“Se
c'è molta luce, possiamo fingere di non vedere./ C'è tantissima luce. Non
possiamo fingere di non vedere.” // Il raffinato discorso poetico di Sándor
Halmosi si fa sempre più fibroso, le sue “schegge” appaiono nei luoghi più
inaspettati, altre volte il corpo pulsante della poesia è lacerato e incrinato.
Basta toccarne la superficie, per percepire la nostra “vita patchwork”. Ne
trarremo il meglio, se ci ferisce. In ogni poesia c'è uno spazio vuoto che
appartiene solo a noi, al lettore. Il marchio distintivo di Halmosi è una
percezione del mondo sottilmente moderna e spirituale. Una poesia precisa che
misura in modo affidabile la densità angelica. (András Visky)
APOKRIF - Traduzione dall’ungherese Györgyi Gyetvai e Gianmaria D. Eletto
NERETVA
- Traduzione dall’ungherese di Ágnes Kenéz
In
copertina e nel libro illustrazioni di István Fábián
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