle sue giornate, delle routine consolidate, delle novità che strappano un sorriso. Delle lacrime che non si riescono a fermare ma anche della forza della natura che scioglie il nodo in gola. Di convivenze forzate, come di distanze dalle persone care che sembrano insormontabili. C’è chi racconta di vicini sconosciuti che non lo sono più e del lavoro che cambia nei suoi strumenti ma non nella sua sostanza. Alcuni ammettono l’errore di aver pensato che non poteva essere tutto vero o danno voce agli animali che invece sono felici che sia tutto vero. Altri affidano le riflessioni su questi strani giorni alla voce dei personaggi amatissimi che hanno creato. Tutti sono sicuri che usciremo più consapevoli di quello che è davvero importante e che ci incontreremo, ci abbracceremo e passeggeremo presto tutti insieme. Sono sicuri che la solidarietà sarà il valore che porteremo con noi senza poterne più fare a meno.
Tutti loro sono convinti che le parole, i libri, le storie, uniscono. Creano vincoli invisibili che spezzano ogni barriera. Mentre leggiamo non siamo mai soli. E siamo forti. E tutto appare come sarà. Perché andrà tutto bene.
Ritanna
Armeni, Stefania Auci, Barbara Bellomo, Gianni Biondillo, Caterina
Bonvicini, Federica Bosco, Marco Buticchi, Cristina Caboni, Donato
Carrisi, Anna Dalton, Giuseppe Festa, Antonella Frontani, Enrico
Galiano, Alessia Gazzola, Elisabetta Gnone, Massimo Gramellini, Jhumpa
Lahiri, Florence Noiville, Clara Sánchez, Giada Sundas, Silvia Truzzi,
Ilaria Tuti, Hans Tuzzi, Marco Vichi, Andrea Vitali.
Io e Clarissa Dalloway. Nuova educazione sentimentale per ragazzi di Francesco Pacifico (Marsilio)
Con tono cavalleresco e un linguaggio esatto e
scanzonato, Francesco Pacifico ci racconta come e perché, nonostante
quello che si possa pensare, Virginia Woolf è (anche) una scrittrice da
uomini. Ci racconta quanto aver sposato una femminista gli ha cambiato
la vita, dimostrando di non aver paura di Virginia Woolf.
Andiamo
a capo e vediamo Richard che già è tornato da Clarissa «con un cuscino e
una trapunta» per proclamare: «Un'ora di riposo assoluto dopo pranzo».
Ridicolo. Richard, il maschio alfa che ha vinto la battaglia per il
cuore di Clarissa, è uno che torna dopo una scena del genere e dice:
«Un'ora di riposo assoluto dopo pranzo». Forse il maschio alfa non
esiste, c'è solo una lotteria truccata che regala soldi e proprietà
immobiliari.
Essere un giovane uomo sensibile cresciuto
leggendo Stendhal ti rende un corteggiatore napoleonico, uno che dopo un
sì cerca un altro sì, e poi ancora un altro, in una sorta di karma
dell'assertività che – in fondo, ma pure in principio, come teorizza
Francesco Pacifico – impedisce di avere una relazione. Un karma
dell'assertività he impedisce di capire i no che di tanto in tanto tutti
riceviamo nella vita. Leggendo La signora Dalloway, invece, si
capisce come è possibile corteggiare una donna senza assediarla, e
quanto si possa sinceramente ascoltare, senza fingere, e anche perché
quei fiori che Clarissa Dalloway dice di voler comprare sono il simbolo,
forse l'unico simbolo, della celebrazione della vita.
I giusti di Jan Brokken (Iperborea)
In una sinfonia di ricordi, documenti e frammenti di vita, Jan
Brokken compone con magistrale equilibrio il ritratto di un eroe
dimenticato dalla Storia che, al pari di Oskar Schindler, Raoul
Wallenberg e Giorgio Perlasca, ha trovato il coraggio di opporsi alla
brutalità del Nazismo.
