Dal telettrofono di Meucci ai fissi con la rotella, dai Nokia 3310 alla rivoluzione degli smartphone: la storia di come il telefono è cambiato e ci ha cambiati.
«Quella tra uomo e apparecchio telefonico è una relazione complicata, di odio e amore: come quelle coppie che si lasciano e tornano insieme a più riprese, si tradiscono, ma poi si perdonano, si fanno male, eppure si ritrovano sempre.»
"Storia sentimentale del telefono" è il racconto
lungo 150 anni del nostro romantico e turbolento rapporto con questa
invenzione rivoluzionaria. Un album di ricordi composto dalle telefonate
che ci siamo scambiati da ogni parte del mondo. Tutto è iniziato quasi
per caso. Da una donna malata e un marito che non voleva lasciarla sola
mentre lavorava in un'altra stanza. L'esigenza che aveva spinto
l'emigrato italiano Antonio Meucci a progettare il «telettrofono» è
rimasta la stessa attraverso tutta l'evoluzione di questo prodigioso
oggetto: comunicare, annullare le distanze. Ma come siamo cambiati noi,
mentre cambiava il modo di farlo? Che esseri umani erano quelli che
entravano nelle cabine telefoniche armati di un sacchetto di monetine? E
quanto siamo diversi da chi allungava il filo a spirale della cornetta
da una stanza all'altra in cerca di un po' di privacy? Ci hanno fatto
perdere di più la pazienza la linea che cade o le insistenti chiamate
dei call center? Bruno Mastroianni ci guida in un viaggio che da Meucci e
Bell conduce sino al dispositivo fisso con la rotella e ai primi
cellulari, per approdare infine all'era degli smartphone, in cui
telefonare è diventata l'ultima necessità per cui utilizziamo il
telefono: una narrazione che si snoda tra storia e costume, musica e
pubblicità, per raccontare come, in uno strumento così semplice e
geniale, abbiamo trovato il mezzo per esprimere la nostra anima.
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