Pagine

mercoledì 5 luglio 2023

Bestie di Sofia Pirandello (Round Robin Editrice)

Libro presentato da Umberto Croppi nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2023

In un polveroso e rovente paese siciliano, Lucia cresce trattenendo il fiato, con un papà assente, un fratello grande che la considera appena, e una mamma pazza che non le perdona il male che lei stessa vive come una condanna: essere nata fimmina. Mite fuori e incandescente dentro, trova rifugio nelle parole: appuntate in segreto su un diario, custodite come un tesoro, nascoste come una colpa, registrano quello che i suoi occhi nerissimi intercettano e riflettono dentro di lei, i viscerali smottamenti del suo cuore. Ormai giovane donna, Lucia parte da sola per la sua America, il nord Italia, dove inizia una vita libera dal giogo dello sguardo materno, e scopre e si abbandona all'amore, fino a lasciarsene consumare. Il Sud però tornerà a chiamarla a sé, è il suo destino ineluttabile, il luogo dell'origine e della rivelazione. Sofia Pirandello torna in libreria con un viaggio di andata e ritorno nella periferia siciliana in cui il caldo svuota la testa dai pensieri e fa ammalare di insoddisfazione, dove sotto la terra arida e ferita dalla siccità scorrono segreti rivoli di vita ferina, violenta, terribile.

Proposto da Umberto Croppi al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:
«Bestie è un romanzo che non lascia scampo: ti percuote e ti attraversa come la vita di Lucia, la protagonista bambina che in questa storia familiare diventa donna. Il male è essere una «fimmina», un danno, un problema insuperabile su cui la madre poggerà la sua educazione di donna sola con due figli da crescere, e un marito che diventa assente, colpevole di esser morto troppo presto. Bestie, della giovane Sofia Pirandello, è un racconto di un Sud indolente e lento. Il racconto poetico di un viaggio che attraversa il tempo, tra la Sicilia in cui la bambina è cresciuta e un Nord in cui si troverà intrappolata. L’incontro con un macellaio, la seduzione e l’abbandono, la forza del tornare a casa e il talento nell’uso dei coltelli. Già dalle prime pagine si entra in quel mondo fatto di mancanze che diventano ricchezza e capacità del sopravvivere alla povertà con leggerezza e voglia di evasione. Un fratello come compagno di giochi e una fiera di paese per incontrare un’idea di futuro che forse non sarà mai. Una scrittura che coinvolge nella sua opportuna e minuziosa descrizione del contesto è la forza di questo romanzo. L’autrice non banalizza l’immagine della protagonista relegandola nel ruolo di vittima, ma ne enfatizza forza, riscatto e rinascita regalandole un momento di violenza e liberazione inaspettato che trasforma il finale in una rivincita da tutto e tutti. Una rivincita dall’educazione ineducante di una madre e della sua costante negatività. Diceva Hölderlin che dove c’è il pericolo cresce anche ciò che salva e, Bestie, che in siciliano lo si dice degli stupidi, si riferisce anche a chi nutre un’indole malvagia. E Lucia sa che bestie sono coloro che la crescono e la trattano con violenza nel corso della sua vita. Bestia è lei, inadeguata in ogni contesto, spaventosa perché alle volte feroce, incomprensibile perché incapace di ridursi al ruolo di moglie e madre. E bestie sono quelle su cui usa sapientemente i coltelli nel retrobottega di quella macelleria che probabilmente la renderanno la donna che voleva essere: dove c’è il pericolo cresce anche ciò che salva.»


 

Nessun commento:

Posta un commento