venerdì 30 settembre 2011
ESPERIENZA - Poesie di Gabriella Maleti (LaRecherche.it). Segnalazione a cura di Marco Mattanti
mercoledì 28 settembre 2011
Le novità di Lupo editore con Francesco Santoro, Stefano Zuccalà, Michele Baccarini
Il conto degli avanzi di Stefano Zuccalà
“Conosco i personaggi e i pensieri di quei personaggi, il loro modo di sentirsi soli, al fondo, costretti all’angolo, quella ferocia che viene dalla costrizione all’angolo e che ti fa esplodere il cuore” Cesare Basile
Infinitamente meno di Michele Baccarini
martedì 27 settembre 2011
WEPUB EDITORIA PER NATIVI DIGITALI
lunedì 26 settembre 2011
Uccio Aloisi - Il Canto della Terra (Kurumuny). Segnalazione a cura di Gianluca Pasca
domenica 25 settembre 2011
Homo interneticus. Restare umani nell'era dell'ossessione digital di Lee Siegel, traduzione di Alessandra Goti e prefazione di Luca De Biase (Piano B). Intervento di Nunzio Festa
venerdì 23 settembre 2011
Nuraghe beach. La Sardegna che non visiterete mai di Flavio Soriga (Laterza). Intervento di Nunzio Festa
mercoledì 21 settembre 2011
Il caso Vittorio (nuova edizione) di Francesco Pacifico (Minimum Fax). Segnalazione a cura di Stefano Donno
lunedì 19 settembre 2011
Giovanna De Angelis da Fanucci. Segnalazione a cura di Marco Mattanti
sabato 17 settembre 2011
“L'eclissi - Dialogo precario sulla crisi della civiltà capitalistica” (Manni). Segnalazione a cura di Stefano Donno
Bifo e Formenti affrontano il tema dell’evoluzione tecnologica ai tempi del Web 2.0 mettendone in luce le implicazioni economiche, politiche, sociali. Dalla galassia Facebook, che ha reso la dimensione relazionale così veloce e vasta da farla divenire paradossalmente impossibile, al fenomeno WikiLeaks, che ha squarciato il velo di Maya della net-neutrality, fino alla discussione su democrazia e Internet, e alla questione della governance economica globale nell’attuale fase post-neoliberista, sono molteplici gli scenari che si aprono in queste pagine. Se la democrazia è una forma di organizzazione politica corrotta e storicamente conclusa, esiste una nuova filosofia capace di includere cultura digitale, movimenti di base e attivismo studentesco. Se il potere dominante è incapace di trovare strumenti di crescita per le classi e le zone povere del pianeta, c’è bisogno di una “ricomposizione” del tessuto politico di base, di nuove forme di antagonismo culturale, di nuovi modelli di sviluppo. In un contesto nazionale e mondiale sconfortante, di totale eclissi, c’è da chiedersi se sia possibile una ricostruzione. Altrimenti, bisognerà inventarsi un altro cielo.
FRANCO BERARDI BIFO, leader del movimento del 77 a Bologna, tra i fondatori di Radio Alice, sin dalla fine degli anni Ottanta si è occupato di Web e nuove tecnologie. Insegna Elementi di storia della comunicazione sociale all’Accademia di Brera. Ha pubblicato libri sulla cybercultura, in Italia, in Francia, in Inghilterra, negli USA.
CARLO FORMENTI insegna Teoria e tecnica dei nuovi media presso l’Uiversità del Salento. Scrive sul “Corriere della Sera” ed è membro del comitato storico di “Alfabeta2”. È autore di numerosi saggi sul rapporto tra le nuove tecnologie e le trasformazioni sociali. Tra gli ultimi, Cybersoviet (Raffaello Cortina 2008), Se questa è democrazia (Manni 2009) e Felici e sfruttati (Egea 2011).
