sabato 30 novembre 2024
Piccole cose di Benoît Coquil (Ponte Alle Grazie)
«Una delle vicende chiave della prima rivoluzione psichedelica.» - Vanni Santoni
venerdì 29 novembre 2024
Kolossal Milan. Gli anni 2001-2009 di Giuseppe Pastore (66thand2nd)
Se il Milan sfacciato e irruento di Arrigo Sacchi era la Tesi, se il Milan maturo e manageriale di Fabio Capello era l’Antitesi, il Milan di Carlo Ancelotti è la Sintesi: estetico ma anche pragmatico, spettacolare ma anche concreto, ancorato a una difesa spesso inespugnabile – ancora la migliore al mondo, capitanata dall’incrollabile Maldini – e impreziosito da una nuova parata di campioni italiani e stranieri, che si danno il cambio tra il campo e la panchina: Pirlo, Seedorf, Rui Costa, Kaká, Shevchenko, Crespo, Inzaghi, fino alle comete Ronaldo e Ronaldinho e al giovanissimo Pato. Un Milan talmente forte da dissipare ciò che nessuno riteneva possibile, una finale condotta per 3-0 all’intervallo e poi persa ai rigori nella drammatica notte di Istanbul; ma in grado anche di conquistare due Champions incredibili, vinte contro ogni pronostico, battendo gli antichi rivali bianconeri ed esorcizzando i nuovi fantasmi del Liverpool. Tutto si tiene in questo ciclo colossale che s’intreccia, ancora una volta, con la storia d’Italia e le vicende politiche e personali di Silvio Berlusconi, l’uomo che ha cambiato l’immagine e la sostanza del club. Con il suo ritmo incalzante e spregiudicato, Giuseppe Pastore, grande narratore e formidabile milanologo, tesse insieme cronache di partite ormai entrate nella leggenda, aneddoti, curiosità, colpi di scena, citazioni cinematografiche, per raccontarci l’epopea dell’ultimo squadrone italiano capace di dominare in Europa, protagonista di un altro decennio di «bel giuoco»; un Milan fenomenale che, in forme nuove, rinnova le gesta del Milan «col sole in tasca» degli anni Ottanta e Novanta
giovedì 28 novembre 2024
Perché l'Italia è di destra. Contro le bugie della sinistra di Italo Bocchino (Solferino)
È una costante della nostra storia politica: quando si tratta di elezioni decisive, l’Italia vira sempre a destra. È accaduto nel 1948 con la Democrazia Cristiana, nel 1994 con Silvio Berlusconi, e ancora nel 2022 con Giorgia Meloni. Ma quali sono le caratteristiche di questa nuova destra? Davvero gli italiani vogliono l’uomo forte? E davvero alla sinistra servirebbe una Meloni? Italo Bocchino, dalla prospettiva privilegiata del giornalista e intellettuale d’area, racconta le radici e il futuro di una compagine politica in continua evoluzione, eppure saldamente radicata in una storia. Sfata luoghi comuni come il familismo, l’incompetenza della classe dirigente, il monopolio dell’informazione o il destino di isolamento internazionale e catastrofi economiche regolarmente pronosticate al Paese sotto i governi di destra. E in un’analisi ricca di dati, notizie e vis polemica, riflette in modo originale e provocatorio attorno ai grandi temi da affrontare una volta per tutte nel XXI secolo, prima fra tutti la questione demografica e, strettamente collegata, quella dei flussi migratori. Si guarderà inevitabilmente meno a Tolkien e più a Scruton, osserva Bocchino, descrivendo «una destra pienamente legittimata nel consenso e negli atteggiamenti», che sappia difendere la cultura italiana, sostenere il merito, ridisegnare le istituzioni nel senso di una maggiore efficienza e vicinanza alle necessità reali di un popolo a cui da sempre la lega un’affinità elettiva. Dal tormentone dell’antifascismo al rinnovamento dell’Unione Europea, dal premierato alla riforma della giustizia, questo libro conduce il lettore attraverso le pieghe più nascoste del sistema-destra e indica la strada del futuro
mercoledì 27 novembre 2024
Il vento è un impostore di Sasha Vasilyuk (Garzanti)
Un esordio potentissimo venduto in tutto il mondo, approdato subito in classifica. Ha già conquistato la stampa internazionale. Un romanzo ispirato a una storia vera, che interroga il lettore su cosa voglia dire essere un «salvato», come spiegava Primo Levi. Un libro che racconta un aspetto poco noto della tragedia della Seconda guerra mondiale. In quel passato, ci sono le domande e le risposte che oggi, forse più che mai, non vanno dimenticate.
