Fare un giro nella città di Gallipoli vuol dire tuffarsi in un mondo dove il nuovo e il vecchio si incontrano proprio su una delle coste più belle d’Italia: la costa ionica. Grazie alla sua posizione sul mare incontaminato e il suo clima mite proprio di queste latitudini del nostro Paese, la città ha guadagnato una incredibile reputazione turistica e non solo per l’estate. Ma Gallipoli non è solo meta di turismo oramai conosciuta a livello nazionale e internazionale, ma diventa anno dopo anno un luogo in cui creare e fare cultura. Il chiostro del Convento dei Domenicani sito in Gallipoli, realizzato intorno al XV secolo e racchiuso tra via Rosario, via Ferrai e Riviera Nazario Sauro, rappresenta un’importante anello di congiunzione tra la presenza dei Basiliani nella città di Gallipoli ed il successivo arrivo dei frati Domenicani e per anni è stata la cornice ideale per l’organizzazione di eventi musicali, teatrali ed artistici nel centro storico di Gallipoli. Il meraviglioso edificio, dopo anni di chiusura, ha recentemente ritrovato tutto il suo fascino, grazie al progetto Comunale “Liberal’arte”, pensato per attività formative, informative e culturali, nell’ambito del programma regionale Bollenti Spiriti e farà da location ad un ciclo di serate culturali a “Km0” che vedranno protagonisti scrittori, musicisti, artisti e aziende di prodotti enogastronomici locali.
“ERO NATO SUI MARI DEL TONNO” alla sua prima edizione sarà un momento di alto livello culturale e che nel tempo sarà un punto di riferimento per le rassegne letterarie del meridione. Dal 18 al 21 agosto 2011 nel Chiostro di San Domenico, lungo la Riviera Nazario Sauro 137 organizzata da Lupo editore, Liberal’Arte (ATS composta da: Associazione Emys, Associazione AppleHeart, Associazione Legambiente e Ditta Roberto Perrone) e la Città di Gallipoli in collaborazione con Regione Puglia, Libreria Nostoi, L’altra Pagina, e con il sostegno di Castello Monaci e Unipol Assicurazioni, presentano la rassegna in omaggio al poeta gallipolino Vittore Fiore “ERO NATO SUI MARI DEL TONNO”. Un omaggio significativo a un giornalista e scrittore italiano, tra i maggiori protagonisti della cultura e della politica meridionalista italiana. Fondatore de “Il nuovo Risorgimento” e direttore della rivista “Delta”, fu animatore del periodico della Fiera del Levante di Bari Civiltà degli scambi e dei relativi “Quaderni” editi da Laterza.
"Ero nato sui mari del tonno" (1952-53 – Schwarz e Palomar) è il tributo poetico di Vittore Fiore alla sua terra natìa, il Salento, quella terra che gli ha fatto scoprire il divario "tra il bene e il male" e gli ha lasciato, dopo il trasferimento a Bari, un filo di speranza per poter meditare sulla sorte del Sud. La sua poesia non è evasione dalla realtà: egli s'interroga sul destino della sua terra denunciandone le attese disattese, descrivendone i suggestivi paesaggi immersi nel caldo sole estivo o facendone intravedere le scogliere di Leuca o i luoghi pietrosi delle Murge.
