Il romanzo, edito da Bookabook (286 pp, 16 euro cartaceo, 6,99 euro ebook ) e in libreria dal 12 novembre, è un giallo sui generis, in cui l’intreccio narrativo – la ricerca della presunta vittima e del denaro dell’azienda che gestiva – diventa l’espediente per affrontare tematiche di attualità: dalla precarietà del lavoro giovanile alle logiche distorte del cosiddetto circo dell’informazione, passando per le nuove dinamiche familiari e per un ritratto feroce degli umori della “piccola” provincia italiana.
Tanti ingredienti per un libro che si legge tutto d’un fiato, ma che dietro la suspense e l’apparente facilità di lettura nasconde piccole perle di riflessione, impreziosite da una penna asciutta e brillante, ricca di espressioni molto personali. A svelare buona parte dell’intreccio sono i verosimili e a tratti spassosi articoli della protagonista, una chiara impronta narrativa e linguistica dell’autrice.
Del resto il mondo del giornalismo ha un ruolo di primo piano nella storia, come racconta la stessa autrice: “immagino che se fossi diventata una grande firma o un’inviata di guerra come sognavo da ragazzina, forse avrei sepolto il vezzo della scrittura sotto pile di articoli. E quando sono entrata all’ANSA, oltre un decennio fa, per un attimo ho creduto di avercela fatta: il mio primo incarico fu seguire la CIA. Poi scoprii che si trattava della confederazione italiana agricoltori. E allora ho pensato che quello che non avevo, e che forse mai avrei vissuto, potevo comunque sperimentarlo: così nasce “Una piccola tragedia per bene”, una storia che mi sono divertita a scrivere e grazie alla quale mi sono tolta anche qualche sassolino della scarpa”.
Trama
In un’anonima provincia italiana, la ditta M&C, specializzata in arredamento, da tre generazioni dà lavoro a un intero paese e ricchezza e benessere alla numerosa famiglia Maletti Colombo. Proprio per questo, quando Danilo Colombo e sua moglie Sara scompaiono insieme a tutti i soldi dell’azienda, il paese precipita in un abisso di panico e sospetti. Che fine hanno fatto? Tentando di rispondere a questa domanda, Alice Veli, giornalista di una piccola testata locale, si ritrova coinvolta in un’indagine che sembra portare a tante verità diverse, ma tutte racchiuse all’interno delle stesse mura: un luogo in cui vecchi rancori hanno convissuto a lungo e il male è diventato un’abitudine.
Federica Levi
Nata ad Ancona, romana per gran parte della vita, oggi vive e lavora a Milano. Nipote “d’arte” e appassionata di scrittura fin da piccola, è una giornalista e un’esperta di comunicazione. Una piccola tragedia per bene è il suo romanzo d’esordio.
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