In questo pregevole saggio, frutto di anni di studio e di ricerca come docente universitario, Michele Petrocelli prova a indicarci una strada per convivere con il progresso, puntando tutto sull'essere umano.
La quarta rivoluzione industriale sta
rapidamente trasformando le nostre vite, il mondo del lavoro e la
società in cui viviamo. L’indiscussa protagonista di questo cambiamento
epocale è la tecnologia nelle sue molteplici declinazioni,
dall’intelligenza artificiale alla robotica, dai sensori biologici e
ambientali alla realtà virtuale, ai big data. Affidiamo alle macchine
sempre più informazioni che ci riguardano, ma siamo davvero consapevoli
dell’impatto che questo processo sta avendo sulle nostre vite? Che
significa (IN)Coscienza Digitale? Vi è mai capitato di compiere scelte,
come acquistare un prodotto o prenotare la meta delle vostre vacanze, a
seguito del suggerimento inviato nella vostra mail inbox o tramite
notifica push? Ormai, anche i dispositivi digitali più comuni
riconoscono i nostri volti, analizzano i dati che riguardano la nostra
salute, accompagnano i nostri allenamenti. Guidandoci in ogni ambito
della nostra quotidianità, le macchine ci conoscono sempre meglio, ma
noi sappiamo davvero dove ci stanno portando? Partendo da questo
interrogativo, Michele Petrocelli indaga le conseguenze politiche,
economiche e sociali della trasformazione tecnologica in atto,
illustrandoci i rischi che stiamo pericolosamente sottovalutando. La
polarizzazione delle ricchezze e delle opportunità, la perdita dei posti
di lavoro e la proliferazione delle fake news sono solo alcune delle
conseguenze a cui stiamo rovinosamente andando incontro. Le scelte di
ognuno di noi stanno diventando, giorno dopo giorno, meno consapevoli e a
pagarne il prezzo più caro potrebbero essere proprio la nostra libertà e
il concetto stesso di democrazia. Rinunciare al progresso allora?
Certamente no. Ma soltanto riscrivendo il nostro ruolo all’interno di
questo processo sarà possibile invertirne la rotta. In questo pregevole
saggio, frutto di anni di studio e di ricerca come docente
universitario, Michele Petrocelli prova a indicarci una strada, puntando
tutto sull’essere umano. Su creatività, pensiero laterale, etica,
morale, capacità critica. Sulla consapevolezza e la conoscenza. In altri
termini, sul suo essere diverso dalle macchine. Per valorizzare queste
qualità, così umane, ma così sottovalutate, occorre ripensare
completamente la scuola, il management, la società, perché soltanto
rendendo sostenibile il cambiamento radicale connesso con la rivoluzione
digitale riusciremo a cogliere le opportunità che essa ci offre.
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