Vandana Shiva, fisica quantistica ed economista militante ambientalista, è considerata la teorica più importante al mondo dell’ecologia sociale.
«Una delle scienziate radicali più importanti del mondo» - The Guardian
“Sono nata nella valle di Doon nel 1952 da un
padre diventato guardia forestale dopo avere lasciato l’esercito, e da
una madre diventata contadina dopo avere lasciato un pubblico impiego di
alto livello nel campo dell’istruzione. Insieme decisero di rinunciare
alla loro casta, aderendo così al movimento anti-caste, che ebbe un
ruolo importante nella lotta per l’indipendenza, e adottando il cognome
neutro Shiva. La mia infanzia è stata plasmata dalle foreste
dell’Himalaya e dalla fattoria di mia madre ai piedi delle colline. La
natura è stata la mia prima ispirazione e lo studio di essa la mia prima
passione, così sono diventata una studiosa di fisica.” Si apre così
questo memoir di Vandana Shiva, con una scrittura calda, intima, con uno
sguardo che si volge alle origini della sua storia famigliare per
raccontarci le sue radici, per farci sentire dove batte il suo cuore.
Shiva ripercorre le tappe della sua formazione, frammentata dalla
partecipazione al movimento Chipko, che promuove l’abbraccio degli
alberi come metodo per salvarli dall’abbattimento, e le intreccia con la
storia del suo paese, l’India, e con le sue diseguaglianze politiche e
sociali. Rivive l’evoluzione del suo pensiero e tutte le battaglie che,
nel corso di quarant’anni, l’hanno vista in prima linea per difendere
un’agricoltura sostenibile, l’ambiente e la biodiversità, schierandosi
sempre dalla parte dei popoli, dei loro diritti e della terra,
svelandoci che è stato proprio lavorando con le contadine del suo stato
natale dell’Uttarakhand che ha cominciato ad apprendere le prime lezioni
di ecologia, facendo della conservazione della biodiversità e delle
società sostenibili il lavoro della sua vita. Un memoir potente che
guarda anche al futuro, alle sfide poste dalla diffusione del covid,
dalla privatizzazione delle biotecnologie e dalla mercificazione delle
nostre risorse biologiche e naturali.
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