venerdì 16 settembre 2011
“Non fare la cosa giusta”: così l'uomo egoista dei nostri giorni distrugge se stesso e chi lo circonda di Roberto Martalò
Con la pubblicazione di “Non fare la cosa giusta”, ultimo lavoro di Alessandro Berselli, autore sempre più proiettato verso il noir, Perdisapop dimostra ancora una volta la propria volontà di puntare su autori che hanno voglia di esplorare e sperimentare nuove forme letterarie. Claudio Roveri, protagonista del libro, è il tipico uomo medio-borghese di città: incastrato dal proprio senso del dovere nei confronti di alcune regole sociali, è un uomo che reprime le proprie pulsioni per viltà e non per convinzione. Assolutamente attratto dall'apparire a discapito dell'essere (amante dei vestiti griffati, delle belle auto), dissimula la propria infelicità partecipando ad aperitivi alcolici e parlando di vacuità. Sposato con una moglie con la quale è diventato estraneo, padre di una figlia che ama ma con la quale non dialoga, sfoga il proprio disagio e la propria insoddisfazione odiando tutti: dagli extracomunitari ai compagni di scuola di sua figlia, dai giovani universitari ai colleghi di lavoro. La vita di Claudio subisce rapidamente due scossoni: il primo in seguito all'incontro con Luca, psichiatra edonista che lo convince a lasciarsi andare, a fare quello che sente senza pensare alle conseguenze sociali del proprio agire. Così Claudio si lancia in un vortice di azioni irresponsabili che sembrano riempire il suo vuoto esistenziale: sarà proprio in una di queste occasioni che la sua vita subirà il secondo scossone e cambierà definitivamente. Lanciatosi in un'avventura extraconiugale con la bella e benestante dottoressa Ricci, Claudio non risponderà alla telefonata più importante della sua vita: sua figlia Erica è in pericolo di vita e cerca disperatamente un aiuto che lui, preso troppo da se stesso, non potrà concederle. Niente sarà più come prima. Ambientato in una Bologna “vera”, il romanzo punta la luce sull'uomo moderno, sul suo egoismo, sull'incapacità di comunicare e sulla paura dell'altro come riflesso della paura di se stessi. Claudio Roveri incarna perfettamente l'uomo mediocre dei nostri anni e nella sua descrizione, nello svelamento di certi meccanismi psicologici, l'autore è magistrale. Interessante infine la scelta narrativa: lo scrittore sembra prediligere la forma della lettera-confessione che Claudio manda a Erica. Una lettera-confessione che in realtà è più un monologo con se stesso e che crea molto coinvolgimento con il lettore che si identifica come destinatario di questo flusso di pensieri. Scrittore oramai maturo, Berselli dimostra tutte le proprie qualità stilistiche passando da esordi umoristici a generi più tetri con una disinvoltura tipica di chi conosce bene la lingua e l'animo umano.
Non fare la cosa giusta di Alessandro Berselli
Perdisapop, 234 pag, 15€
mercoledì 14 settembre 2011
Antartide, di Laura Pugno (Minimum Fax). Intervento di Nunzio Festa
martedì 13 settembre 2011
Francesco Falconi videointervista Cassandra Clare
13 giugno 2011, Roma, libreria Bibli
Videointervista a Cassandra Clare
lunedì 12 settembre 2011
Chiarelettere: " Il golpe inglese" di M. J. Cereghino e G. Fasanella
Gli autori Mario Josè Cereghino e Giovanni Fasanella presentano "Il golpe inglese". Da Matteotti a Moro: le prove della guerra segreta per il controllo del petrolio e dell'Italia
domenica 11 settembre 2011
Grande successo per Besa e Maria Pia Romano in Svizzera. Intervento di Gianluca Pasca
Si è concluso da poco il festival della Formazione Continua a Mendrisio nel Canton Ticino in Svizzera, un appuntamento di grande spessore culturale patrocinato dall’Unesco e da Puglia Swiss. A parte la partecipazione della pugliese Sabrina Merolla, originaria di Gravina, ambasciatrice della cultura, dell’arte, e dell’economia pugliese in terra elvetica, mi preme essendo salentino, di parlare di un’altra protagonista (di cui in verità mi sono occupato in altre sedi) del festival in Svizzera. Parlo di Maria Pia Romano che ancora una volta porta il Salento oltre confine, grazie al suo bellissimo lavoro “L’Anello inutile” edito da Besa editrice. E ad onor del vero non è solo l’autrice ad essere stata protagonista dell’evento in questione, ma anche la stessa Besa editrice, neretina, che da tempo porta avanti un grande discorso di qualità e attenzione di cui bisogna essere orgogliosi. Il libro della Romano, è sicuramente frutto di un grande interesse che sta alimentando l’attenzione e alcune risorse verso un territorio che da Edoardo Winspeare, sino a Dolce Nera, e ai Negroamaro, sino al giornalista Pier Francesco Pacoda che con Kowalski pubblica “Salento amore mio!”, solo per fare qualche esempio, ha moltissimo da comunicare (e non è un caso che il periodico Il Mondo, attualmente in edicola dedichi un “dossier Puglia” di più di venti pagine). Intanto oltre ai miei auguri a questa talentuosa autrice, non mi resta che consigliare un libro che parla di me e di tutti i miei “co/inquilini” della terra del rimorso!