martedì 26 novembre 2024
Billy Bragg – Le tre dimensioni della libertà
Viviamo in un tempo in cui il neoliberismo ha rubato l’anima ai grandi partiti e gli interessi economici delle corporation hanno minato le basi della democrazia. Le opinioni travolgono i fatti e la verità è considerata solo una prospettiva tra le tante; la libertà di espressione è ormai terreno di scontro continuo. Mentre gli algoritmi e le derive autoritarie minacciano i diritti sociali, ci contendiamo affannosamente il diritto di parola. Per proteggerci dal dilagare dei nuovi dispotismi, dobbiamo smettere di intendere la libertà come mera assenza di vincoli e ristabilire il legame necessario con altre due dimensioni, quella dell’uguaglianza e quella della responsabilità – solo così potremo riacquistare una qualche forma di controllo sulle nostre vite.
In questo breve e brillante pamphlet politico, Billy Bragg effettua una diagnosi accurata della crisi delle democrazie occidentali e propone un antidoto – la libertà tridimensionale.
In order to be truly free, we have to respect the equal right of others to exercise the liberty that we claim for ourselves.
“Per dirci veramente liberi dobbiamo riconoscere agli altri il diritto di esercitare quella stessa libertà che rivendichiamo per noi.”
– Billy Bragg, Le tre dimensioni della libertà
lunedì 25 novembre 2024
Erediterai la terra di Jane Smiley (La Nuova Frontiera)
domenica 24 novembre 2024
In frantumi di Hanif Kureishi (Bompiani)
Il diario di un’esistenza in frantumi, scandita dalle cure e illuminata dalla presenza degli altri, la famiglia, gli amici vecchi e nuovi, i medici, gli infermieri, i compagni di malattia. Un’esistenza da abitare in un altro modo, da reinventare ogni giorno senza arrendersi, perché “io non mi voglio lasciar andare: di tutto questo voglio fare qualcosa”.
sabato 23 novembre 2024
Luciano Capone e Carlo Stagnaro sono autori per Rubbettino di Superbonus - Come fallisce una nazione
venerdì 22 novembre 2024
Fino alla fine del mondo e un po' più in là Cristina Zagaria (Piemme)
La vita è come gli scacchi. Ogni mossa deve essere pensata in anticipo. Considerando le possibili risposte dell'avversario. E ogni mossa che fai ha delle conseguenze.
giovedì 21 novembre 2024
Gli ultimi del Risorgimento. Democratici, garibaldini, mazziniani tra irredentismo e rivoluzione di Roberto Spazzali (Ares)
Storia di illusioni, di speranze, di tradimenti politici. C'è una sottotraccia che ha riguardato un paio di generazioni tra Otto e Novecento, quelle di mazziniani, garibaldini, democratici, mossi da uno spirito universalistico e da un senso di apostolato per la libertà, pronti a battersi per quei popoli che ancora non conoscevano l'indipendenza, la giustizia e la democrazia. Un movimento di italiani dell'Impero austro-ungarico ma anche di ambienti rivoluzionari lombardi, romagnoli, marchigiani, laziali. I superstiti troveranno, in nome del Risorgimento, un nuovo impegno nell'antifascismo fino alla Resistenza
mercoledì 20 novembre 2024
Le ragazze di Urania Cottage di Stacey Halls (Neri Pozza)
Ambientato nell’Inghilterra che ha ispirato David Copperfield, l’ultimo romanzo della «nuova Hilary Mantel» (Cosmopolitan) è un inno all’incrollabile audacia, alla perseveranza, alla forza corale delle donne.