1940. L’Europa è sconvolta dal Secondo
conflitto mondiale, centinaia di migliaia di ebrei cercano riparo dalla
furia nazista nei pochi paesi ancora neutrali. Quando l’Unione Sovietica
invade la Lituania, i profughi che vi avevano trovato asilo non hanno
più scampo e si radunano in massa ai cancelli dei vari consolati, nella
speranza di ottenere un visto. In quell’anno, l’olandese Jan
Zwartendijk, direttore della filiale Philips in Lituania, viene nominato
console onorario a Kaunas, capitale del Paese. Cosa significava
esattamente per un uomo d’affari diventare console onorario? «Quasi
nulla», gli fu detto. «Forse ti capiterà di firmare qualche pezzo di
carta.» Ma se migliaia di ebrei trovarono la salvezza fu proprio grazie a
lui che firmò senza riserve i visti per il loro espatrio e garantì
l’apertura dell’ultima rotta verso la libertà: la Transiberiana fino al
Giappone, e poi Curaçao, isola olandese nel mar dei Caraibi.
Rintracciando con minuziosa dedizione fonti e testimonianze dirette dei
famigliari dei sopravvissuti, Jan Brokken racconta nel dettaglio una
delle operazioni di salvataggio più straordinarie della Storia,
ricostruendo con una prosa incalzante e magnetica i dieci giorni che Jan
Zwartendijk ebbe a disposizione per mettere al sicuro il maggior numero
di vite. Dieci giorni e dieci notti di febbrile attività per portare a
termine una missione caduta poi in un ingiustificato oblio, ma che
garantì la libertà a più di ottomila ebrei. Nel 1997, Jan Zwartendijk è
stato insignito postumo del titolo onorifico di «Giusto tra le Nazioni».
La parte migliore degli uomini di Tristan Garcia (NN EDITORE)
Nel 1989, William arriva a Parigi dalla provincia, e deve ancora trovare
un posto nel mondo. Presto però incontra Dominique, attivista per i
diritti degli omosessuali, che lo guida nella vita culturale e notturna
cittadina e diventa il suo compagno. La loro storia si intreccia con
quella di Jean-Michel, filosofo e professore, amico di Dominique e
amante della giornalista Elizabeth. È lei a raccontare le loro storie,
storie segnate da una nuova malattia, l'aids, che trasforma Dominique in
un paladino della prevenzione, e William nel suo nemico: per lui
prevenire significa vietare il piacere. Jean-Michel, che nel frattempo
imbocca la carriera politica, in un suo saggio definisce William
l'emblema del vuoto contemporaneo, e William la ritiene una
consacrazione del suo personaggio mediatico. Nel suo romanzo d'esordio,
Tristan Garcia racconta di quattro personaggi dalle vite esagerate in
lotta perpetua tra ideali e realtà, di svolte intellettuali
imprevedibili e controverse ma anche di maturità conquistata e pace
ritrovata, e dimostra che la parte migliore degli uomini è un luogo del
cuore che solo l'amore conosce e solo la scrittura conserva.
giovedì 23 aprile 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Perlasca di Matteo Mastragostino (Becco Giallo)
Un eroe nei fatti e non nelle parole. Il suo nome è Giorgio Perlasca.
C'è
un uomo che a Budapest, durante la persecuzione nazista, ha messo la
vita di migliaia di ebrei davanti alla propria. Un italiano che ha
dovuto fingersi spagnolo di cui nessuno ha più sentito parlare per oltre
quarant'anni, fino a quando la sua storia non è stata raccontata dalla
televisione.
L' antipatico. Bettino Craxi e la grande coalizione di Claudio Martelli (La Nave di Teseo)
In occasione dei 20 anni dalla scomparsa di Bettino Craxi, il
ritratto inedito dell’uomo politico e dell’amico intimo, raccontato da
chi ne ha conosciuto e vissuto l'ascesa e il declino.
