In un memoir che sfida ogni convenzione stilistica, con una prosa luminosa e poetica e un finissimo equilibrio tra fiction e non fiction, Rivera Garza affronta il lutto che l’ha cambiata per sempre, e che ancora oggi determina la persona che è e le cause per le quali si impegna a lottare ogni giorno.
«Un memoir straordinario e indimenticabile, da una delle più grandi autrici messicane di sempre.» - Jonathan Lethem
«Questo che abbiamo tra le mani, è un memoir intimo e politico. Un atto d'amore, una battaglia, è sentirsi ancora sorella.» - Marie Claire
Il 16 luglio del 1990, a Città del Messico,
Liliana Rivera Garza fu vittima di un femminicidio. Aveva vent’anni,
studiava architettura. Da tempo cercava di porre fine a una relazione
con un ragazzo che non le dava tregua. Qualche settimana prima della
tragedia, prese una decisione definitiva: nel cuore dell’inverno aveva
imparato che in lei c’era, come diceva Albert Camus, un’invincibile
estate. L’avrebbe lasciato per sempre. Avrebbe cominciato una nuova
vita. Avrebbe fatto un master, si sarebbe trasferita a Londra. La
decisione del ragazzo fu che lei non avesse una vita senza di lui.
Trent’anni dopo, a partire dalle carte di Liliana, dalle indagini
dell’epoca e dalle testimonianze di amici e familiari, Cristina Rivera
Garza ricostruisce la storia della sorella, una storia personale ma
terribilmente universale: quella di una giovane donna, brillante e
determinata, che muove i primi passi in un mondo permeato dalla violenza
di genere. Dal primo amore con un ragazzo affascinante ma geloso e
possessivo, fino all’ultima meravigliosa estate, fatta di viaggi,
emozioni e libertà mai sperimentate prima.
Nessun commento:
Posta un commento