Ho terminato da poco la
lettura dello splendido lavoro della Dott.ssa Lisa Randall “Passaggi Curvi – I
misteri delle dimensioni nascoste dell’Universo“ edito da Il Saggiatore. Prima
donna ad ottenere come ordinario la cattedra di fisica teorica a Princeton, al
MIT e ad Harvard. Si tratta di un lavoro
densissimo. Ogni capitolo si apre con la citazione di un verso di una canzone:
da Frank Sinatra ai Guns’n’Roses arrivando fino all’eclettica ed eccentrica
Bjork. Gli spunti di riflessione nati
dopo la lettura del volume, sono davvero e particolarmente illuminanti per la
ricerca che sto portando avanti in questa sede. L’autrice nella prima parte del
volume passa brevemente in rassegna le teorie e gli studi di fisica e fisica
teorica che hanno avuto da sempre l’obiettivo di comprendere la parte più
profonda della natura, arrivando ad esaminare anche le nuove teorie che cercano
di spiegare il Tutto attraverso un modello unico, efficiente, e valido sotto
ogni punto di vista. Nella seconda parte dell’opera l’autrice invece illustra
le due rivoluzionarie teorie del secolo scorso come la teoria della relatività,
opera di Albert Einstein, e la meccanica quantistica, che si occupa per
l’appunto della quantizzazione dell’energia e del principio d’indeterminazione.
Nella terza parte del libro la Randall affronta la questione delle particelle
elementari parlando dell’affascinante mondo della teoria quantistica dei campi,
esaminando, le diverse interazioni a
livello quantistico, spiegando la differenza tra particelle che veicolano
l’informazione di massa (fermioni) e le particelle che veicolano quella di
campo (bosoni). Analizza successivamente il concetto di unificazione delle
forze, iniziando poi a parlare della suadente teoria del Modello Standard. E
arriva ad una domanda piuttosto interessante: cosa potrebbe accadere se
“meticciassimo” la meccanica quantistica, che guarda all’infinitamente piccolo,
con la relatività generale, “texture” teorica su cui poggia la cosmologia? La
risposta sarebbe lo Spazio-Tempo. Ma non è sufficiente. Almeno per me. Già, perché lo Spazio-Tempo in certe
dimensioni e in certi stati dimensionali non è assoggettabile ad un modello standard unico e soddisfacente,
ma anzi Esso è soggetto al Caso e al Caos.
E dunque dal momento che supponiamo l’esistenza di N dimensioni soggette
ad un intreccio costante, eterno di ordine e dis/ordine non possiamo immaginare
la tranquilla e rilassante esistenza di uno Spazio-Tempo non lacero, ma si deve
assumere come plausibile e possibile che esistano infinite dimensioni in
infiniti modi (quindi ben oltre la ormai standardizzata concezione dello
Spazio-Tempo Quadridimensionale) che in un processo eterno e secondo graduali e
costantemente infinite gradazioni di Perfezione hanno la genetica necessità per
essere di raccontarsi e narrarsi, di raccontare e narrare. E per narrarsi e
narrare è necessario che abbiano dei mezzi che realizzino la narrazione (da me
precedentemente individuati nei P.S.D.
ovvero Punti Senzienti di Divulgazione) ed occorre inoltre un codice
linguistico e una grammatica che conferisca senso, colore, vita alle N combinazioni delle unità possibili
sintagmatiche nominali, verbali, aggettivali, avverbiali etc, etc, esistenti in
infiniti modi, mondi e dimensioni. Non mi riferisco certo ad immagini sacre ed
immense come quelle espresse nella Sacra Bibbia in Giovanni 1 (“In principio
era il Verbo, il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in
principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui
niente è stato fatto di tutto ciò cheesiste.”), né tantomeno a raffinate e
affascinanti teorie come quelle dello scrittore giapponese Masaru Emoto secondo
il quale la materia è soggetta a variazioni di stati ordinati e caotici a
secondo dell’energia che il soggetto attore e partecipante all’azione entrato
con essa in contatto, mette in gioco con voce e pensiero. Voce e pensiero
possono creare, cambiare, modellare la realtà che ci circonda? Opzione
interessante sul piano teorico, ma occorre essere prudenti e procedere con
calma.(intervento di Stefano Donno)
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