“Bettino
Craxi era antipatico perché incarnava la politica in un’epoca di crollo
delle ideologie e di avversione ai partiti. Perché non temeva né di
macchiarsi di una colpa né di affrontare l’odio. Perché era alto e
grosso, ribelle e autoritario e anche se tendeva alla pace e sorrideva
sembrava sempre in guerra. Perché diceva quel che pensava e faceva quel
che diceva, anche le cose spiacevoli. Perché affascinava o irritava coi
suoi proverbi popolari o mostrandoti l’altra faccia della luna; perché
era sospettoso e coraggioso, razionale e realista fino al cinismo.
Perché era sicuro, troppo sicuro di sé, e per dieci anni ha guidato la
politica italiana e per quattro il governo coi migliori risultati.
Perché sfidò gli USA di Reagan e l’URSS. Perché tenne in scacco la Dc e
il PCI alternando coerenza e spregiudicatezza. Perché affrontò il
partito del potere e del denaro. “Oggi, a distanza di vent’anni dalla
sua morte, è possibile e anzi necessario ripensare Craxi e recuperare il
suo lascito, per colmare il vuoto lasciato dal riformismo socialista e
dal socialismo liberale. La sua figura suscita ancora tante domande e
comprenderla può fornire tracce importanti per capire la crisi della
sinistra, della democrazia liberale e l’irruzione del populismo e del
nazionalismo in Italia e nel mondo. Questo libro non è una biografia,
piuttosto il profilo umano e intellettuale di un leader e il manifesto
politico che nel labirinto di intenzioni, di successi e di tracolli di
un'’epoca appena passata districano i fili che la connettono alle
contraddizioni e agli interrogativi dell'attualità." - Claudio Martelli
Forte respiro rapido. La mia vita con Dino Risi di Marco Risi (Mondadori)
Dino Risi è il regista che ha arricchito di storie, di emozioni,
di immagini la cosiddetta "commedia all'italiana". Marco Risi è il
giovane che ha sfidato il padre sul suo stesso terreno e si è aperto una
strada sua. Si può essere figlio e sentire il padre anche come un
maestro?
Anche mio padre quindi, parlava di sé. Lui
avrebbe detto di no, invece parlava di sé. Bastava guardare e capire.
Anzi, basta guardare e capire. Altro vantaggio del cinema: c'è! Anche
quando non ci sei più tu.
Un figlio, un padre, un redde
rationem. Il figlio torna sui suoi passi, lungo il percorso in cui è
diventato figlio, lungo le svolte che l'hanno liberato dal padre, e
infine al sentiero solitario in cui è tornato al padre. Non siamo di
fronte a un padre qualunque, e neanche a un figlio qualunque. Dino Risi è
il regista che ha arricchito di storie, di emozioni, di immagini la
cosiddetta "commedia all'italiana". Marco Risi è il giovane che ha
sfidato il padre sul suo stesso terreno e si è aperto una strada sua. Si
può essere figlio e sentire il padre anche come un maestro? Va da sé
che il racconto finisce per accendere le luci in sala. Torna il cinema.
Torna il grande cinema. Le relazioni, le battute fulminanti, becere e
folgoranti, le amicizie, le conversazioni, Mastroianni, Fellini, e le
donne, tante donne, leggendarie, un eros ossessivo che si snoda per
tutta la ricognizione narrativa come una luce, come una magia, anche
minacciosa. Dolente doppio del padre, si muove fra queste pagine un
Vittorio Gassman inedito, sofferente e piegato su di sé. Ne esce una
storia che sta fra l'epica (del cinema) e la commedia: si coglie presto
come la vitalità del cinema fra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta
dipendesse da un clima di intesa, di coesione, magari anche di
conflitto, ma tutti – tutti – erano sullo stesso palcoscenico. E in
mezzo a questo sciamare di personaggi, di episodi memorabili, in mezzo a
un'Italia che non c'è più, ecco lo spirito guida: il rapporto
padre-figlio, e il venir meno dei padri, il morire, l'assenza. Qui c'è
un padre che talora lascia la frase incisa nell'aria ("Non farlo, quel
film"). E con la frase si incide un personaggio indimenticabile, severo e
infedele, disincantato ed elegante. Un principe mordace. E nel rifluire
di vicende, complici il caos della memoria e una straordinaria pulizia
di affetti, emerge la semplice verità dell'essere vivi, o dell'esserlo
stati.