Il partner logistico/organizzativo dell’intera manifestazione è "Il Laboratorio Urbano Liberal’Arte” che nasce come un luogo dove arte e tecnologie innovative si fondono per coltivare giovani talenti, in un ambiente in cui l’obiettivo principale è quello di sperimentare nuove modalità di aggregazione, per lo sviluppo di idee creative. L’obiettivo della rassegna “ERO NATO SUI MARI DEL TONNO” e più in generale del Laboratorio Urbano è quello di realizzare eventi tesi alla valorizzazione del territorio in tutti i suoi diversi aspetti con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile ed ai temi sociali, culturali ed ambientali. Le varie serate, saranno divise in due momenti distinti. Nella prima parte, ad ingresso gratuito, vedranno alternarsi interventi di autori letterari locali per la presentazione delle proprie opere. Nella seconda parte della serata, si terranno performance musicali e teatrali di autori locali che stanno riscuotendo successi di pubblico e critica e per le quali sarà richiesto un modesto contributo economico ai partecipanti, con ulteriore sconto per chi presente nella prima parte letteraria. Il tutto nella splendida cornice del Chiostro tra opere d’arte, installazioni visive, prodotti dell’artigianato e dell’enogastromomia locale. In coda all’evento, per il mese di settembre 2011 il Comune di Gallipoli, in collaborazione con il Laboratorio Liberal’arte, ha già programmato una serata in onore di Vittore FIORE, illustre poeta, scrittore e giornalista meridionale, nato a Gallipoli. La serata ripercorrerà i momenti salienti della produzione poetica e letteraria di Vittore FIORE, all'insegna del suo smisurato amore per il Mezzogiorno d'Italia che è tuttora, secondo la nota intuizione gramsciana, il problema nazionale per eccellenza.
Il Programma
18 agosto a partire dalle 20,00
- E’ tutto normale di Luciano Pagano (Lupo editore). Dialoga con Stefano Donno
- Salento amore mio di Pierfrancesco Pacoda (Kowalski). Dialoga con Stefano Donno
- Da qui tutto è lontano di Pierluigi Mele (Lupo editore).
- Cucina interiore di Mino Pica (Lupo editore). Dialoga con Antonio Errico. Reading di Daniela Nisi
Simone Franco legge Vittore Fiore. Questo momento performativo introduttivo al Trio Jazz vuole essere un omaggio lirico attraverso i testi di Fiore uniti sapientemente in un corpus organico, alla splendida Città di Gallipoli
Simone Franco (1973). Attore e regista. Vive e lavora tra Lecce e Roma. Come attore si forma frequentando laboratori e workshops di alcuni fra i maggiori registi ed interpreti del “teatro di ricerca” italiani ed esteri (Pippo Del Bono, Danio Manfredini, Eugenio Barba, Armando Punzo, Cesare Ronconi, Mariangela Gualtieri, Carla Tatò e Carlo Quartucci, Marcel Marceau, Cesar Brie, Nicolaj Karpov); rivolge la sua ricerca artistica alla drammaturgia della voce seguendo numerosi corsi (Carmelo Bene, Edda Dell’Orso, Andrea Simone, Gabriella Rusticali). Come regista ha scritto diverse drammaturgie, rivolgendo particolare attenzione a temi quali: il disagio psichico, l’immigrazione e la persecuzione politica. Collabora con artisti, musicisti e compagnie teatrali. Ha realizzato numerosi recital da poeti italiani ed esteri.
Dalle 22,30
Concerto jazz con Mauro Tre, G. Laudisa Dario Congedo
Il jazz è forse il genere musicale che più sfugge alle definizioni e alle etichettature che con ostinazione la critica e il mercato tentano di appiccicargli. Ciò nonostante negli ultimi tempi si è assistito ad un suo stereotiparsi intorno a stilemi scolastici ed emulativi che hanno avuto come conseguenza un eccesso estetizzante e sostanzialmente sterile. Il paradosso che ne risulta è che, salvo rari esempi (E.S.T., Bad Plus, per citarne alcuni), la cosiddetta nicchia di ascolto si è comodamente ritirata nella contemplazione di forme tanto elegantemente virtuose quanto inutilmente “corrette”. L’incontro fra due generazioni di musicisti, quella di Mauro Tre e quella dei suoi due sodali, Luca Alemanno e Dario Congedo, tenta di restituire all’esperienza del jazz il lato più profondamente emotivo, contemporaneo, insieme al recupero delle radici proprie del genere, la forma e i temi della “pop song” americana che ne è alle origini. Nondimeno il trio si lascia trasportare nei flussi e nelle variazioni da “suite” che incrociando lo spirito di libertà, emancipazione e ricerca hanno caratterizzato l’epopea del free jazz. Il risultato è un jazz che spazia dai registri soavi dei temi delle “ballads” più nostalgiche alle energiche pulsioni dei “fast” più fulminanti. Tutto questo senza la ricerca ossessiva della perfezione tecnica ma badando piuttosto a mantenere sempre aperto il canale privilegiato dell’emozione e della partecipazione di chi ascolta.
