La vita nei monasteri e nei conventi oggi si sviluppa con le stesse modalità che si potevano riscontrare nel Medioevo. La vita quotidiana si dipana secondo principi che riflettono la scala delle “urgenze” a cui la comunità fa riferimento. Gli imperativi categorici sono in una tipologia di vita del genere essenzialmente due: la semplicità di stile e informalità nei rapporti reciproci nella piccola società di fede e preghiera. E dunque uno stile di vita sobria, anche se vissuto dentro strutture storiche, che cerca di far propria la semplicità evangelica della preghiera e del lavoro. Ma talvolta, questi luoghi (monasteri, conventi, abbazie) a cui magari si chiede ristoro dal caos della quotidianità che conduciamo, nascondono segreti, vissuti, a volte soffocati nel silenzio della memoria, a volte dimenticati per secoli, a volte parliamo di segreti che è meglio non portare alla luce perché ci sono verità che è meglio tenere nell’’oblìo. Per Besa editrice di Nardò (Lecce), a proposito di segreti, esce un intrigante lavoro di Marisa Di Bello, dal titolo “La Badessa di San Giuliano” che raccoglie fatti, vicende, descrive luoghi che riguardano tempi molto lontani. Sostiene l’autrice nella premessa: “ Agli albori del XX secolo, periodo in cui si inquadrano le vicende narrate, mentre al Nord e in altre parti del mondo si andava configurando un nuovo assetto sociale che liberava la donna da molte schiavitù e le riconosceva un ruolo al di fuori delle mura domestiche, al Sud persistevano tradizioni arcaiche che la imbrigliavano in compiti ben definiti, destinati a durare immutati fino al secondo dopoguerra. Il pensiero di tante infelicissime esistenze e di tante potenzialità inespresse non soltanto nell’ambito sociale ma anche in quello privato, mi ha spinto a narrare questa storia circoscritta in no spazio ancora più ristretto e soffocante quale quello di un convento.” Questo il testo. Il contesto: il Sud. Puglia. S. Giuliano. Romanzo storico documentato egregiamente, parla di vicende realmente accadute e nello specifico di un fitto carteggio tra una Curia e un convento “nell’occhio del ciclone”, bersagliato da malignità di ogni genere, e a rischio di chiusura. Il fulcro della storia riguarda l’infelice storia d’amore di suor Crocifissa, badessa di San Giuliano, e il ricco proprietario terriero Pietro Forzano. Romanzo di riscatto per la donna e di denuncia nei confronti della Storia che spesso ha marchiato a fuoco moltissime ostacolandone magari il destino. Marisa Di Bello vive a Bari. Ha collaborato a numerosi periodici tra cui “Cosmopolitan”, “Noi Donne” e da oltre venti anni collabora alla rivista di cultura ed economia “Nelmese” con rubriche e interviste. Tra le inchieste pubblicate: “Le Ragazze degli Anni Ottanta” per le Edizioni Levante, Bari; “Viaggio nei Pianeti Diversi” sui gruppi di tendenza per “Nelmese”; “Donne Nere” per “Cosmopolitan” sulle mutilazioni sessuali subite da donne musulmane presenti a Bari; “Isole”, inchiesta radiofonica in 10 puntate trasmessa da Radionorba, sui vari gruppi etnici presenti sul territorio.
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