Terapia allo specchio di Irvin D. Yalom,Ginny Elkin (Neri Pozza)
La descrizione simultanea del percorso della cura da entrambi i punti d’osservazione: quello del paziente e quello del medico.
«Un libro in cui il terapista è un poeta, e la terapia un'arte». - Chicago Tribune
«Mentre
guida i pazienti a scoprire le radici più vere e profonde dei disturbi
Yalom trascina il lettore in un processo di coinvolgimento psicologico e
di domande su se stesso». - la Repubblica
«Yalom è uno studioso della condizione umana. La sua voce mescola meraviglia e umiltà». - Boston Globe
Ventitré anni, un indiscusso talento per la scrittura creativa, Ginny
Elkin compare al cospetto di Irvin Yalom, docente di psichiatria alla
Stanford University di Palo Alto, agli inizi degli anni Settanta e, con
sporadiche e fascinose metafore, dipinge subito un fosco ritratto di sé:
quello di una giovane donna che odia profondamente sé stessa. La
terapia di gruppo cui viene affidata non sortisce alcun effetto nel
corso di un anno e mezzo. La sua inefficacia non scoraggia tuttavia
Yalom. Per venire a capo del demone interiore di Ginny, di quella vocina
che la tormenta senza tregua e la fa vivere in uno stato di perenne
paura e impaccio, l'autore di Psichiatria esistenziale le propone una
terapia individuale basata su un singolare esperimento: in luogo del
pagamento di una parcella, scrivere un riassunto onesto di ogni seduta,
contenente tutti i pensieri e le fantasie che non emergono mai alla luce
in un rapporto verbale. Dal canto suo, Yalom avrebbe compilato delle
note non cliniche basate ugualmente sulle impressioni di ogni seduta. Il
risultato di tale intenso esercizio di autorivelazione è questo libro,
che non espone semplicemente, come nella vasta letteratura esistente in
psichiatria, l'interessante caso clinico di una borderline capace di
tenersi al di qua della psicosi, ma traccia simultaneamente il percorso
della cura da entrambi i punti d'osservazione, quello del paziente e
quello del medico. Descrivendo «il dramma simbiotico della
psicoterapia», quest'opera finisce così per essere, come scrive Marilyn
Yalom nell'introduzione, «un romanzo... la storia di due esseri umani
che si sono incontrati nell'intimità del tête-à-tête psichiatrico e che
adesso vi permettono di conoscerli così come loro si sono conosciuti».
mercoledì 22 aprile 2020
Tempo variabile di Jenny Offill (NN Editore)
Tempo variabile è un distillato di emozioni che ci avvolge
come un'onda tiepida, in cui ci tuffiamo con la gioia e la paura che
cresca fino a sommergerci.
