Saggi e interviste di Byung-Chul Han comparse sui giornali e le riviste di tutto il mondo, raccolte dall'autore in un solo volume dedicato al grande pubblico.
"Mi spiace, ma i fatti sono questi," risponde
Han quando, in un'intervista uscita su Zeit Wissen, gli fanno notare che
le sue riflessioni non sono molto incoraggianti. "Scrivo quel che vedo.
I miei libri possono ferire poiché mostro cose che la gente non vuol
vedere. Ma non sono io, non è la mia analisi a essere spietata, bensì il
mondo in cui viviamo, con la sua follia e la sua assurdità". Questo
volume raccoglie gli interventi più significativi di uno dei massimi
critici dell'assurdo mondo contemporaneo. Han ci restituisce un affresco
lucido e dissacrante dell'epoca neoliberista e dei suoi paradossi, dai
"ragazzi che si fanno fotografare mentre saltellano all'impazzata" al
burnout, dai migranti alle sculture levigate di Jeff Koons, da Big Data
al coronavirus e alle misure di contenimento della pandemia, in una
società già di per sé "organizzata in chiave immunologica" e sull'orlo
del collasso. Nel presente la coazione a produrre assume sempre più
esplicitamente le forme dell'autosfruttamento e soprattutto
dell'autodistruzione, giacché noi per primi "sacrifichiamo
volontariamente tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta" e
le conseguenze devastanti del capitalismo giunto al suo culmine
richiamano in modo preoccupante il concetto freudiano di pulsione di
morte. "Perché oggi non è possibile una rivoluzione" è una perfetta
introduzione al pensiero radicale di Byung-Chul Han, e dunque è anche un
invito, aperto e appassionato, a invertire la rotta.
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