In una giornata di sole, sette ragazzini entrano a Roma a piccoli gruppi. Sono
vestiti poveramente e hanno poco bagaglio: chi una borsa da mare, chi uno zaino
con una pianola, chi un sacco da cui spunta una coperta. Insieme a loro c’è un
adulto. Hanno attraversato l’Europa con mezzi di fortuna, ma non sono dei rom.
Sono bambini rapiti. Uno dopo l’altro, nei mesi precedenti, sono stati
sottratti alle loro famiglie da un uomo ombroso ed enigmatico, dal passato
misterioso, che chiamano «il Raptor». La cosa ancora più misteriosa sta
tuttavia nel fatto che nessuno di questi bambini sembra sentire la mancanza dei
genitori. In breve tempo, hanno dato vita a una comunità autosufficiente, con
regole e rituali tutti propri, e ora stanno bene attenti a non dare troppo
nell’occhio perché la cosa peggiore che potrebbe capitargli è di tornare a casa.
Ma tutti i viaggi – specie quelli iniziatici – hanno un inizio e una fine.
Sospeso tra favola nera, parabola sull’esistenza, storia di formazione, il
nuovo romanzo di Carola Susani è un libro intenso e commovente, dove ogni luogo
comune sui bambini e sulle loro «esistenze segrete» viene rovesciato,
portandoci rivivere tutto ciò che di quell’età perduta credevamo di non
ricordare più.
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