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venerdì 20 dicembre 2019

Il mulino sulla Floss di George Eliot (Neri Pozza)

Redatto tra l’autunno del 1859 e il 21 marzo dell’anno successivo, Il mulino sulla Floss venne pubblicato per la prima volta nel 1860 dall’editore William Blackwood.
«Un quarto di secolo prima della Morte di Ivan Il’icˇ, George Eliot ha centrato esattamente la natura specifica, e irrinunciabile, dell’immaginazione letteraria: che è la scienza del singolo individuo, considerato come un viluppo di “circostanze” irripetibili, la cruna dell’ago attraverso cui deve passare ogni valore, ogni giudizio, ogni astrazione del mondo, deformandosi e diventando verità» - Emanuele Trevi
Osannato da Henry James come uno dei romanzi con i protagonisti giovani «most successful», più riusciti della scrittrice britannica; amato da Marcel Proust, Il mulino sulla Floss è la quarta opera firmata George Eliot, pseudonimo di Mary Ann Evans. La prima era stata Scene di vita clericale, apparsa nel 1858, in piena epoca vittoriana, quando i rigidi codici morali del tempo non perdonavano a Mary Ann di vivere more uxorio con un uomo già sposato, il filosofo George Henry Lewes. La scrittrice fu costretta a scegliere uno pseudonimo maschile, come quelli preferiti dalle sorelle Brontë, ma tempo dopo, quando i suoi libri ebbero uno strepitoso successo, finendo persino sul comodino della regina Vittoria, Mary Ann Evans non nascose più di essere George Eliot. Il lavoro narra la storia di Tom e Maggie Tulliver, fratello e sorella che crescono in un mulino sulle sponde della Floss – un fiume frutto dell’invenzione dell’autrice –, in una terra di confine dove, come scrive Emanuele Trevi nell’introduzione alla presente edizione, «si fronteggiano senza possibilità apparenti di compromesso forze antagoniste: da un lato le convenzioni della società in cui [Maggie] vive e gli obblighi di fedeltà alla famiglia (incarnati da Tom); dall’altro i richiami del sentimento e il diritto scandaloso a cercare la propria felicità in un mondo che si tappa le orecchie ai richiami del cuore». Mostrando, in tal modo, l’educazione sentimentale di una giovane donna che non può fare, appunto, a meno di prestare ascolto ai richiami del cuore, George Eliot consegna alla letteratura di ogni tempo un personaggio femminile eterno, in cui si combattono mirabilmente «le ragioni collettive e quelle individuali». La presente traduzione, a cura di Alessandro Fabrizi, è stata condotta sul testo curato da Antonia Byatt per la Penguin nel 1979, che ha collazionato la prima edizione con il manoscritto conservato nel British Museum, recuperando parole dialettali, termini scientifici ed espressioni che erano state espunte dall’edizione Blackwood. Il lettore italiano può accedere così per la prima volta alla versione originaria di uno dei capolavori della storia della letteratura.

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