Mauro Tre - Proviene dall’esperienza dei jazz club che nel salento degli anni ’80 vedevano alternarsi sui palchi la passione dei musicisti locali e le fortunate presenze dei mostri sacri che riempirono il cartellone di quella magnifica stagione. Bill Evans, Art Blakey, Phil Woods, Dave Brubeck fra I tanti. Da allora la curiosità e la pratica del mestiere della musica lo hanno spinto a misurarsi con altri generi, dal rock alla musica dance, dalle musiche balcaniche alla ricerca elettronica, infine alla musica per teatro e alla musica da camera.
Dario Congedo Diplomato in percussioni nel 2005 presso il conservatorio di musica “Tito Schipa” di Lecce. Consegue la "Laurea in Discipline musicali-indirizzo cameristico" nel 2009 . Ha studiato batteria con: Maurizio dei Lazzaretti , Fabrizio Sferra , Alessio Riccio. Ha studiato a New York con John Riley, Matt Wilson, Jonathan Blake, Jim Black, Ernesto Simpson, Vince Cherico. In veste di solista: -Si aggiudica il 1° premio al concorso internazionale” PercFest memorial Naco” 2008 in qualità di solista.
-E’ 3°classificato (2°della sua categoria) al Festival Internazionale "le Giornate della
Percussione" (Fermo,2006 ).
- ha conseguito il 1° premio come "miglior musicista" nel 7° concorso nazionale New
Generation (Castelfidardo,aprile 2005).
Ha suonato e inciso con : Gianluca Petrella, Javer Girotto, Nguyen Le, Giancarlo Parisi, Tino Tracanna, Fabio Zeppetella, Jaques Mauger, Gaetano PArtipilo, Arnaldo Vacca, Massimo Carrano, Gilson Silveira, Giovanni Imparato, e molti altri. Ha all’attivo diversi progetti musicali inediti. “Nadan” è il titolo del suo primo lavoro discografico in qualità di batterista e compositore pubblicato da Blue Serge nel 2009. Dal 2007 è endorser Istanbul Agop e Aquarian drumheads
Luca Alemanno Classe 1988 attualmente frequenta presso il conservatorio T.Shipa di Lecce il corso di contrabbasso classico sotto la guida del M° L.Presicci.Si perfeziona nello studio del jazz (contrabbasso/basso elettrico) con Eddie Gomez, Dario Deidda, Marco Panascia, Marco Siniscalco.Ha frequentato i corsi estivi di umbria jazz 2008 dove ha avuto modo di studiare tra gli altri con Oscar Stagnaro, Pat Martino, Horacio "El Negro" Hernandez, Miroslav Vitous. Viene premiato come miglior talento (categoria basso) nell'ambito di umbria jazz e si esibisce con il berklee award group ai festival "umbria jazz winter 2008; umbira jazz 2009". Vince 2 borse di studio per frequentare il Berklee College of Music di Boston. Vince il primo premio nel prestigioso concorso europeo per basso elettrico "european bass day 2009". Ha collaborato con: J.O.Mazzariello, Paco Sery, Michael Rosen, Paolo di Sabatino, Marco Fadda, Elisabetta Antonini, Osunlade, Gaetano Partipilo, Enrico Zanisi e molti altri. Attualmente è il bassista nel tour invernale di Samuele Bersani
19 agosto a partire dalle 20,00
- L’amore fuggitivo – Prog. Cultura. Pamela Serafino dialoga con Pompea Vergaro
- Il buio delle volpi di Tony Sozzo (Lupo editore). Dialoga con Vito Antonio Conte
- Cadenza d’inganno di Alfredo Annicchiarico (Lupo editore). Dialoga con Carlo Caprino
- Medusa di Chiara Cordella (Lupo editore). Reading di Massimo Colazzo
Ore 22,30
Spettacolo teatrale di Antonello Taurino
Poeti folgorati ovvero come provammo a distruggere la Poesia del Novecento
Tratto dalla raccolta “Poeti Controluce: il libro delle parodie”
di Luciano Folgore. Ideazione, messinscena, selezione musicale e testuale Antonello Taurino