«Tempo variabile
racconta, con stile rapsodico - in frammenti sincopati che sembrano
tweet, storielle, biglietti - la vita di Lizzie, bibliotecaria in una
stagione futura ma non troppo, che cerca di tradurre in sentimenti ed
emozioni l'ipotesi di una fine incombente» - La Lettura
«Leggendo
Tempo variabile capita di sentirsi scoperti, come se la scrittrice
avesse scoperto i nostri trucchi. Offill riesce a sintetizzare le
domande che sono diventate sempre più pervasive nelle nostre vite,
trasformandole quasi nei dodici passi dei tossicodipendenti anonimi a
cui il fratello di Lizzie è consacrato» - Claudia Durastanti, TuttoLibri
Lizzie fa la bibliotecaria. Le persone si confidano con lei,
affidandole piccole parti di loro stesse. Generosa e un po' sperduta,
con suo marito Ben condivide attimi fatti di complicità e spazi vuoti;
si occupa con amorevole e caotica energia di suo figlio, di un fratello
con un problema di dipendenza, di una madre dall'ingombrante
religiosità. Un giorno la sua amica Sylvia, esperta di cambiamento
climatico, le chiede di rispondere alle mail degli ascoltatori del suo
podcast Cascasse il mondo. E Lizzie riceve messaggi allarmati sulla fine
dell'umanità, su come sopravvivere a una catastrofe, sul controllo
globale, che amplificano le sue preoccupazioni fino a mettere in dubbio
ogni certezza, compreso l'amore per Ben. Eppure Lizzie resiste,
opponendosi alla deriva dei sentimenti, alla paura per il futuro, con un
umorismo asciutto e irresistibile solo a tratti venato di sconforto.
Dopo "Sembrava una felicità" e "Le cose che restano", Jenny Offill torna
con un romanzo sull'America di oggi, in balìa degli stravolgimenti
climatici e dell'arroganza della politica. In frammenti brevi e
illuminanti, "Tempo variabile" è un distillato di emozioni che ci
avvolge come un'onda tiepida, in cui ci tuffiamo con la gioia e la paura
che cresca fino a sommergerci.
Topeka school. Ediz. italiana di Ben Lerner (Sellerio Editore Palermo)
Una storia di famiglia ambientata negli anni Novanta nel Midwest
americano, un racconto di adolescenza e trasgressione, una diagnosi
delle condizioni economiche, sociali, individuali che hanno sospinto
l’ascesa di un linguaggio sprezzante e conflittuale che è diventato la
nuova norma nella vita di tutti i giorni.
«Topeka
School è un romanzo di esilarante ricchezza intellettuale, di penetrante
sguardo sociale e di profonda sensibilità psicologica. Per quanto sia
possibile parlare di futuro, credo che il futuro del romanzo sia questo» - Sally Rooney, autrice di Persone normali
Adam Gordon è uno studente dell’ultimo anno di liceo alla Topeka High
School. La madre è una celebre autrice femminista, il padre ha il
talento di convincere i ragazzi difficili a parlare e ad aprirsi.
Entrambi lavorano in una prestigiosa clinica psichiatrica che ha
attratto medici e pazienti da ogni parte del mondo. Il figlio è un
campione nell’arte del dibattito pubblico, una disciplina agonistica in
cui le parole sono armi fatali e ci si scontra al fuoco di argomenti e
controargomenti fin quando non si lascia l’avversario senza fiato. Adam
sogna di diventare un poeta ma al tempo stesso è riuscito a integrarsi
nel branco e ha capito che non bisogna mai mostrarsi deboli per non
soccombere nella brutale competizione dei giovani maschi. Tra i suoi
amici c’è un ragazzo problematico, che ha deciso di aiutare
accogliendolo nel suo giro. Ma il risultato sarà una catastrofe. Topeka
School è una storia di famiglia ambientata negli anni Novanta nel
Midwest americano, un racconto di adolescenza e trasgressione, una
diagnosi delle condizioni economiche, sociali, individuali che hanno
sospinto l’ascesa di un linguaggio sprezzante e conflittuale che è
diventato la nuova norma nella vita di tutti i giorni. Ben Lerner narra
da diversi punti di vista i fallimenti e i successi dei Gordon, lo
spettro di un passato violento, i tradimenti tra i coniugi, la sfida di
crescere un figlio immerso in un tossico ambiente maschile. E il romanzo
è anche una sorta di preistoria del nostro presente, del collasso del
discorso pubblico sepolto dal diluvio delle parole dei social, e
intuisce l’emergere di un nuovo pensiero che dalla crisi di identità dei
maschi bianchi fa scaturire un desiderio di rivalsa e di potere. È
stato definito il libro migliore del più talentuoso tra gli scrittori
della sua generazione, e il maggiore romanzo dell’epoca di Donald Trump.
