Lei può nutrire un’attesa, lei può annunciare una morte. La abita
una voce viscerale che nasce dal suolo e dai suoi segreti, dal sangue e
dalla violenza, ma ha in sé la determinazione e la selvaggia fierezza di
un’eroina tragica.
«L’hanno picchiata. Vedo le botte,
anche se non le sento. La furia dei pugni che sprofondano come pozzi
nella carne. Vedo papà, le sue mani uguali alle mie, braccia forti per
quel pugno che si è agganciato al tuo cuore e alla tua carne con la
forza di un amo. E qualcosa, come un fiume, che inizia ad andarsene.»
È una ragazzina, Mangiaterra, quando scopre il suo potere misterioso:
le basta inghiottire un pugno di terra perché la verità sulle persone
disperse e su quelle che, ormai, popolano l’aldilà le si dipinga nella
mente e le sconvolga l’anima. Il suo corpo si contrae, nel disgusto e
nella repulsione per se stessa, ma il suo sguardo penetra la notte che
circonda gli scomparsi, legge i segni nascosti nelle visioni, vibra
delle storie terribili che la terra nasconde. Le sue apparizioni la
condannano al sospetto dei vicini, al disagio con i coetanei, ma la
notizia del suo dono si spande per i sobborghi di una Buenos Aires dove
le vie non hanno nome e le case muoiono ingoiate dalla passiflora. Qui
donne e bambini spariscono ogni giorno, in un silenzio disperato e
inviolabile, mentre il giardino della piccola veggente si popola di
bottiglie piene di terra: messaggi di un altro mondo cui solo lei ha
accesso. Lei può nutrire un’attesa, lei può annunciare una morte. La
abita una voce viscerale che nasce dal suolo e dai suoi segreti, dal
sangue e dalla violenza, ma ha in sé la determinazione e la selvaggia
fierezza di un’eroina tragica: trovare la strada, misteriosa e
allucinata, verso una possibile giustizia.
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