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martedì 30 gennaio 2024

Tutto ciò che ho amato di Aharon Appelfeld (Guanda)

 Paul Rosenfeld, figlio unico di genitori ebrei, il giorno del suo nono compleanno scopre che il padre non abiterà più con loro. Impara ad aspettare le sue visite sempre più rare, tanto che il suo volto gli si cancella quasi dalla memoria. Instaura con la madre un rapporto totalizzante, che si incrina quando lei lo «tradisce» con un nuovo amore. Da quel momento Paul trascorre più tempo a ­Czernowitz con il padre pittore, che sfoga nel bere la frustrazione di essere artista ed ebreo in un mondo che fa sempre più fatica ad accettare entrambe le cose. Allo smarrimento emotivo e alla solitudine di Paul fa da controcanto la tensione drammatica di un’Europa che si affaccia sul baratro della Seconda guerra mondiale. La vicenda privata di una famiglia, con le sue ferite e i suoi vuoti incolmabili, diventa allora lo specchio in cui si riflettono la paura e lo sgomento di un intero popolo, la follia che di lì a poco innescherà la tragedia dell’Olocausto.




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