“Sull’altra sponda del
canale, fuori dalla stazione dei treni di Santa Lucia, sorgeva l’ingresso dei
turisti. Già a quell’ora lunghe code si formavano ai cancelli ma i controlli
procedevano cortesi. Nessuno aveva intenzione di infastidire la gallina dalle
uova d’oro, accolta con tutte le dovute cortesie nel parco a tema di Venezia
antica. In assoluto il primo in Italia, nel quale i visitatori potevano fare un
viaggio indietro nel tempo e vivere come nel passato. Nel centro storico ogni
elemento moderno era stato cancellato: i negozi sostituiti da botteghe, i
ristoranti tramutati in locande, i lampioni rimpiazzati da lumi, le tracce di
tecnologia nascoste alla vista. Impiegati e lavoranti circolavano abbigliati
come una volta. In questo modo l’intera città, che per sua natura, storia e
conformazione era già predisposta a rievocare il passato, era stata trasformata
in una perfetta macchina del tempo per turisti. La pubblicità della Serenissima
insisteva molto su questo primato, specie dopo che il governo italiano,
ringalluzzito dal successo di visitatori, aveva trasformato altre venti città
d’arte e siti archeologici in parchi a tema. C’era l’imbarazzo della scelta,
ormai, e la concorrenza era spietata. Se possibile, da allora la vita dei
veneziani era persino peggiorata. I gestori del parco pretendevano che tutto
fosse impeccabile e le leggi cittadine, applicate dalle guardie, picchiavano
duro.”
Italia, 2032: le città
d’arte sono diventate parchi a tema in cui si rievoca la Storia, regalando ai turisti
stranieri l’opportunità di fare un viaggio indietro nel tempo, nella Venezia di
Goldoni o nella Firenze di Dante. A prima vista, sembra che il governo voglia
dare importanza ai monumenti storici, considerati il “petrolio” nazionale, ma
dietro la facciata si nasconde un sistema di oppressione, che costringe i
cittadini a prestare servizio nei parchi e a obbedire ciecamente al regime. La
Rete però non ci sta, vuole rovesciare la situazione. Per farlo, deve mettere
le mani su un tesoro segreto e la chiave per farlo è Annibale Manin, un’anonima
e onesta guida turistica veneziana. Ligio al dovere, si tiene lontano dai guai
sperando in una promozione, che pare arrivare quando riceve dal governo
l’incarico di accompagnare per la città lagunare due turisti danarosi. Ben
presto, invece, si troverà coinvolto, suo malgrado, nell’intrigo della Rete,
più vicina alla sua famiglia di quanto potesse pensare.
LUCA ZORLONI Luca Zorloni
coordina l'area digitale di Wired Italia, la più influente testata dedicata
alla tecnologia. Giornalista di inchiesta, si occupa dell'intreccio tra
economia, innovazione digitale e politica, denunciando sprechi di denaro
pubblico, abusi di dati e tendenze di business. Ha coperto grandi eventi internazionali
e interviste con premi Nobel, leader globali e visionari del mondo tech.
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