Luciano Folgore è il più grande poeta italiano del Novecento. Senza alcun dubbio. Esagerato?.. Beh, leggetevi “Poeti Controluce. Il libro delle parodie”, del 1935, e capirete: l’ardimentoso ci sorprende con parodie dei più famosi poeti del Novecento: Pascoli, D’Annnunzio, Montale e altri. E la ridicolizzazione della poetica vetusta d’ognun d’essi si unisce all’eccellenza linguistica della perfetta imitazione formale del modello. Insomma, un genio. Un futurista. Che poi, poverino, all’anagrafe faceva Omero Virgilio Vecchi! Come, vuoi fa’ il poeta futurista, e ti chiami “Omero”, e per giunta “Vecchi”? Ma, in ogni caso, se la poesia andava distrutta tutta, lui ci provò. Concretamente. Indi è l’idolo di tutti i neofuturisti dell’orbe, e con quella carica eversiva va presentato, non altrimenti! Col sardonico fulgore di un’ardita messinscena nella sua arrembante pochezza. Una straripante ridondanza di nulla, che punti ribalda solo all’irritazione del pubblico, al suo mistico imbarazzo, come gli happening futuristi de’ bei tempi che furono. E un attore solo a porgercene le liriche, impavido nella scalata verso l’agognato fallimento.
Ma quante matte risate ci si fa col buon Folgore! La sua raffinatissima cialtroneria si staglia beffarda sull’orizzonte della sonnecchiante mediocrità italiota. E ci si sganascia!.. solo se però si conosce il poeta di volta in volta parodiato, se si coglie il gioco dei rimandi e delle citazioni… Senò? Vabbè, allora lo si spiega. Non lo capisci ancora? Diapositive didascaliche sul “contesto storico” del periodo, come si fa nelle scuole, postriboli cukturali purtroppo non ancora aboliti completamente. Ancora niente?
Allora si fa così:
Spettacolo riservato a soggetti laureati o al massimo a studenti di lettere: giungere muniti di libretti universitari e documenti comprovanti tutto ciò: saranno controllati all’ingresso. Se non capite e non ridete, che venite a fare?
20 agosto a partire dalle 20,00 - Sangue di nemico di Giacomo Toma (Lupo editore). Dialoga con Antonio Errico
- Inganni di Giulio Palmieri (Lupo editore). Dialoga con Silvia Ripa
- Dove comincia il mare di Gianni Carbotti (Lupo editore). Dialoga con Monica Manca
- Ricadute narrative della contingenza esistenziale di Antonio Pagliara. Dialoga con Marina Greco
Dalle 22,30. Concerto Acustico Live con Mino De Santis che presenta “Scarcagnizzu – vento dal basso”
21 agosto a partire dalle ore 20,00
- Storie dal Salento di Raffaele Polo (Lupo editore). Dialoga con Mario Triarico
- Mia sorella Emanuela di Fabrizio Peronaci e Pietro Orlandi (edizioni a Nord Est). Presentano Raffaele Polo e Mario Triarico
- Io accuso di Marco Antonacci (Lupo editore). Presenta Loredana Ruffilli
- Come lei mi insegna di Loredana Ruffilli (Lupo editore). Presenta Sandrina Schito
Dalle ore 22,30
Concerto Acustico Live “Sulu” di Dario Muci (Kurumuny)
Special Guest Valerio Daniele
Scheda Sulu di Dario Muci (Kurumuny) - Dario si fa cantastorie e usa la voce e il canto, strumento di socializzazione riconosciuto della tradizione orale salentina, per raccontare gli scenari in cui versa il Sud, le condizioni dei migranti, il razzismo e l’intolleranza, il peso delle politiche ingiuste nella distribuzione della ricchezza e delle risorse. Con una voce che si fa dolce, rabbiosa, ironica, Dario narra storie senza nostalgie, senza rimpianti, in fuga da ogni luogo comune del folklore e dedica il suo canto a chi è partito per fame o per sogni mancati.