Di certo è un’opera complessa, ambiziosa, unica, che conduce i lettori
lungo una strada poco frequentata della letteratura di oggi.
Jón di Ofeigur Sigurdsson (Safarà Editore)
"Jón" è il romanzo basato sulle leggendarie missive che il pastore
protestante islandese Jón Steingrímsson invia alla moglie Þorunn,
incinta del loro bambino, mentre percorre un'Islanda sconvolta dalle
furiose esplosioni del vulcano Katla. L'uomo, accusato dell'omicidio del
precedente marito della donna, cerca rifugio in una grotta; in questo
paesaggio devastato incontrerà, oltre alle nubi grigie di cenere e
lapilli, una singolare bellezza nel risveglio feroce della natura e
bizzarri compagni di viaggio, che faranno germogliare in lui la speranza
di una nuova vita con l'avvento della primavera, quando potrà
accogliere tra le sue braccia Þorunn e il figlio in procinto di nascere.
L'epica vicenda del pastore Jón, realmente esistito, è una delle più
conosciute e raccontate in Islanda, e viene interpretata da Ófeigur
Sigurðsson in un romanzo che gli è valso il Premio Europeo per la
Letteratura.
Il cuore di un'ape di Helen Jukes (Einaudi)
In parte racconto della natura, in parte memoir, Il cuore di un'ape
è una meditazione meravigliosamente sincera sulla responsabilità e
sulla cura, sulla vulnerabilità e sulla fiducia, sulla creazione di
legami e sul trovare nuove strade.
«Una magistrale
esplorazione personale dell'arte e della scienza dell'apicoltura. Jukes
sa evocare tanto le minuzie pratiche quanto la vita e le scoperte degli
scienziati che hanno studiato le api» - Nature
«Scritto benissimo e perfetto per questi tempi» - Robert Macfarlane
A trent'anni la vita di Helen sembra girare a vuoto: ma quando gli
amici le regalano un'arnia da tenere in giardino tutto cambia. Tra passi
falsi e preziose conquiste, Helen impara a prendersi cura di una
colonia di api. E, con loro, a prendersi cura di sé. In parte racconto
della natura, in parte memoir, in parte vera e propria guida
all'apicoltura urbana, Il cuore di un'ape è una meditazione
meravigliosamente sincera sulla responsabilità e sulla cura, sulla
vulnerabilità e sulla fiducia, sulla creazione di legami e sul trovare
nuove strade.
Romanzo di una vita di Thomas Mann (Il Saggiatore)
«Non ho mai avuto l'ambizione di essere
all'avanguardia letteraria e al corrente coi tempi, mai appartenuto a
una scuola o alla consorteria che era di volta in volta al comando.
Perciò non fui mai sostenuto da nessuna scuola e raramente lodato dai
letterati. Essi vedevano in me un “borghese”... e non a torto.»
In
questa raccolta autobiografica, Mann esplora la maturazione della
propria sensibilità filosofica, l'intima ispirazione a Goethe e al
realismo tedesco e russo, l'Europa dei totalitarismi e della guerra
sullo sfondo. Un inno alla strabiliante consapevolezza artistica e
intellettuale dello scrittore, che nello scritto «Romanzo di un romanzo»
rivela la genesi e le tappe della stesura del Doctor Faustus.
Premiato negli Usa il sito della scrittrice Diletta Nicastro. Riconosciuta l'eccellenza italiana.
Il sito d'indagine statunitense The Good Estate ha assegnato 35/40 punti qualità a Ilmondodimauroelisi.it, il sito ufficiale della saga mystery incentrata sull'Unesco creata e scritta da Diletta Nicastro. Secondo riconoscimento importante che arriva dagli Stati Uniti per la scrittrice romana.
