Come
inventare il nome giusto per la propria attività o prodotto? Quali sono
le regole per una scelta vincente che determini il successo di un
brand? Linda Liguori offre un valido aiuto alle aziende che sono alle
prese con la creazione del naming aziendale grazie al manuale edito da
Zanichelli Nomi & Naming - Scegliere il nome giusto per ogni cosa.
Milano, 19 novembre 2020
- Il nome, si sa, è un biglietto da visita, il primo segno con cui ci
si presenta agli altri, che ci rende riconoscibili e richiama
lattenzione su di noi. Un elemento importante per una persona così come
per unazienda, un servizio o un progetto. Per questo è fondamentale
scegliere un nome che rappresenti al meglio lidea che si vuole dare e
che sia allo stesso tempo efficace e accattivante. Ciò che potrebbe
sembrare unattività divertente e puramente creativa nasconde in realtà
molte insidie ed è il risultato di tanto studio, ricerca, metodo e
determinazione. Lo spiega lautrice Linda Liguori nel suo libro Nomi & Naming - Scegliere il nome giusto per ogni cosa, edito da Zanichelli per la collana Guide di scrittura.
Si tratta di una guida indispensabile per chi deve inventare un nome per unattività, che illustra strumenti come brief,
mappe mentali, name storming e name test. Una risposta ai quesiti su
che tono di voce è più funzionale alla nostra immagine, se ci
rappresenta meglio una parola inglese o unespressone latina, se è meglio registrare il nome come marchio oltre che come dominio web.
Un
vero e proprio manuale distruzioni sul naming, dunque, strutturato in
quattro parti: la prima esplora i numerosi caratteri di un nome
commerciale quali struttura, ritmo, aspetti fonetici e semantici e
stile; la seconda illustra il percorso da seguire e gli strumenti da
utilizzare per arrivare facilmente alla decisione del nome che meglio
rappresenta la propria azienda; la terza parte spiega in modo tecnico
come comportarsi per proteggere il nome scelto come marchio e come
dominio web; la quarta, infine, dà indicazioni su come valorizzare e
rendere più forte il nome una volta scelto.
Nella
sua esperienza ultraventennale come studiosa e inventrice di nomi per
aziende, Linda Liguori ha collaborato con aziende italiane e
internazionali contribuendo alla nascita dei nomi di moltissimi brand
famosi tra cui Ferrero, Seat, Mare Aperto, Imetec, Chicco, Mulino
Bianco, Scottex e Kimberly-Clark.
Il
percorso che porta alla creazione di un nome può essere lungo e
tortuoso e può far cadere in tranelli che per me sono ovvi ma che non lo
sono per chi non fa questo mestiere. ha spiegato Linda Liguori Una
proposta originale e rivoluzionaria, che trasmetta emozione ma che allo
stesso tempo sia semplice e vada dritto al punto rappresenta una scelta
vincente; viceversa, usare un nome simile a quello dei concorrenti, che
evoca un ricordo, troppo descrittivo del prodotto o modaiolo potrebbe
determinare linsuccesso di un brand.
Un
esempio degno di nota è la complessa operazione di re-naming e
re-branding di TNT Post, diventato poi Nexive. Si sono prese sin da
subito decisioni importanti e anche dolorose: in primis quella di
eliminare post/posta dal nome. La presenza di un termine descrittivo
come post sarebbe risultata pesante sia dal punto di vista linguistico
e strutturale, sia in termini comunicativi: post rimanda al passato,
al convenzionale, al classico. Ci si è diretti quindi verso termini
unici, di impatto sonoro, brevi, che potessero essere inseriti nel logo
in modo efficace e visibile. Il nome Nexive comunica connessione,
collegamento, prossimità, vicinanza, futuro, progresso, slancio in
avanti, innovazione, modernità. Mette un piede saldo nel digitale,
territorio che lazienda sta percorrendo, e si presenta come il punto di
incontro tra il fisico e il digitale, tra chi spedisce e chi riceve,
tra lazienda stessa e i suoi utenti.
Nella
lista dei nomi flop compare invece Zalando. Un nome poco espressivo
che per gli italiani e per altre culture non genera unassociazione
positiva e non riporta a una sfera di senso chiara. Sembra un verbo ma
la combinazione dei suoni non è gradevole. Alcune fonti lo fanno
derivare dal tedesco zahl che significa numero, cifra: il verbo zahlen vuol dire pagare, punto forte dellofferta, con un abbellimento dato dallitalian sounding.
Tra
le curiosità presenti nel libro è singolare laneddoto relativo a
Schweppes. Sembra un nome scelto per il suo valore onomatopeico che
richiama il rumore della bibita quando si stappa la bottiglia ma è in
realtà il cognome del fondatore Johann Jacob Schweppe, un imprenditore
svizzero che alla fine del 700 produsse bevande gasate con anidride
carbonica. Un cognome predestinato...nomen omen!
Nomi & Naming - Scegliere il nome giusto per ogni cosa può essere acquistato in libreria oppure online presso la casa editrice Zanichelli, con Amazon o IBS.
Nessun commento:
Posta un commento