Nella piantagione di Lockless vive Hiram Walker: ha diciannove anni ed è
nato schiavo, ma possiede qualcosa che lo rende unico. Il padre di
Hiram è il proprietario della piantagione: come spesso accadeva
all'epoca, ha messo incinta una schiava e l'ha poi venduta quando Hiram
era solo un bambino. Della madre Hiram non ricorda niente, nonostante la
memoria portentosa che, insieme alla sua intelligenza, gli ha permesso
di lavorare a stretto contatto con i bianchi. Un giorno, quando Hiram ha
diciannove anni, succede qualcosa di inspiegabile: gettato nelle acque
tormentose di un fiume, il giovane scopre di possedere un misterioso
potere. Un potere, una visione che si trasformerà in una missione, per
sé e per tutto il suo popolo. La storia della sua fuga dalla piantagione
e di come imparerà a controllare la «Conduzione» è la storia della sua
presa di coscienza, individuale e collettiva. È la storia di un riscatto
e di un amore: perché è la storia di una rivolta. Quando negli Stati
Uniti è uscito Il danzatore dell'acqua di Ta-Nehisi Coates il
mondo editoriale ha capito di essere di fronte a un evento storico: il
primo romanzo dell'intellettuale invitato piú volte alla Casa Bianca da
Obama ha esordito direttamente al primo posto nella classifica del «New
York Times», è stato scelto da Oprah Winfrey per il suo Book Club, è
stato nominato tra i migliori libri del decennio dalla rivista «Paste» e
inserito tra i libri dell'anno nelle liste di «Time», «The Washington
Post», «Chicago Tribune», «Vanity Fair», «Esquire», «Good House-
keeping», The New York Public Library, «Kirkus Reviews», «Library
Journal» e dalla National Public Radio. A distanza di mesi il libro, se
possibile, appare ancora piú urgente: attraverso l'immaginazione
letteraria e la sua magia, Coates ci dà la possibilità di credere per un
attimo in un'altra Storia, piú clemente nei confronti di coloro che per
secoli furono oppressi dalla schiavitú. Ma dura solo un istante, perché
Il danzatore dell'acqua è soprattutto una riflessione profonda
su quella che, purtroppo, è stata l'unica, vera, Storia. «L'oblio è la
vera schiavitú, dice un personaggio del romanzo, l'oblio è la vera
morte. È ciò che rende Il danzatore dell'acqua un'opera senza tempo, degna di essere annoverata tra i classici della letteratura contemporanea».
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