Il sito d'indagine statunitense The Good Estate, con sede in New Mexico, nella sua valutazione di tutti i siti del mondo ha assegnato un valore di 35 punti sui 40 possibili al sito di informazione Ilmondodimauroelisi.it, nominandolo Top Blog 2020.
La valutazione del sito è avvenuta in base ad una valutazione soggettiva ed oggettiva di criteri da suddividersi in 4 categorie:
User Experience / Usability
Trust, Privacy & Security
Information Content & Research
Services & Communication
martedì 21 aprile 2020
iQdB Casa editrice i Quaderni del Bardo di Stefano Donno Editore - Books, ebooks
Tre donne di Lisa Taddeo (Mondadori)
Fingiamo di desiderare cose che non desideriamo affatto, in modo
che nessuno si accorga che non riceviamo ciò di cui abbiamo bisogno.
«È
un ritratto rivoluzionario del desiderio, trasformato in romanzo da una
raccolta di testimonianze tutte al femminile fatta dalla scrittrice nel
corso di otto anni attraverso molti Stati dell’America» - Grazia
Il desiderio ci emoziona e ci tormenta. Controlla i nostri pensieri ed è
tutto ciò per cui viviamo. È una forza primordiale, bruciante, che
sconvolge la banalità delle nostre vite quotidiane e ne cambia il corso,
ma è rimasto fino a ora in larga misura un continente inesplorato. Nel
corso degli ultimi otto anni, la scrittrice Lisa Taddeo ha attraversato
da un capo all'altro gli Stati Uniti ben sei volte proprio per ascoltare
a fondo le storie di donne comuni e del loro desiderio. Il frutto di
questa appassionata ricerca, Tre donne , non è solo un indimenticabile
ritratto del desiderio, ma si è imposto come uno dei libri più
importanti dell'anno, capace di dar voce ai bisogni insoddisfatti, ai
pensieri inespressi, alle delusioni, alle speranze e alle ossessioni
inesorabili. Lina è una casalinga e madre di due figli: il suo
matrimonio, dopo un decennio, ha perso la passione. Per cui si trova a
trascorrere le sue giornate cucinando e facendo pulizie per un uomo che
si rifiuta di baciarla sulla bocca. Affamata di affetto, Lina è
quotidianamente in balia di attacchi di panico. Finché un giorno non
riallaccia una relazione con un suo ex attraverso i social media. Maggie
è una studentessa di diciassette anni che affida le sue confidenze a un
affascinante insegnante di inglese sposato. A quanto racconta Maggie, i
messaggi notturni di supporto e le telefonate si trasformano in una
relazione clandestina finché lui non la lascia la mattina in cui compie
trent'anni. Qualche tempo dopo, Maggie viene a sapere che è stato
nominato Insegnante dell'Anno e decide di farsi avanti con la sua
storia, finendo per scontrarsi con l'incredulità degli ex compagni di
scuola e della giuria del tribunale che giudica il suo caso. Infine,
incontriamo Sloane, bella e raffinata proprietaria di un ristorante di
successo, felicemente sposata con un uomo a cui piace vederla fare sesso
con altri. Per anni, si è chiesta dove finisce il desiderio di suo
marito e inizia il suo. Finché un giorno, si vede costretta a
confrontarsi con le dinamiche che alimentano la loro vita di coppia.
Basato su anni di paziente raccolta di testimonianze e raccontato con
sorprendente immediatezza, Tre donne è un ritratto rivoluzionario del
desiderio oggi, che mette in luce la fragilità, la complessità e la
disuguaglianza del desiderio femminile con una profondità e una potenza
senza precedenti. Queste pagine liriche e potenti, facendoci conoscere a
fondo tre protagoniste indimenticabili, finiscono per illuminare il
mistero essenziale ed elementare di cosa significhi essere donne nel
mondo oggi.