sabato 10 settembre 2011
Il tribunale delle anime di Donato Carrisi (Longanesi)
Il grande ritorno dell'autore del Suggeritore, il thriller italiano più venduto nel mondo.
"Questa è la storia di un segreto invisibile eppure sotto gli occhi di tutti. Questa è la storia di un male antico ed eterno e di chi lotta per contrastarlo. Questa è una storia basata su fatti 'veri', ispirata a eventi 'reali': la sfida non è crederci ma accettarlo."
Scopri il nuovo romanzo di Donato Carrisi in anteprima sul sito web http://www.donatocarrisi.it
venerdì 9 settembre 2011
I VOSTRI 10 PERSONAGGI DAI LIBRI PREFERITI. ECCO I RISULTATI. Intervento di Stefano Donno
giovedì 8 settembre 2011
Gianluca Pasca segnala New Page l'iniziativa editoriale di Francesco Saverio Dodaro
New Page, è un movimento letterario fondato da Francesco Saverio Dòdaro sul finire del 2009 in Italia. Narrativa di cento parole. Romanzi, brevi, brevissimi, di cento parole, in store, da esporre nelle vetrine dei negozi, su crowner, pannelli cartonati molto in uso nella comunicazione pubblicitaria. E poi. Ancora. Apre alla poesia, al teatro. Poesia in store, nelle vetrine. Poesia di poche parole in store, in store. Nelle vetrine. Teatro in store. Teatro di cento parole. Nella piazza comunicazionale del terzo millennio. In ultimo, la sezione scavi del movimento. Per indagare, scandagliare, le vie del linguaggio, in store, ma senza il limite delle cento parole. «I romanzi, la poiesi in genere, intercettano l’ora, il contesto, l’ampio know-how, ed escono dalle gabbie speculative – commerciali e di potere – per diffondersi tra i frammenti, le desolazioni, le mancanze, gli smembramenti, le solitudini. L’amore. Cento parole. Ritorna, in altra veste, il cantastorie. Il cantastorie del terzo millennio.» (Francesco Saverio Dòdaro, 2010-03-18)
Al movimento hanno sin qui aderito autori italiani ed internazionali:
Dall’Italia: Francesco Saverio Dòdaro, Teresa Maria Lutri, Elisabetta Liguori, Francesco Aprile, Mauro Marino, Antonio Palumbo, Rossano Astremo, Elio Coriano, Serena Stìfani, Giuseppe Cristaldi, Vito Antonio Conte, Stefano Donno, Giuliano Ingrosso, Lea Barletti, Francesco Pasca, Marianna Massa, Erika Sorrenti, Alessandra De Luca, Ennio Ciotta, Dino Levante.
Dalla Spagna: Bartolomè Ferrando, Patricia Aguilera Arroyo.
Da Malta: Victor Jacono.
Dal Canada: Elvira Cordileone.
Dalla Siria: Ayham Agha.
Dall’Egitto: Ahmed Hamed Ahmed.