martedì 19 novembre 2024
Esce una nuova raccolta poetica dal titolo Cantico degli amanti – Dalla parte del marito di Sabatina Napolitano per i Quaderni del Bardo Edizioni
Una nuova raccolta poetica intitolata “Cantico degli amanti – Dalla parte del marito” è disponibile sugli scaffali, pubblicata da I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno. L’autrice, Sabatina Napolitano, si impegna in una rilettura e riscrittura del “Cantico dei Cantici di Salomone”, distribuendo l’opera in sei sezioni che esplorano varie sfaccettature dell’amore. La prefazione del volume è stata curata da Pasquale Vitagliano, mentre Gianpaolo G. Mastropasqua ha offerto la sua già riconosciuta esperienza per la postfazione.
L’estasi amorosa è imponderabile. Il sentimento amoroso è indomabile. Le forme più comuni per rappresentarlo riempiono di sabbia le mani di chi voglia comprenderlo realmente. Non bastano le frasi rimate nascoste nei cioccolatini, neppure le meccaniche del sesso epigrammatico. Per fare un’esperienza di quanto rovente possa essere la materia dell’amore e nello stesso istante vibrante di una tensione mistica estrema fino al punto in cui dolore e piacere si toccano sorpresi, si può leggere questo Cantico degli amanti – dal lato del marito di Sabatina Napolitano. Come precisa la stessa autrice, la raccolta è un poema che rilegge (e riscrive) il Cantico dei Cantici di Salomone. Si divide in sei sezioni. In una di queste l’amante-marito diventa eteronomo della stessa poetessa. Mario Luzi, Herman Hesse, Özdemir Asaf, Hafez, ci accompagnano con i loro testi in questa inchiesta amorosa.
Mentre mi spogli diglielo a dio/ che per te sono la California, New York./ Diglielo a dio che io sono tutte le tue città. Prima e fuori da ogni lettura allegorica, ammesso che ce ne sia una, la sorgente di questo testo è il profondo desiderio amoroso dell’autrice. Sgorga dal profondo, l’eco risale da distanze lontanissime che non serve né colmare né esplorare, in quanto contengono la matrice da cui tracima il magma poetico, un mistero che invita alla conoscenza, non al disvelamento. Di questo fuoco scuro/ possa bruciare il tuo desiderio/ fin tanto che non lo spegni a me vicino./ (…) Sono una stella dal fuoco scuro,/ bevo vino dormendo con santi e poeti. Il fuoco è l’elemento che alimenta la vis poetica della Napolitano. (dalla prefazione di Pasquale Vitagliano)
‘‘Questa raccolta, coraggiosa e intenzionalmente a tratti scentrata dal proprio tempo, nonostante l’utilizzo talvolta di lemmi ‘social’, è in realtà un viaggio nella divergenza del sentire dove tutti i numi tutelari personali della poesia d’amore, orientali e occidentali, vengono convocati benché sfiorati, vengono invocati per salvare il nostro tempo dall’assenza d’Amore. In virtù e in correlazione con il Cantico delle origini, il marito e la moglie potrebbero sia essere maschio e femmina reali, sia coppia idealizzata o adamitica, nonchè estrema metafora, ossia rimanderebbero a Dio che ha in sposa la Terra/Umanità. Sabatina Napolitano, che può vantare una rara e sedimentata conoscenza letteraria contemporanea in rapporto alla giovane età, sia per il suo percorso personale che per la sua evoluzione e trasversalità in scrittura, è da ritenersi senza alcun dubbio, e questa raccolta lo conferma, tra le più autentiche poetesse italiane della sua generazione’’.
