Paura dei barbari è il vincitore del Premio per la Letteratura dell’Unione Europea 2020
Spiros è entrato nella taverna e ha urlato a squarciagola: “Sono arrivati! Eccoli, si stanno avvicinando al porto!”. E senza chiedere chi fossero, tutti si sono diretti verso il porto di Karave. È allora che, sotto forma di barca sul mare calmo, la paura ha cominciato ad avvicinarsi.
Un'isola remota a sud di Creta, il punto più meridionale d'Europa, circondata da un'infinita distesa di mare. Per Oksana, arrivata dall'Ucraina dopo essere sopravvissuta al disastro di Chernobyl, l'isola è un sogno che ha la forma di una casa blu e bianca con un albero di limoni. Per Penelope, una donna greca cresciuta in un convento e costretta a sposarsi con uomo che non ama e non la ama, l'isola è una specie di prigione. Le loro due narrazioni, sapientemente intrecciate, ci mettono di fronte ai temi dell'alterità, e alle nozioni di "straniero" e "barbaro", interrogandoci sulla nostra identità e la nostra paura di accogliere il diverso.
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