Dalla Francia: Vanessa Bile-Audouard.
mercoledì 7 settembre 2011
Dentro La Lanterna di Matteo Maria Orlando (Terre Sommerse). Intervento di Manuel De Carli
La contemporaneità è l’essenza esoterica del poetare. Il poeta, in quanto contemporaneo, tiene fisso lo sguardo nel suo tempo, cogliendo, al di là degli accecanti bagliori del secolo, un’entità umbratile, un buio speciale, un’intima oscurità. Orlando scorge l’ombra dell’impercettibile e, a partire dalle sue rivelazioni, intraprende un itinerario di ricerca poetica nella dimensione metafisica dell’insondabile, illuminato, come il cinico Diogene, dalla fiamma inesausta della lanterna spirituale. Nell’atto dello scrivere il poeta si fa viator. Il mondo è per lui uno specchio ove il vero si rifrange in simboli, e la speculatio, la lettura di questo specchio, rappresenta appieno lo stato e l’identità del viator. Orlando scatena il verso delle sue riflessioni secondo un duplice ordine di conoscenza: dall’inferiore nella realtà al superiore, da ciò ch’è esterno a ciò ch’è interno all’uomo. Anche nella più disincantata considerazione della realtà sociale (prima stanza) il poeta fa emergere, dall’insieme disparato del percepibile, le contraddizioni insolubili della storia che conducono, fatali, alla dissolvenza dell’io. Sembra perciò aprirsi una lacerante divisione del soggetto, drastica nella sua nettezza e tale da dilaniare ogni unità dell’esistente. Il poeta-viator fugge così l’ormai rovinoso mondo degli uomini, nella ricerca di una realtà fisico-intellettuale dove gli elementi possano porsi in contiguità nello stesso spazio, unirsi facilmente nell’animo indiviso dell’individuo. Il Mezzogiorno estremo, così come si dà nelle narrazioni archetipiche di Bodini e Bonaviri, stelle polari nel lungo cammino di Orlando, è la terra in cui lo spazio si libera dalla dipendenza indissolubile del continuum temporale (seconda stanza). Spogliato del divenire, il Sud è eterno. Ma nella celebrazione sacrale dell’universo meridiano il poeta tradisce un anelito ineludibile di quiete e di equilibrio, fenomeni di un ritorno al primigenio. E’ così che il sentimento di cosmicità si estende e si concreta in senso personale come amore vivente, movimento senza scopo, in cui avendolo raggiunto, il poeta possa perdersi. Esso non è desiderio, ma un volgersi senza termine e inesauribile all’amato, un protendersi all'altro. I moti di Afrodite (terza stanza) sono moti infiniti, quindi senza misura, fine e confine. Ma la spontaneità interiore che si dà negli atti dell’amore, del sentimento e della volontà, determina l’essenza di un’anima. Attraverso l’esperienza del riconoscimento l’anima del viator diviene sapiente di sé, cosciente del fatto di accompagnare se stessa, di poter “cullare il suo io”, affermando la sua natura di attività spontanea della comprensione (quarta stanza). Coronamento dell’universo tutto si fa il soggetto, l’animo individuale, che s’interroga come in un gioco di azioni, di interazioni in cui ciò che resta costantemente presente è l’io corporeo, la passione di esistere e di lasciare traccia, la coscienza del corpo come coscienza di un simbolo. Nella memoria narrata del viator (quinta stanza) si congiungono così passato, presente e futuro. I suoi canti, nella temporalità integrale, esprimono quella capacità di sfuggire ai limiti dell’esperienza immediata, di proiettarsi nell’avvenire, di rompere quella traiettoria lineare del tempo per avvolgersi in una spirale esistenziale dell’eterno ritorno, nel senso che il tempo dell’essere hic et nunc necessita di ricongiungersi, spiralicamente, con il tempo dell’altrove e dell’oltre, del farsi continuo e del trasformarsi. Nell’ora del tramonto della vocazione poetica, la poesia di Orlando diviene segno e simbolo, mito e rito, accesso al fantastico e all’immaginario; in ogni caso, risposta all’eterno bisogno maieutico di un mondo oscuro e per certi versi arcano. Esigenza di verità e mistero fondano l'estetica dell’Orlando. Scrittura come catarsi, poesia come dialogo tra immagini e realtà, ricerca come comprensione e lettura degli aspetti indicibili, spesso affidati al silenzio, all’ineffabile, nel senso di non traducibile in emozione. “Experientia singularium est, ars vero universalium” (Alessandro di Hales)
Dalla Prefazione