Spesso si guarda un quadro, una
scultura, un’architettura, senza vedere, senza capire, senza partecipazione.
Afferrare il senso di un’opera e inquadrarla nel contesto in cui è stata
generata non è facile, ma non è neanche roba da Superman con la super-vista a
raggi X. Basta togliersi i paraocchi di una critica scontata, superficiale,
banale. Ripetuta fino alla noia. E pensare con la propria testa senza lasciarsi
condizionare dal giudizio degli altri. Qui, per sommi capi, si capovolge il
punto di vista tradizionale: si affrontano temi e stili da un’angolazione
particolare, personale, irriverente, ma non per questo campata in aria. Dalle
caverne di Lascaux alla Street Art, passando per il Rinascimento e
l’Impressionismo, di norma i capolavori vengono subiti dallo spettatore,
obbligato a seguire gli studiosi che stabiliscono le regole del gioco. Questo
manualetto è un primo passo per riappropriarsi dell’arte senza farsi
schiacciare dal peso della cultura calata dall’alto, asfissiante e pedante.
Nessun commento:
Posta un commento