Binario sette di Louise Doughty (Bollati Boringhieri)
Dall'autrice di Fino in fondo, mezzo milione di copie vendute in UK e tradotto in 30 paesi.
«Un libro magnifico, che traccia un arco di causa-effetto insieme tragico e salvifico». - Financial Times
«Una vicenda di abuso emotivo e di desiderio di possesso spaventosamente realistica». - The Guardian
«Un noir domestico di altissimo livello». - The Evening Standard
Doughty
è bravissima nel presentarci personaggi dall'esistenza ordinaria e
nell'intesserne la vita di complessità e desiderio. È un romanzo che
affronta temi oscuri, ma è al contempo pieno di speranza». - The Times
«Un page turner. assolutamente». - The Harald
Stazione
di Petersborough, binario Sette, quattro del mattino: Lisa Evans è
determinata a capire perché si ritrova in quel luogo deserto. Perché è
lì? Lisa non se lo ricorda. Però una cosa la sa: lei è morta, ed è morta
lì, investita da un treno al binario Sette. ma come siano davvero
andate le cose, Lisa non riesce a capirlo. Nella solitudine della notte,
assiste a un altro «incidente»: un uomo solo, anch’egli travolto da un
treno di passaggio. Lo choc fa riaffiorare, un tassello dopo l’altro, le
vicende e le persone del suo passato. Su tutte, Matthew, il fidanzato.
Medico affascinante e premuroso, Matthew è andato a vivere con lei dopo
poche settimane di appuntamenti romantici e passionali. I suoi genitori
lo adorano, è quello giusto. Potrebbe essere la relazione perfetta solo
che, come spesso accade, non lo è. Matthew arriva sempre in ritardo, ma
detesta quando lo fa Lisa. Le dice che lei è solo sua, ed è ossessionato
dai suoi fidanzati passati, per scherzo. Le controlla il cellulare e
conosce le sue password. Tanto per provare, quando sono a letto insieme,
le chiede di fingere di essere morta. Giorno dopo giorno, un senso di
soffocamento e allo stesso tempo di colpa si insinua nella vita di Lisa.
C’è qualcosa che non funziona, ed è sicuramente lei il problema. A meno
che non sia Matthew.
Mentre il ricordo della relazione si fa sempre più vivido, una domanda tormenta Lisa: si è suicidata su quel binario, o qualcuno l’ha spinta sotto al treno? Perché il suo spirito continua a vagare per la stazione, come se avesse qualcosa di irrisolto da portare alla luce prima di potersi abbandonare in pace all’eternità? Tra le vicende dei frequentatori abituali della stazione, che può osservare dalla sua postazione privilegiata, e le immagini che le tornano alla mente, Lisa capisce di non essere sola, e che può ancora fare qualcosa per riportare a galla la sua terribile verità.
Binario Sette è insieme un page turner e un’indagine sui risvolti oscuri che avvolgono relazioni apparentemente «normali». Con il passo di un thriller, Louise Doughty ci accompagna in un viaggio alla scoperta della presenza del mistero nei luoghi più insospettabili.
Mentre il ricordo della relazione si fa sempre più vivido, una domanda tormenta Lisa: si è suicidata su quel binario, o qualcuno l’ha spinta sotto al treno? Perché il suo spirito continua a vagare per la stazione, come se avesse qualcosa di irrisolto da portare alla luce prima di potersi abbandonare in pace all’eternità? Tra le vicende dei frequentatori abituali della stazione, che può osservare dalla sua postazione privilegiata, e le immagini che le tornano alla mente, Lisa capisce di non essere sola, e che può ancora fare qualcosa per riportare a galla la sua terribile verità.
Binario Sette è insieme un page turner e un’indagine sui risvolti oscuri che avvolgono relazioni apparentemente «normali». Con il passo di un thriller, Louise Doughty ci accompagna in un viaggio alla scoperta della presenza del mistero nei luoghi più insospettabili.
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