(dalla postfazione di Gianpalo G. Mastropasqua)
Sabatina Napolitano, classe ‘89, è una poetessa, scrittrice, insegnante. Suoi testi sono apparsi nella rivista Gradiva, su La poesia e lo Spirito, Nazione Indiana, Neobar, Poesia del nostro tempo e diverse altre testate. La sua prima raccolta poetica è del 2010. Ha pubblicato un romanzo e otto libri di poesia.
lunedì 18 novembre 2024
volker Hermes. Hidden portraits. Ritratti ri-velati. Ediz. bilingue (5 Continents Editions)
domenica 17 novembre 2024
L'età dell'oro di Wang Xiaobo (Carbonio Editore)
Wang Xiaobo, autore di culto per generazioni di lettori, racconta con una voce eccentrica e sarcastica un mondo grottesco e al contempo fin troppo autentico. Una scrittura franca e provocatoriamente irriverente, espressa attraverso una cura minuziosa del dettaglio e sorprendenti scintille poetiche, che offre una satira coraggiosa e dissacrante della Cina del tempo.
«Il cielo volgeva al tramonto e le nuvole fluttuavano pigramente, con lo strato inferiore già inghiottito dal buio e quello superiore ancora avvolto dalla luce. Quel giorno compivo ventun anni, erano i miei anni d’oro ed ero pieno di belle speranze. Volevo amare, mangiare, diventare in un attimo quella nuvola a metà tra luce e buio. Solo più tardi avrei capito che la vita invece è una lenta serie di mazzolate.»
«Un romanzo che parla di lussuria e di perdita nella Cina della Rivoluzione Culturale, con un’idea che sottende ogni singola pagina: trovare un modo per resistere alla coercizione.» - New York Times
sabato 16 novembre 2024
Leggende, fatti e meraviglie di Napoli di Alexandre Dumas (quodlibet)
venerdì 15 novembre 2024
L'incarico ovvero Sull'osservare di chi osserva gli osservatori. Novella in ventiquattro frasi di Friedrich Dürrenmatt
giovedì 14 novembre 2024
Addomesticare l'architettura. L'Occidente e la distruzione dell'abitare di Franco La Cecla (UTET)
Da millenni l’umanità ha sempre saputo abitare. Ma è bastato un secolo di edilizia, cemento armato e architettura “moderna” per cancellare questa straordinaria capacità di vivere bene in un luogo, rispettandolo. All’inizio del secolo scorso, quando gli olandesi conquistarono l’Indonesia rimasero sconcertati dalle abitazioni dei popoli locali. Quelle case senza pareti, fatte di tetti e piloni per favorire la circolazione dell’aria mettevano in discussione uno dei principi cardine dell’abitare borghese ottocentesco, ovvero i muri e la loro capacità di delimitare le proprietà e chiudersi all’esterno. Gli usi locali furono giudicati selvaggi, la convivenza di più famiglie una scandalosa promiscuità, le case tipiche, le karo batak, vennero descritte come luoghi bui e inospitali. Gli olandesi sovrapposero il proprio stile di vita a quello degli indigeni, ignorando totalmente le forme di vita locali che avevano generato quegli usi. Lo stesso è avvenuto in tutti i mondi raggiunti dalla modernizzazione occidentale, dall’Africa alla Cina. I costumi del luogo sono sempre primitivi, le popolazioni autoctone vanno rieducate. Tra le armi utilizzate dall’imperialismo coloniale la meno discussa è sicuramente l’architettura, ma è attraverso l’imposizione urbanistica che si nega la legittimità indigena, si ignorano usi millenari, si cancellano culture. Per secoli, a volte seguendo un impulso messianico, i colonizzatori hanno edificato e stravolto, demolito e progettato secondo canoni validi per l’Occidente. Decenni dopo quello che rimane è un appiattimento dei modi di abitare, ormai snaturati, piegati alle volontà coloniali prima, alle speculazioni delle compagnie di real estate e del cemento armato oggi. L’individuo e il suo rapporto con il mondo sono subordinati all’architettura. Lo spazio domestico è svuotato delle sue funzioni vitali. Dopo il successo di Contro l’architettura, Franco La Cecla ci invita a sottrarre l’abitare alla tirannia di architetti e urbanisti, a recuperare i gesti della domesticità, a difendere il nostro diritto di modellare gli spazi in cui viviamo.