Nina, una giovane donna che vive da molti anni rinchiusa in un manicomio, non parla con nessuno. La condanna a una vita d’ansia e d’affanno non le permette di ritrovarsi. Tuttavia, l’incontro con un nuovo dottore le farà riscoprire la voglia di scrivere. In un flusso di coscienza continuo – scandito tra il passato e il presente, caratterizzato da qualche sporadica fuga dalla casa dei matti – Nina tenta di ricongiungersi col mondo, ricercando ciò che ha perduto, tra le misere origini, i luoghi d’infanzia, i tanti ricordi abbandonati nella vecchia casa del nonno, provando, con fatica, a dare un significato alla sua vita. Sarà il piccolo Nino, il figlio di un passato che ritorna, l’unico capace di schiudere il cerchio del suo silenzio imperfetto. Riccardo Tontaro scrive del dolore nelle sue varie sfaccettature. E lo fa con la capacità dello scrittore e la delicatezza e sensibilità dell’uomo. Due anime che si fondono per dare vita a un romanzo che arriva in punta di piedi al cuore del lettore.
Nessun commento:
Posta un commento